5b - Blanka's FC

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- Ivonne - 

Quando gli è caduta una goccia in mezzo alla fronte, gli è parso che l'universo intero volesse prendersi gioco di lui. La pioggia? L'unica cosa che non aveva previsto? Ma sul serio?

Jimmy ha ululato di frustrazione. Con sua gran sorpresa, tuttavia, nessuno dei numerosi passanti l'ha degnato di uno sguardo, per quel piccolo sfogo. Dopo qualche attimo di incertezza, si è sentito pervadere da un senso di libertà squisito.
Ecco il luogo al quale, forse, apparteneva: la metropoli!
Là si erano stabiliti tutti i casi umani esistenti. La grande città è la creazione della modernità al pari di quel suo corpo che la tempesta elettrica non aveva potuto uccidere, ma soltanto profondamente mutare.
La gente che viveva a Metro City era così abituata alle stranezze che la sua pelle verde ed il suo corpo "selvatico", ben visibile nonostante i larghi jeans e la felpa nera che aveva indosso, non destava in loro la minima curiosità. Buon dio! Finalmente il suo sogno si avverava!
Ha continuato il suo tragitto col cuore un po' più leggero. L'offesa che aveva subito continuava ad aleggiare nella sua mente, impedendogli di sorridere; ma finalmente qualcosa pareva poterlo distrarre - le mille teste dei passanti, tutti forniti di due occhi ma vuoti, che gli guardavano attraverso e non lo giudicavano né commentavano.
In mezzo alla folla si stava sentendo profondamente sollevato. Perché nel villaggio di sua mamma, invece, doveva suscitare urla e scalpore ogni volta che metteva piede fuori di casa? Aveva imparato a vestirsi "normalmente", a mettersi le scarpe e il cappello, a prendere l'ombrello - tutto pur di compiacere quella madre che pensava di aver perso, e che lo aveva riconosciuto subito nonostante i suoi mutamenti.
Era poi tanto negativo vivere nella civiltà?
Appena è uscito dalla via affollata, svoltando in una laterale decisamente meno trafficata, tutto è nuovamente cambiato. E questa sua domanda ha trovato immediatamente risposta.
«Blanka?!»
Ha voltato la testa, nervosamente, in tutte le direzioni senza comprendere chi mai avesse potuto chiamarlo. Era una voce che non conosceva; era andato sino a là per incontrare un consiglio di persone ormai familiari, tra le quali il maggiore Guile, Ken Masters, Sakura Kasugano e Cody Travers, e per questo era abbastanza basito dal fatto che non fosse stato alcuno di loro a riconoscerlo. Insomma, era ormai vicino al palazzo della riunione; chi mai poteva essere?
Dopo pochi attimi, un signore è scivolato fuori dall'ombra. Sembrava innocuo; anzi, propriamente indifeso; i suoi capelli neri erano vaporosi e radi al punto che svolazzavano similmente ad una nuvola intorno alla testa piccola e pallida. Aveva lunghi denti che le labbra sottili non riuscivano a nascondere. Eppure aveva uno sguardo attraente e un'espressione così lieta da risultare gradevole.
«Chi sei?» Ha subito chiesto, un po' spaventato dalla sua apparizione improvvisa e un po' incuriosito dalla sua strana presenza. Il signore si è avvicinato piano, sorridendo imbarazzato e tremando.
«Io... io sono Andy» Ha mormorato senza poter nascondere la sua grande emozione. «Sono anche, ecco, il fondatore del suo fanclub». Dopo aver aggiunto questa informazione, vanto del suo CV, è ammutolito in attesa di un commento da parte del suo idolo.
«Fanclub?»
Jimmy sembrava proprio confuso. Non aveva mai sentito parlare di "fanclub" e non capiva come potesse esistere qualcosa che gli apparteneva, e che non fosse stato creato da lui stesso - anzi, a sua totale insaputa.
«Non aveva mai sentito parlare di noi? Ha un poco di tempo libero? La sede del ritrovo non è affatto distante». Si sono guardati in silenzio per un poco.
«Prima vorrei capire di cosa stiamo parlando.»
Che dire, al termine della veloce e superficiale spiegazione di Andy, Blanka era estasiato. Non che l'altro fosse meno lieto di avere personalmente a che fare con il suo idolo.
«Perché proprio me?»
Si sono avviati, discutendo, alla sede del fanclub ove tutti gli iscritti si erano dati appuntamento appena saputo che Jimmy Blanka era in città.
Appena varcata la soglia dell'angusto locale - claustrofobico addirittura, poiché si trattava di una minuscola cantina - le emozioni che il brasiliano ha provato sono state molte, diverse, e intensissime. C'erano uomini e donne là sotto, con t-shirt verdissime, cappellini a visiera arancioni, che stavano seduti su minuscoli sgabelli in una postura simile a quella che lui abitualmente teneva. Le pareti erano tappezzate di sue fotografie e disegni che lo rappresentavano; e soprattutto, gli sguardi d'adorazione da parte dei presenti lo hanno fatto rabbrividire e riempito di gioia al contempo.
Ha abbracciato tutti, uno alla volta, nel silenzio più totale. Poi una giovane non è più riuscita a contenersi; e ha iniziato a urlare.
«Blanka-chan mi ha abbracciata! Il mio maestro! Che emozione!!»
Al suo grido ne sono seguiti decine d'altri, e poi applausi, e poi una imbarazzante sigla cantata in coro da tutti. Hanno ordinato del cibo d'asporto, bevuto coca-cola e chiacchierato allegramente per diverse ore. Andy gli ha spiegato che tre quarti di quei disegni erano stati realizzati da lui stesso, e che lui era la figura alla quale immancabilmente si rivolgeva per trovare ispirazione anche in caso di dipinti e schizzi di diversa natura.
«Sei una musa per me» è giunto a concludere, arrossendo, e facendo aggrottare all'altro le sopracciglia. Era consapevole, in fondo, che tale situazione era surreale e fors'anche sbagliata, ma la gioia che riempiva ogni angolo della stanza e saturava tutta la (peraltro poca) aria del locale, non poteva che lasciargli intendere che non era cosa da combattere, ma da lasciar esaurire in autonomia.
Sono successe un'altra quantità di cose e si sono verificate mille gaffes da parte degli emozionatissimi abbonati al club, e poi, senza che ci fosse un motivo preciso, a Jimmy è tornato in mente l'appuntamento al quale ormai era mancato.
Ha salutato tutti in fretta e s'è diretto all'edificio che gli era stato indicato.
Ora gli toccava fingere che non fosse successo nulla di speciale, e trattenersi dal raccontare quanto aveva appena vissuto almeno finché non fosse stato a quattr'occhi con Sakura o con Dan...

***

Sì: quella nella pic è la sua Mama! Che teneri--

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