Mingi si stava dando mentalmente dell'idiota da quando, finita la festa, aveva deciso di parlare con i suoi amici. Il suo unico intento era quello di sfogarsi con loro e ricevere magari qualche risposta che lo avesse aiutato a rendere più i chiari i suoi sentimenti per Yunho. Perché diavolo si trovava a cavalcare come un pazzo verso il regno di Aurora allora? L'unica cosa che sapeva era come entrare a palazzo, ma quello era solo grazie alla regina. Inizialmente aveva pensato di chiedere a Keonhee e Leedo, ma dopo aver girato l'intero castello senza essere riuscito a vedere di loro neanche l'ombra la donna divenne la sua unica fonte di speranza. Quasi si sorpresa quando questa gli disse come poter entrare nel castello senza alcun problema e senza fare domande. O forse conosceva già il motivo della sua visita? Mingi scosse la testa nel momento in cui il castello cominciò a ergersi nella sua visuale. Più si avvicinava più ogni piccolo particolare di ciò che vedeva diveniva sempre più familiare, più capiva che i ragazzi gli avessero detto la verità. Mingi veniva dal regno di Aurora. L'unica cosa che aveva ancora bisogno di capire era un'altra. La sua relazione con Yunho. E aveva intenzione di mettere tutto in chiaro quella sera, in fondo non era mai stato un tipo paziente, e se era arrivato a baciare quello che fino a qualche giorno prima era un perfetto sconosciuto era sicuro che sotto ci fosse più di quanto gli avessero detto.
Una volta introdotto nel castello strinse gli occhi e scosse la testa. Era tutto così tanto familiare che la testa cominciava a dolere per tutte quelle informazioni che si insinuavano nella sua mente. Camminando per i corridoi cominciò a ricordare quando li percorreva insieme agli altri. Ricordò persino di averli percorsi con wooyoung sulla spalla, anche se non riusciva a ricordarne il motivo. Alcuni particolari erano fin troppo confusi perché riuscisse a capire ed altri non erano che effimere immagini che si susseguivano senza senso nella sua mente. Seguì perfettamente le indicazioni della regina per quanto potè, perché questa non conosceva la posizione delle stanze dei ragazzi. Avrebbe dovuto trovarle da sole, sperando di non entrare in quella del re, Mingi non era bravo ad inventare scuse su due piedi.
Nel momento in cui svoltò l'angolo sentì qualcosa sbattergli contro e successivamente un tonfo sul pavimento. Il colpo non lo toccò minimamente, e lentamente scese con lo sguardo fino a vedere uno dei collaboratori del castello seduto sul pavimento, visibilmente alticcio dato il forte odore di alcool che si impresse nell'aria.
<<Guarda dove camm->> il collaboratore interruppe bruscamente la sua frase nel momento in cui i suoi occhi si posarono su Mingi. Si chiese diverse volte se stesse vedendo male, si strofinò persino gli occhi, eppure quell'immagine rimaneva fissa davanti a lui <<Un fantasma>> urlò.
<<Fantasma?>> urlò Mingi di rimando, voltandosi per guardare alle sue spalle agitato <<Dove? Dove?>>
<<Il fantasma di Mingi è venuto per tormentarci>> urlò ancora l'uomo, e solo dopo quelle parole Mingi capì che con "fantasma" intendesse lui.
<<Ehi io sono vivo>> si lamentò Mingi.
<<No sei morto>> ribattè l'uomò.
Il rosso sbuffò, infastidito, pronto a protestare ma si fermò sul colpo quando due figure comparirono alle spalle dell'uomo. Una di quelle gli diede un colpo sulla nuca, e lo afferrò nel momento in cui svenne, sistemandolo poi seduto contro la parete al loro fianco.
<<Che diamine fai qui Mingi?>> sussurrò Hongjoong <<Qui tutti ti credono morto>>
<<Io...>> iniziò Mingi imbarazzato <<Ho bisogno di parlare con Yunho>> disse velocemente.
Seonghwa e Hongjoong si guardarono, sorpresi dal fatto che il ragazzo fosse andato fino a lì, ma non tanto dalla motivazione.
<<Ci pensiamo noi qui, tu vai>> disse Seonghwa velocemente <<Ricordi dove sono le nostre stanze?>> domandò
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Wonderland
FanfictionDue regni in lotta da secoli per un motivo che nessuno più ricorda, o meglio nessuno ne conosce il vero motivo. Due re pronti a farsi la lotta ed attaccarsi alla più conveniente occasione. Due principi spinti ad odiarsi sin dalla nascita. Ma cosa...