-Ale?-
-Aurora mio dio finalmente, ti sto chiamando da esattamente un'ora-
-Ale...-
-Zitta. Aurora devi lasciare Stephan-
-Basta ale cazzo che cosa vuoi eh? Che cazzo vuoi? Devi accettare le mie scelte, non mi sto drogando o facendo una rapina. Negli ultimi sette mesi ho fatto una famiglia-
-Aurora ti ha tradito- in quel momento sento il terreno mancarmi sotto i piedi e mi siedo mentre Stephan acchiappa il telefono e mette in viva voce
-Ale...-
-Ale un cazzo Aurora. Ti ha tradito, ho le foto-
-Alessandro Florenzi la smetti? Avevamo affrontato questo argomento e penso che le botte che ti avevo tirato sarebbero bastate. Ancora vuoi andare avanti? È di tempo fa quella foto, tempo fa. Dicembre Alessandro, cazzo è vero me la sono fatta quella sera quella bruna ma ora sono con tua sorella quindi o chiami per sapere come sta e per lei o tuo nipote o sei pregato di non rompermi il cazzo-
Quando chiude il telefono mi fissa mentre tiene stretto a sé Alessandro.
-Vieni- mi abbraccia a lui e mi fa una carezza sulla schiena
-Stephan sai che ti credo... Non potrei mai non crederti. Ti amo. Speravo volesse far qualcosa Alessandro, sai che mi manca-
-Lo so amore mio, lo so... E giuro che si risolverà tutto, questa non è casa nostra è solo una tappa. Una piccola tappa- io annuisco mentre lo bacio e lui mi stringe.
Prendo Alessandro in braccio, ora come ora è l'unica cosa che conta con Stephan.
-Amore... Sei stupenda-
-L'ho sempre detto che hai un papà romantico- ride mentre mi bacia. In quel momento risquilla il telefono
- E ora che vuole?-
-Calmati, è Veronica. Tieni Ale vado a parlare con lei fuori-Stephan
Mi siedo sul divano mentre coccolo Alessandro
-Ehy piccolino, qua siamo noi due gli uomini... Ma mi sa che commanderà sempre mamma. Eh lo so è dura la vita ma che ci vuoi fare? Mi senti giusto?- mi sento stupido a parlare da solo ma alla fine Alessandro è tutto quello che ho, è la mia luce e lo adoro un sacco. Pure con addosso la maglietta dell'inter con su scritto "Ale 22"
-Non guardarmi con sta faccia... Sai che non spetta a me cambiarti. Ma contando il fatto che tua madre parlerà con tua zia un bel po' tocca a me... Hai appena perso la paghetta fino ai 5 anni avviso- vado verso il bagno e dopo circa 15 minuti riesco a cambiargli il pannolino. Aurora lo fa veloce ma lui non sta fermo, non so manco come fa. Lei mi abbraccia da dietro.
-Sei un incapace... Gliel'hai messo al contrario... Ale è arrivata mamma per fortuna- io le faccio il dito medio mentre mi bacia e lo cambia. Poi andiamo insieme nel letto, Alessandro dorme in mezzo a noi nonostante non dovrebbe. Amo vederla mentre si preoccupa di Alessandro. Io tocco la testa all'uomo della mia vita mentre lui si mette in bocca il mio dito.
-Però direi uguale alla mamma-
-Ma se è te sputato... Ti assomiglia un sacco-
-Bah-
-Ho visto una tua foto appena nato. Eri così!-
-Come fai ad averla?-
-L'ho vista come sfondo del cellulare di tua madre, ci siete tu e Manuel e tu avrai si e no due settimane... Beh sarà uno stra figo lo sappiamo già-
La bacio sulla bocca e ci addormentiamo abbracciati ad Alessandro.
[...]
Alla mattina di lunedì 23 mi presento all'allenamento abbastanza in orario, quando entro Nicolò mi salta quasi addosso.
-Ma quindi Ale?-
-Ale bene. È da pochi giorni a casa, ma non pesa quanto te-
-Vaffanculo- tutti ridono ed io mi cambio. Con alcuni di loro non parlo per niente come Lukaku, Lautaro, Brozovic e Handanovic. Devono aver capito che qua non ci sto volentieri, sono passati mesi e nonostante ciò non ho ancora tutti i numeri, non ho un gruppo WhatsApp con loro. Quando tutti escono vicino a me si siede Lautaro.
