I capitolo

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Era buio, faceva freddo, le strade in centro erano deserte ed Elia era sbronzo. Si reggeva a malapena in piedi e immerso nei suoi pensieri, si ricordò di quello successo poche ore prima: un ragazzo a casa sua, un bacio, suo padre e delle urla. Stava barcollando, ovviamente a causa dell'alcol in circolo, cercando di tornare a casa della madre.
"Elí?" Si senti chiamare da dietro così si girò e si trovò davanti Filippo Sava, il fratello di Eleonora, un tipo che a lui stava fin troppo simpatico.
"Ao come va?" Borbottò non troppo interessato alla risposta massaggiandosi le tempie.
Filo lo squadrò per un attimo prima di rispondergli.
"Mi sa che dovrei fartela io questa domanda" disse alzando di poco il sopracciglio "comunque sto tornando da un pub su Via Appia Nuova, tu che stai facendo a quest'ora?"
Lo guardò bene negli occhi, non sapevo esattamente se volevo veramente raccontarglielo
"Sto smaltendo la sbornia" confessò un po' secco senza guardarlo
"Grazie al cazzo. Lo vedo questo, dico il perché della sbronza" rispose lui in un mezzo sorriso.
Alla fine decise di dirglielo.
"Stavo a casa con questo ragazzo, ci stavamo baciando un po' poco castamente poi mio padre è entrato mi ha sbraitato contro e mi ha buttato fuori di casa" sputò tutto d'un fiato fissandolo con poca attenzione, non perché non fosse interessato veramente a Filippo, anzi, ma aveva comunque paura di essere giudicato così attese in silenzio la risposta del biondo.
"Un ragazzo? Da quando sei? Ma lo sei o sono solo scappatine?"
Tutte quelle domande facevano girare la testa al più piccolo, come non mai, ci mise un po' per formulare un discorso di senso compiuto.
"Sono bisessuale ma non lo sa nessuno a parte me e i ragazzi con cui sto... e adesso anche te, lo so da quando ho 15 anni e non l'ho mai fatto capire ma ora per colpa di mio padre questo l'equilibrio si è rotto. Pensavo di andare da mia madre ma é tardi quindi probabilmente dormirò su una panchina." Terminò di dire queste cose e poi cadde, prima di toccare la strada sentì delle mani afferarlo.
"Messo così te non dormi proprio su una panchina, tu mò vieni con me e dormi a casa mia" affermò fermo il più grande.
"Pff ma che non voglio disturbarti io" disse Elia provando a mettersi in piedi dritto con evidenti scarsi risultati.
"Ma che non disturbi nessuno, però poi se ti stuprano per strada mi vengono i sensi di colpa che non ti avessi portato a casa" e con questo prese il più piccolo per mano e lo caricò in macchina.
Elia, come previsto dal biondo, si addormentò in auto, così quando furono giunti a destinazione fu costretto a svegliarlo.
"Oddio scusa mi sono addormentato!" Mormorò il più piccolo con gli occhi ancora chiusi.
"Tranquillo, ora vieni" detto questo i due entrarono in casa e Filo guidò Elia in camera sua
"Allora tu puoi dormire qua io non lo so, dormo sul divano credo"
"Ma mi dispiace sfrattarti dai ci dormo io" rispose assonnato Elia
"Ma che dai, buonanotte se hai bisogno di qualcosa dimmi eh" quando il più grande finì di dire ciò si accorse che Elia già era completamente assorto nelle braccia di Morfeo.

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