8- Sophie d'Orange

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Era ormai buio quando Thomas rientrò nel castello insieme a Stephen. Erano andati a fare una passeggiata per allontanarsi dall'aria triste che avvolgeva il castello, dopo che la maggior parte degli uomini erano partiti per la guerra tre giorni prima.

Il principe non era più così affascinato dall'Olanda, aveva perso tutto l'interesse, insomma, che ragione c'era di rimanere lì se non riusciva mai ad incrociare la principessa?.
Sophie era la creatura più graziosa ed intelligente che avesse mai incontrato e non avere un dialogo con lei, da ormai una settimana, lo stava logorando.

"Thomas non sarai stato contagiato da questo brutto clima che si respira nel castello vero?" chiese l'amico preoccupato.

"No, non preoccuparti Stephen, ho solo un po' di nostalgia di casa" mentii il principe sorridendo tristemente.

"Non tormentarti con questi pensieri, abbiamo tutti bisogno di più svago!".

"Hai proprio ragione, ma non saprei come soddisfare il mio piacere" rispose Thomas con un ghigno.
In realtà aveva perfettamente soddisfatto i suoi desideri in quei giorni. Gli capitò di incontrare una donzella molto disponibile ad appagare le sue voglie, era la contessa Patrick e il principe fu più che lieto ad invitarla nelle sue stanze e più di una volta. Ma solo il giorno prima, mentre la donna dormiva sul suo petto nudo, Thomas capì che era solo una distrazione dal vero pensiero che lo assillava da quel primo giorno al castello: Sophie d'Orange.

Ed ecco che ritornò a pensare a come non avesse potuto nemmeno ballare con lei, alla festa organizzata per l'imminente partenza del sovrano, in quanto l'aveva soltanto vista di sfuggita accanto al capo delle guardie.

"Intendevo altri svaghi, che coinvolgano tutta la corte magari" lo ammonì l'amico.

Cominciarono a salire la grande scalinata quando a Thomas venne una grande idea "Organizziamo un torneo!" disse a Stephen. L'amico sembrò entusiasta dell'idea del principe tanto che cominciò a fare progetti da proporre alla regina.

"Tiro con l'arco! Ma certo, sì! Thomas, mio principe, faremo tiro con l'arco è deciso" concluse Stephen fermandosi davanti alla porta che conduceva nelle sue stanze. "Domani lo proporrò alla regina e vedrai che dopodomani si svolgerà uno splendido torneo" annunciò infine dirigendosi dentro e salutando appena Thomas prima che la porta si chiudesse.

Il principe sorrise al pensiero di aver contribuito a dare una nota di colore in più alle donne che avevano i mariti, o i propri amati, lontani.
Povere donne, pensò il principe. Al contrario di quello che pensavano la maggior parte degli uomini, erano forti e molte coraggiose, vivevano per la maggior parte della loro vita nel dolore, nascondendolo e mostrando sempre il sorriso. Ma quando una donna ama, quando loro amano sono gli esseri viventi più splendidi che possano esistere sulla faccia della terra.
In realtà era frustante ammetterlo come uomo, ma era così e solo ora se ne rese completamente conto.
Ma cosa aveva fatto in tutti quegli anni? Le aveva sfruttate, usate e in un paio di occasioni maltrattate. Si sentiva un verme, forse era persino un insulto verso l'invertebrato.

Aveva gli occhi lucidi e si maledì per questo, un principe, ma soprattutto un uomo.. non poteva permettersi di piangere. No.

"Principe Thomas?" una voce soave e leggera lo chiamò distraendolo dai suoi pensieri. Si costrinse a fare un bel respiro prima di alzare il volto, sapeva perfettamente chi era e di certo non voleva farsi trovare in quelle condizioni.

"Principessa è un onore poterla rivedere" si costrinse a sorridere a Sophie, ma appena i suoi occhi incrociarono quelli di lei si allarmò. La bellezza della reale era trascurata, per non parlare dei meravigliosi occhi nocciola che quel giorno erano completamente spenti e senza vita.

She follows the flowersحيث تعيش القصص. اكتشف الآن