"Non ti riconosco più An"
"Ma che dice Sam, sono sempre io" dissi io con un minimo di sarcasmo
"No non è vero, sei cambiata e non parlo del tuo nuovo taglio di capelli, non parlo del tuo nuovo stile, parlo di te, di come sei cambiata dentro non sei più tu, sei razionale, troppo razionale, vedi tutto in bianco e in nero, pensi di essere migliore degli altri, pensi di essere superiore agli altri, siamo tutti uguali An te ne rendi conto? Ma ti sei sentita come hai risposto a Samanta, nemmeno un cane si tratta in quel modo, ma che ti passa per la testa?"
"Siete voi quelli che vedono ancora il mondo a colori, svegliatevi, e poi cos'è questa predica da parte tua, è Samuel?"
"Predica? Cos'è uno scherzo, sto difendono una mia amica che fino a qualche anno fa era anche tua amica, da quando te ne sei andata a Trento ti pensi di essere chi sa chi."
"Forse è vero, sono migliore di voi, sono un capitano dell' esercito, ho una laurea in economia, mi occupo di contabilità, almeno io sono diventata qualcuno a differenza della tua cara amica Samanta... ora sarà meglio che vada ho di meglio da fare che sentire le tue stupide prediche e le lacrime di una
bibliotecaria." Inizia ad incamminarmi ero totalmente infastidita, feci solamene un paio di metri, ci trovavamo in
una delle tante strade di Roma era tarda serata, stavo quasi per svoltare l'angolo della strada quando sentì la voce di Samuel,
"Andrea" mi fermai all'istante, non mi girai rimasi ferma immobile li nel bel mezzo dell'incrocio, "Ti ricordi al liceo quando il professor Armandi ci spiegò la Teoria dei Colori?" non risposi mi gelai all'istante, lui continuò "Iniziò a spiegarci il significato di ogni colore, e come noi siamo abbinati ad uno di esso, poi ci chiese qual era secondo noi il colore perfetto, quello unico, quello raro, alcuni risposero: Prof il Nero ovvio, è unico, senza ombre, compatto, è forte come colore, è perfetto, ti ricordi cosa rispose? Che il Nero a quel punto non esisteva più, e sai An perché rispose così? Perchè la perfezione non esiste ."