"tu non sei come lui"

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Un'alta abitazione si innalzava davanti ai miei occhi, circondata da altri palazzi alti come essa.
Non ero mai stata in quel quartiere della città ma rimasi affascinata di come fosse carino e ben messo.

Rimasi in piedi vedendo Dylan camminare lungo il piccolo vialetto per andare al portone del palazzo.
" non vieni?" Mi urlò mentre girava la chiave per entrare.

"Ti aspetto...qui" dissi facendo segno alla sua moto con un sorriso rassicuratore.
Volevo lasciargli i suoi spazi e non essere invadente.

"Vieni con me " disse voltandosi e guardandomi serio così, anche se un po' titubante, decisi di seguirlo.

Salimmo le scale i fretta, o meglio dylan quasi voló su per le scale mentre io avevo già il fiatone dopo due rampe di scale.

"Abito al quarto piano. Resisti " mi disse vedendo vhe ora già stanca.

" oh tranquillo. " dissi sospirando mentre mi tenevo dalla ringhiera affanata.

Finalmente arrivammo davanti alla porta di casa sua ma qualcuno aprì la porta di scatto facendomi quasi prendere un infarto.
" Dylan finalmente! " disse la signora mentre si spostava per farlo entrare nella casa. Un po' in imbarazzo entrai nell'appartamento seguendo Dylan mentre la signora gli diceva" Adesso sta meglio. "

Rimasi jel corridoio, davanti alla porta quando Dylan entrò in una piccola stanza dove una bella signora dai capelli biondi era seduta sul divano.

"Mamma stai bene?" Le chiese preoccupato mentre si metteva seduto al suo fianco sul divano , la madre sorridendo "Sto bene. Davvero. Ma sono felice di vederti. Perdonami Marie se ti ho spaventato '

"L'importante è che tu stia meglio " disse la donna "Ora torno a casa. Ci vediamo " poi mi passò a fianco lanciandomi un'occhiata confusa come se fossi apparsa dal nulla.

Quando la vicina chiuse la porta, segno che era andata via, ritornai a Dylan e a sua madre seduti sul divano.

"Sto bene. La psicologa dice che presto ne uscirò. Pensa che oggi è durata di meno' disse la madre cercando di tranquillizarlo sulle sue condizioni anche se lui la guardava confusa.
La madre poi puntò fli occhi su di me sorpresa e mi pentì di non aver aspettato fuori l'appartamento.

"Molto piacere sono Denise " mi disse facendo un sorriso debole porgendomi la mano che accettai avvicinandomi a lei "Io sono Emma. "

Lei lanciò un'occhiata al figlio per poi dirmi "Perdonami se mio figlio ti ha trascinato qui..."

" in realtà è stata lei a rompermi per poter venire" disse Dylan facendo un piccolo sorriso per ooi dire alla mamma " vuoi qualcosa da bere?"

"Vorrei del the ma prepara qualcosa anche ad Emma" disse la madre "Non essere maleducato. Ed Emma non stare in piedi, siediti "

Sorridendo mi andai a sedere alla poltrona di fronte a loro, mentre Dylan si alzò per andarsene in un'altra stanza.

"Sono. ..contenta che lei stia bene" dissi " dylan era molto preoccupato "

"Posso immaginare " sospirò "Grazie per esserti preoccupata per lui"

"Non è nulla" dissi facendo un piccolo sorriso "È mio amico. Ci tengo a lui anche se è spesso insopportabile "

La madre ridacchió " non posso darti torto" poi mi osservò meglio dicendo " sei la sorella di jack? Vi somigliate"

" È la prima persona al mondo che lo dice" dissi io ridacchiando " siamo molto diversi "

"Non ne dubito " disse lei sorridendo "Sembri meno irresponsabile e rumorosa di lui "

" lo sono " dissi sorridendo poi mi chiese " puoi andare a controllare Dylan? Ci sta mettendo un sacco e ho paura che faccia saltare in aria la casa"

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