I secondi passano mentre guardi la porta impeccabilmente bianca della stanza strana in cui sei intrappolata, il tuo cuore batte ad un ritmo regolare.
La tua punizione?
Se Jungkook dovesse entrare dalla porta con qualche oggetto che ricorda anche vagamente ad uno che potrebbe appartenere a 50 sfumature di grigio, gli taglierai il corpo in due con un colpo solo.
Non ti piacciono molto quelle cose perverse.
Comunque, quando la porta finalmente si apre in un lento movimento fluido, non è Jungkook che porta una manciata di manette e fruste come ti aspettavi.
Al suo posto, c'è un un bell'uomo con una faccia angolare e capelli castano chiaro che entra nella stanza senza fare rumore, chiudendo la porta dietro di lui con un leggero tonfo.
Non c'è esitazione nei suoi movimenti, solo completa sicurezza mentre percorre la stanza con gambe lunghe e prende posto sulla sedia di fronte alla tua.
"Ciao, Y/N" dice Namjoon.
È seduto in maniera superficiale con una gamba incrociata sull'altra, l'immagine perfetta di una posa elegante. È bellissimo, indossa un lungo cappotto sopra un maglione di cashmere soffice e dei pantaloni. L'unico piercing al labbro che divide al centro quello inferiore dona un'intensità che ti dice di rimanere cauta al suo stile classico.
C'è un po' di sollievo che cresce nel tuo sistema dal fatto che sia lui e non Jungkook, ma nel retro della tua mente capisci che potrebbe far parte del fascino di Namjoon.
Mentre gli altri sembrano scatenati, a volte anche spericolati, Namjoon sembra così calmo.
È come un'oasi nel mezzo del deserto del caos. Un fiore carino attorcigliato da viti spinose.
È il suo fascino, pensi, così come la bellissima personalità estroversa di Hoseok e l'aspetto etereo di Taehyung.
Ma, Namjoon non è un piccolo fiore inoffensivo.
No, potrebbe essere il più pericoloso tra gli altri Bangtan Boys che hai incontrato. Tutta la sua aura è solo una facciata per attirare la gente; è come una trappola di Venere.
Bella e tentatrice, aspetta di chiudersi a scatto appena sei abbastanza vicina.
Ma non lo farai.
Rimani in guardia mentre fissi l'uomo seduto così casualmente dall'altro lato del tavolo, braccia incriociate nella rappresentazione del tuo stato mentale.
"Ciao" rispondi a bassa voce.
State seduti in silenzio per un momento, osservandovi.
"Ho incontrato Jungkook sulle scale" dice improvvisamente, le parole scorrono come velluto sulle sue labbra piene. "Stava correndo per tutta la casa, insistendo nel trovare qualcosa con cui 'punirti'. Scusa. Tende a diventare un po' troppo protettivo a volte."
Un po'. È un eufenismo.
Namjoon continua. "Vedi, quei sei ragazzi sono i miei fratelli. E alcuni di loro pensano che tu non abbia nulla di buono in mente." I suoi occhi intensi ti guardano consapevoli, e si avvicina per sussurarti, come se stesse condividendo un segreto con un bambino piccolo.
"Non penso farai danno" dice in confidenza. "Ma, allo stesso tempo, ci sono cose che devo sapere. Capisci? Devo proteggere la mia famiglia."
La tua mente viaggia assente alla tua amata cugina, ancora intrappolata in quella casa.
"Capisco" dici piano. "Non sono venuta per ferire qualcuno, o per ricavare informazioni. È stata solo una coincidenza che vi ho incontrato."
La testa di Namjoon si inclina leggermente di lato. "Che hai incontrato noi, sì." Dice. "Ma non che stai scappando. Da cosa scappi, Song Y/N? Solitamente i figli di genitori ricchi e potenti non vorrebbero essere strappati via dalla loro vita senza scalciare e urlare." Le sue dita lunghe si distendono sul tavolo di proposito, del colore sul bianco.
No. Tu stavi scalciando e urlando, ma questo era prima di scappare. Scalciando e urlando per andartene, subito dopo che tuo padre ti abbia rivelato il suo piano segreto che ha fatto tremare tutte le fondamenta della tua vita.
"Volevo uscirne" sussurri. "Ma non me l'hanno permesso. Perciò sono scappata."
"Ma perchè?" I suoi occhi brillano in un tedioso entusiasmo, voglioso di conoscenza, che ti fa rabbrividire. "Cosa hanno fatto?"
Esiti nel dirglielo. La cosa che ti ha fatto scappare era un progetto per il futuro, una linea sicura per gli affari di tuo padre. Dirlo a Namjoon rivelerebbe un piano ben studiato che gli potrebbe dare un ingresso nella famiglia Song, e non vuoi mettere in pericolo Jisoo.
"Se rispondo alla domanda, mi devi promettere che risponderai alla mia" contratti improvvisamente, rompendo il filo diretto della conversazione. "Come avete scoperto chi sono? Come conoscete la mia famiglia? Perchè pensate di essere in pericolo?"
