16: Interview

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I secondi passano mentre guardi la porta impeccabilmente bianca della stanza strana in cui sei intrappolata, il tuo cuore batte ad un ritmo regolare.

La tua punizione?

Se Jungkook dovesse entrare dalla porta con qualche oggetto che ricorda anche vagamente ad uno che potrebbe appartenere a 50 sfumature di grigio, gli taglierai il corpo in due con un colpo solo.

Non ti piacciono molto quelle cose perverse.

Comunque, quando la porta finalmente si apre in un lento movimento  fluido, non è Jungkook che porta una manciata di manette e fruste come ti aspettavi.

Al suo posto, c'è un un bell'uomo con una faccia  angolare e capelli castano chiaro che entra nella stanza senza fare rumore, chiudendo la porta dietro di lui con un leggero tonfo.

Non c'è esitazione nei suoi movimenti, solo completa sicurezza mentre percorre la stanza con gambe lunghe e prende posto sulla sedia di fronte alla tua.

"Ciao, Y/N" dice Namjoon.

È seduto in maniera superficiale con una gamba incrociata sull'altra, l'immagine perfetta di una posa elegante. È bellissimo, indossa un lungo cappotto sopra un maglione di cashmere soffice e dei pantaloni. L'unico piercing al labbro che divide al centro quello inferiore dona un'intensità che ti dice di rimanere cauta al suo stile classico.

C'è un po' di sollievo che cresce nel tuo sistema dal fatto che sia lui e non Jungkook, ma nel retro della tua mente capisci che potrebbe far parte del fascino di Namjoon.

Mentre gli altri sembrano scatenati, a volte anche spericolati, Namjoon sembra così calmo.

È come un'oasi nel mezzo del deserto del caos. Un fiore carino attorcigliato da viti spinose.

È il suo fascino, pensi, così come la bellissima  personalità estroversa di Hoseok e l'aspetto etereo di Taehyung.

Ma, Namjoon non è un piccolo fiore inoffensivo.

No, potrebbe essere il più pericoloso tra gli altri Bangtan Boys che hai incontrato. Tutta la sua aura è solo una facciata per attirare la gente; è  come una trappola di Venere.

Bella e tentatrice, aspetta di chiudersi a scatto appena sei abbastanza vicina.

Ma non lo farai.

Rimani in guardia mentre fissi l'uomo seduto così casualmente dall'altro lato del tavolo, braccia incriociate nella rappresentazione del tuo stato mentale.

"Ciao" rispondi a bassa voce.

State seduti in silenzio per un momento, osservandovi.

"Ho incontrato Jungkook sulle scale" dice improvvisamente, le parole scorrono come velluto sulle sue labbra piene. "Stava correndo per tutta la casa, insistendo nel trovare qualcosa con cui 'punirti'. Scusa. Tende a diventare un po' troppo protettivo a volte."

Un po'. È un eufenismo.

Namjoon continua. "Vedi, quei sei ragazzi sono i miei fratelli. E alcuni di loro pensano che tu non abbia nulla di buono in mente." I suoi occhi intensi ti guardano consapevoli, e si avvicina per sussurarti, come se stesse condividendo un segreto con un bambino piccolo.

"Non penso farai danno" dice in confidenza. "Ma, allo stesso tempo, ci sono cose che devo sapere. Capisci? Devo proteggere la mia famiglia."

La tua mente viaggia assente alla tua amata cugina, ancora intrappolata in quella casa.

"Capisco" dici piano. "Non sono venuta per ferire qualcuno, o per ricavare informazioni. È stata solo una coincidenza che vi ho incontrato."

La testa di Namjoon si inclina leggermente di lato. "Che hai incontrato noi, sì." Dice. "Ma non che stai scappando. Da cosa scappi, Song Y/N?  Solitamente i figli di genitori ricchi e potenti non vorrebbero essere  strappati via dalla loro vita senza scalciare e urlare." Le sue dita lunghe si distendono sul tavolo di proposito, del colore sul bianco.

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