Capitolo 10
Arrivai in giardino, il cielo era diventato buio ed erano solamente le 5 del pomeriggio. Mi sedetti vicino a uno dei tanti alberi di quella maledetta università, mi guardai intorno e vidi un ragazzo in lontananza che si stava avvicinando sempre di più.
"Ciao amico, per caso sai dov'è la stanza 201?" Chiese. Stava cercando la stanza di Louis, la mia, la nostra.
*Che cazzo vuole questo da Louis* Mi dava fastidio il fatto che qualcun'altro a parte me cercasse Louis. Decisi di dargli delle indicazioni sbagliate, non si doveva avvicinare a lui.
"Certo amico, secondo piano a sinistra" dissi rivolgendogli un sorriso falso. Presi la mancia di pensieri che mi giravano per la testa chiudendo gli occhi. Mi venne in mente l'espresione di Louis vedendomi con quella ragazza, ed un'espressione di delusione e tristezza. Decisi di andare a compiere la mia missione, quella di farmi perdonare la lui per la seconda volta nel giuro di poco più di una settimana. Presi coraggio e mi alzai da terra e con passi decisi e svelti mi diressi verso la stanza.
Sospirai ricordandomi cosa dovevo dirgli. Bussai alla porta, aspettai alcuni secondi, ma nessuno rispose.
*Perchè cazzo sto bussando alla porta della mia camera?* Riflettei per alcuni secondi e aprii la porta con decisione.
Lui eri lì, immobile, con lo sguardo perso nel vuoto, mi avviciai a lui con movimenti lenti e indecisi. Presi posto vicino a lui continuando a fissarlo, in un certo punto avevo paura che mi sbottasse in facca ma così non fece aprì la bocca e emise alcuni suoni deboli.
"Perchè lo hai fatto ancora? Io non ti vado bene?" Pronunciò quelle domande mormorando e con un filo di tristezza.
*Come puoi dire tu, Louis William Tomlinson che non mi vai bene? Andresti bene anche a Bred Pitt* alzò la testa di scatto come se avesse sentito i miei pensieri.
"Allora?" I suoi occhi incrociarono i miei, erano ancora più freddi e ghiacciati ,in un certo senso, della prima volta. Però erano sempre bellissimi. Gli accarezzai la guancia e a quel tocco mi attraversò una scossa per tutto il corpo e solo allora capii che non bastavo le parole ma ci volevano i fatti. Agii d'impulso e lo baciai, le nostre labbra erano in contatto per l'ennesima volta, ma ogni volta mi piaceva sempre di più. Cercai di entrare nella sua bocca con la mia lingua desiderosa di avere il contatto con la sua. Mi permise si entrare e di iniziare la danza lenta ma travolgete delle nostre lingue calde. Gemetti nella sua bocca, avevo voglia di fare.di più, di più per lui, per noi. Mi staccai prendendo tra le mie mani il suo dolce e soffice viso.
"Harry io proprio non ti capisco, mi mandi in confusione. Ho bisogno di avere delle risposte. Mi vuoi?" Mi chiese con tanta speranza e tristessa. Annuii senza emettere una parola. Quel ragazzo mi aveva proprio stregato, era qualcosa di inaspettabile.
"Ti prego, non mi tradire più" disse mormorando. Sorrisi e ripresi a baciarlo, questa volta dovevo comportarmi bene, volevo solo lui.
Sentii dei passi fuori dalla porta e la conversazione tra me e Lou si placò. Qualche busso sulla porta e lui si alzò ad aprire.
*Oh cazzo! Ancora lui* imprecai mentalmente.
Ragazze scusate per il mio immenso ritardo, mi era venuto il blocco e poi ci sono motivi vari.
Vi piace? Volete che continui?
Fatemi sapere.
A presto. Un kiss :*
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Secretly lovers || Larry Stylinson
FanfictionPrologo Sono Harry, Harry Styles. Frequento il terzo anno di università a Londra. Diciamo che più che frequentare ci vado perchè sono costretto da.. beh, dalla mia famiglia. Ho quasi 20 anni e sono puramente etero, almeno credo. Sono abbastanza alto...