Le dita di Namjoon ticchettano leggermente sulla superfice bianca mentre pensa. "Va bene" cede. "Tu rispondi alle mie domande, io rispondo alle tue. Affare fatto?"
"Affare fatto" dici subito. "Sono scappata per ciò che mio padre aveva progettato per me. Come mi avete scoperta?"
"Qualcuno ha ingaggiato un sicario per ucciderti" Namjoon risponde senza sentimento. "E poi noi siamo stati ingaggiati per fare fuori lui. Cosa stava progettando tuo padre?"
Quell'uomo che ti inseguiva. Era un sicario anche lui.
Qualcuno sta cercando di ammazzarti, e sai esattamente perché. Se vieni fatta fuori, tuo padre non avrà un erede che prenderà il suo posto quando non ci sarà più.
Tuo padre si è fatto troppi nemici nella sua vita; ora mirano tutti a te.
E cosa stava programmando quell'uomo?
Di rovinare la tua vita.
Ti fermi, prendendo un respiro profondo. "Sono stata cresciuta per essere perfetta" dici con voce tremante. "Andavo alle mie lezioni, e imparavo come essere una signora, e ricevevo buoni voti. Non mi era permesso avere degli amici. Niente ragazzi, niente amici. Andavo dritta a scuola e poi dritta a casa, ogni giorno. Nessuno mi parlava."
"Sembra molto solitario" dice Namjoon comprensivo, in una voce che suona genuinamente sincera.
Ingoi il nodo in gola e ti sforzi di continuare.
"Non sapevo niente sull'attività familiare. Pensavo che mio padre fosse un contabile, tra tutto, e fosse solo protettivo. Semplicemente mi amava tanto. Pensavo di avere solo tanti zii." La risata sprezzante brucia nella tua gola come fosse alcol. "Stupido, vero? Poi un giorno, mio padre mi chiama nel suo ufficio."
Ricordi ancora tutti i dettagli perfetti. L'odore della pelle e dei libri nel suo studio, e lui reclinato dietro la sua scrivania mentre stavi in piedi davanti a lui, tua madre seduta all'angolo. Uno dei tuoi presunti 'zii' era anche lui lì, eretto dietro tuo padre come una guardia del corpo.
Il suo nome era Min Seoungmin.
Era giovane, forse dieci o quindici anni più vecchio di te. Non ti è mai piaciuto - c'era qualcosa nella sua aura che ti mandava dei cattivi presentimenti.
E quando hai guardato tuo padre quel giorno, c'era un bagliore freddo nei suoi occhi che non capivi.
La tua ignoranza non è durata per molto.
"Voleva che sposassi la sua spalla destra, e fare in modo che la nostra famiglia rimanga potente" sussurri a Namjoon, guardando assente il bianco. "Mettere al sicuro la sua stirpe. Sono stata cresciuta come un animale, solo per procreare."
Dirlo ad alta voce ti fa quasi sentire male.
Sei stata isolata dal mondo per fare in modo che risultassi la piccola moglie perfetta, una moglie che sottostesse e si consegnasse a chiunque tuo padre abbia scelto.
Tuo padre scelse Seoungmin, un uomo più grande, la cui estrema lealtà gli ha riservato un posto come degno erede.
Non eri una bambina per la tua famiglia; eri una risorsa di continuo potere.
E c'è di più, ma ti rifiuti di dirlo prima che Namjoon risponda ad un'altra domanda.
Spegnendo ogni tipo di emozione dalla tua voce, dici "In che pericolo vi sto mettendo?"
Espira pesantemente, l'uomo si appoggia allo schienale. "Niente che non possiamo gestire. Solo tante persone che frugano in giro per cercarti. Penso tu sappia chi siamo ormai." Annuisci. "Certo, se non avessi avuto il tatuaggio, le cose sarebbero molto più semplici. Ti potremmo gettare in pasto ai lupi."
Il tatuaggio. Inconsciamente ne copri una parte con il palmo. "Perchè il tatuaggio vi sta fermando dal farlo?"
Una delle sopracciglia di Namjoon si alza, uno sguardo incredulo si espande sul suo viso. "Prendiamo molto seriamente il nostro marchio, Song Y/N," dice. "Proteggiamo ciò che ci appartiene. Nel secondo in cui ti sei tatuata quel disegno, sei diventata una di noi."
"No" scuoti la testa, entrando nel panico mentre i tuoi pensieri più orrendi prendono vita davanti ai tuoi occhi. "No, non lo sapevo. Non conta. Lo farò rimuovere o qualcos'altro."
Namjoon ride e scuote la testa. "Sarai associata a noi per il resto della tua vita, Y/N, sia che lo rimuovi sia che lo tieni. È troppo tardi."
No.
No.
Questo è ciò da cui cercavi di scappare.
Vuoi uscire da questo mondo.
Ma com'è possibile che ti ci sei incastrata ancora di più?
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Può essere che ci sia qualche errore perchè ho scritto velocemente, fatemi sapere, grazie.
-Hilary