-Fermo Faraone, mi devi dare il numero di telefono- glielo scrivo sul telefono e mi aggiunge al gruppo.
-Scrivi per litigare e sei fuori, l'unica regola. Non vorrei avere un altro caso Icardi, ora vieni, che contro la Lazio ci servi da ex giallorosso-
-Ma non siete gemellati?-
-La Roma mica col Palermo giocavano a briscola in mezzo al campo quando stava in A, si è vero c'è il gemellaggio ma in campo si deve vincere. Quest'anno vogliamo lo scudetto-
-Pure io lo desidero, ho solo vinto una Supercoppa col Milan ed ero in panchina-
-Invece qua puoi vincere, hai fatto bene-
-A fare cosa?-
-Lasciare Roma, il vero calcio si gioca al nord. La Roma può solo sperare messa com'è ora con sti giocatori, su vieni-
Mi trattengo a tirargli un pugno in faccia. Ma come si permette? Giudicare la mia Roma? La squadra della mia ragazza? La squadra per cui mio figlio tiferà? Lautaro Martinez ti sei fatto un nemico.
-El Shaarawy, auguri- mi dice Conte mentre mi stringe la mano
-Grazie mister-
-La gamba meglio?-
-Si, niente di che, ancora un po' di dolore ma posso giocare contro la Lazio-
-Si lo so... Dai su, inizia a correre con gli altri- esco ed inizio a correre, fare l'allenamento con Conte è pesante per il silenzio. Quando finalmente facciamo partitella finisco contro Lautaro... Perfetto. Mentre giochiamo cerco di prendergli la palla quando mi viene in mente Daniele e come entrava, l'ho fatto poche volte ed anche male... Ci provo o la va o la spacca. Ci vado ma gli becco la caviglia, Conte interrompe subito e lui si rialza.
-Ma dico sei coglione?-
-Scusa, non volevo farti male Lautaro- lui mi guarda incazzato nero ed io gli faccio un sorriso mentre gli porgo la mano. Mi tira verso di sé prima che io lo blocchi.
-Lautaro, sotto la doccia ora. Ritorna in te, voi continuate- Conte non mi farà giocare ma forse la mia paura l'ha capita. Quando rientro e vado sotto la doccia mi giro e dietro di me ho Lukaku che mi prende per una spalla.
-Ti diverti a rompere gli spogliatoi?-
-Da quando sai l'italiano tu?-
-Potrei farti la stessa domanda...- è una coltellata al cuore mi libero di lui e vado nello spogliatoio. Ma cosa vogliono tutti da me? Insomma, sono italiano. Lo sono. So parlare italiano, sono nato qui, cresciuto qui. È vero, non sono cristiano e non mangio quasi la carne, capisco benissimo l'arabo e me la cavo a parlarlo ma se volevo giocare con l'Egitto l'avrei fatto tempo fa. Io sono italiano e voglio giocare qua in Italia. Nicolò mi tocca la spalla.
-Tutto bene?- io lo guardo e lui vede gli occhi che devono essere rossi, sono sulla soglia di una crisi ma cerco di calmarmi
-Si, tranquillo. Pensieri-
-Hai gli occhi rossi-
-Me li sono sfregati ed avevo lo shampoo in mano, non sai quanto cazzo fa male- ride mentre andiamo nelle camere dopo pranzo. Sono riuscito a calmare la crisi, ma ora mi voglio solo sfogare, prendo e vado in palestra, sono da solo con la musica. Metto riproduzione casuale e parte l'inno della Roma, lo canticchio in testa, mi manca quella città, mi manca quella squadra, mi manca quella che è casa mia...
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Innamorata Di Stephan El Shaarawy (2)
FanfictionRoma non era più il posto per Stephan e dopo aver rifiutato la Cina cambia città andando in una squadra italiana con un allenatore che conosce benissimo. La Roma gli ha fatto un altro piacere, quello di mandarlo solo in prestito così che il 30 Giugn...