CAPITOLO 3: A SCUOLA

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Io ed Asuna arrivammo a scuola senza fiato da quanto avevamo corso, Asuna guardò l'ora e disse:

-Non siamo neanche troppo in ritardo, sono le 8:07.-e io risposi

-Comunque sai com'è il prof, arrivi anche di 30 secondi in ritardo e ti mette una nota quel pezzente.

Entrammo in classe con molta calma, ma mentre stavamo aprendo la porta io scorsi i banchi interamente vuoti, nemmeno uno, allora io dissi:

-Può essere che siamo arrivati con un giorno d'anticipo oppure non c'è scuola per il semplice fatto che ci sia abbondanza di neve, non lo so.

Finita la frase sentimmo una voce stridula e molto acuta dire mentre si aprivano le ante:

-Tranquilli siete in perfetto orario, non avevate sbagliato nulla. Su, entrate! Forza, niente paura.

-Christa, cosa è successo alla tua voce? E perché ci stai portando lì dentro, cosa c'è, Narnia? Dissi io nascondendo la mia paura mettendola sul ridere, ma comunque io ed Asuna (che non era riuscita nemmeno a parlare dato che Christa non aveva semplicemente una voce diversa, ma aveva anche i vestiti strappati, le pupille più grandi del normale, gli iridi non c'erano e  bottoni erano cuciti in varie parti del corpo.

Dopo che noi restammo immobili si ripeté la voce di Christa ma 'sta volta parlava in modo di metterci ancora più paura dicendo:

-Entrate da soli o dovremmo usare le maniere forti quindi SBRIGATEVI!

In un lampo entrammo in modo di non vedere cosa ci avrebbero fatto altrimenti. Entrando vidimo un lungo corridoio poco illuminato davanti a noi, sulle pareti di questo corridoio erano appesi quadri a dir poco strani, ma ce ne era uno in particolare su cui ci fermammo:

era una specie di bambola di pezza che scriveva su un foglio appoggiato sopra una scrivania d'ebano, scriveva con una penna che esternamente era normale però la chicca di quella penna era che non scriveva con l'inchiostro ma con il sangue, noi due non ne restammo sorpresi tenendo conto in che posto ci trovavamo, solo un po' schifati, c'eravamo fermati davanti a quel quadro non solo per la sua stranezza, ma anche perché sembrava molto realistico. Mentre lo stavamo osservando improvvisamente la mano si mosse. Asuna immediatamente cadde a terra mentre io mi limitai a pietrificarmi, con la caduta di Asuna lo "strano e inquietante coso di pezza" alzò la testa, aveva una frangia di aghi conficcati sulla fronte, un occhio a bottone mentre l'altro era completamente scoperto, e anche se non c'era pelle intorno a quell'organo io riuscii a riconoscerlo e dissi:

-Armin, che ti hanno fatto!-ed egli rispose

-Beh, non ha importanza questo, l'importante è che molto presto mi raggiungerai qui, e magari, sarai anche così gentile da ricaricarmi la penna, sai, è quasi finita. Mentre ti prepari sappi che ti aspetto qui.

-NO!-sbraitai io, ma un coro sopra di me disse:

-Esattamente.

N.D.A.: Per l'uscita del 5°capitolo temo che l'attesa sarà più lunga considerando che mi mancano idee

Se si ha difficoltà ad immaginare il "no" di Erwin consiglio di riguardare STAR WARS V L'IMPERO COLPISCE ANCORA. 




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⏰ Última actualización: Dec 15, 2019 ⏰

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