Confessioni

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Nota dell'autrice

Come sempre, spendo un paio di parole per ringraziare chi continua a votare e a commentare ... non sapete davvero quanto mi faccia felice! Nel frattempo, ho messo a punto anche gli ultimi particolari della storia e finalmente posso dire che tutti i capitoli sono stati scritti, ad eccezione di un epilogo che poi vedrò se aggiungere o meno. Per questo motivo, non temete, Paparazzi verrà conclusa senza ombra di dubbio! Aggiornerò circa una volta a settimana, adesso che ho finito di scrivere dovrei essere abbastanza puntuale.

Detto questo, vi lascio alla lettura del nuovo capitolo: è un po' più breve del solito, ma se continuerete a leggere vi accorgerete di quanto importante si rivelerà più avanti nella storia.  L'ultima volta che l'abbiamo vista, Lily era in preda alle preoccupazioni e alla ricerca di una parola di conforto... chi giungerà in suo aiuto?


24 dicembre 1983

Il mattino dopo il suo strano incontro con Rita Skeeter, Lily viene svegliata da una Alice particolarmente contrariata.

«Il fatto che tu usi la mia civetta come se fosse una tua proprietà mi sconvolge» esordisce la sua migliore amica, piombando in camera sua alle otto del mattino. «È tornata stremata dal suo viaggio. Si può sapere dove l'hai mandata, di preciso?»

Lily si tira su dal letto e si rende conto di essere ancora vestita come la sera precedente e di sentirsi uno straccio. Pur avendo dormito molte più ore del solito, non è stato un sonno riposante. Ha una vaga idea di aver sognato Rita Skeeter e Margulis e non sa quale dei due sia peggio.

«Ho mandato un messaggio a Remus» borbotta, massaggiandosi le tempie. «Ha risposto?»

«A Remus?» ripete Alice, spiazzata. «Il nostro Remus? Remus John Lupin? Remus che vive a San Pietroburgo

«Quanti altri Remus conosciamo?»

«Hai mandato Diana in Russia senza dirmi nulla?» grida Alice. «Il viaggio più lungo che abbia mai fatto è da Hogwarts a Londra e tu la mandi in Russia? In inverno

«È un gufo, Alice, non un neonato» ribatte Lily. «E comunque Remus stava finendo degli affari a Berlino questa settimana, quindi è lì che Diana è andata, se è questo ciò che ti preoccupa»

Alice si acciglia. «Resta comunque il tragitto più lungo che Diana abbia mai dovuto affrontare»

«Le ho permesso di fare il suo record personale, dovresti essere contenta» Lily si stiracchia e sospira. «Allora, ha una risposta per me?»

Alice sbuffa e le allunga un cartoncino rosso ripiegato e chiuso da un nastro nero. «Ladra di gufi» le borbotta, poi esce dalla stanza con aria scocciata.

Lily si concede un piccolo sorriso e poi apre la lettera.

Ci sono scritte poche parole, ma hanno il potere di far allargare il suo sorriso.

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Qualche ora più tardi, Lily vede Remus emergere dal binario 7 e ½ della stazione di King's Cross e non riesce a contenere la sua emozione.

«Per fortuna sei arrivato» riesce a mormorare, prima di buttargli le braccia al collo con tanta foga da fargli quasi perdere la presa sulla sua valigia. Le si riempiono gli occhi di lacrime, perché è molto stressata, perché il grande giorno della premiazione è arrivato e anche perché il fatto che Remus lavori così distante le sembra un'ingiustizia bella e buona.

«Santo cielo, se ricevo un'accoglienza del genere significa che la situazione è davvero disperata» commenta lui, ridendo. Lascia cadere a terra la valigia e la stringe più forte a sé e Lily si sente un pochino meglio. «Cosa mi sono perso in questi giorni?»

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