Parte 1, paradiso o inferno?

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La spiaggia si estendeva alla loro sinistra per circa un centinaio di metri, prima di disperdersi all'orizzonte nelle nubi bianche e leggere. Dall'altro lato, un muro di cemento li separava dai lidi a pagamento, dalla musica e la gente del posto. Sulla sabbia davanti ai loro occhi c'erano poche persone, nonostante fosse ancora pomeriggio inoltrato: erano arrivati da poco, dopo un viaggio di un paio d'ore. Il tempo di sistemare tutto il necessario e i ragazzi erano corsi a guardare il mare così vicino. Non avevano mai sperimentato un campeggio nei pressi di una spiaggia, eppure quella pineta costiera era molto conosciuta e facile da raggiungere.

"Potremo fare il bagno quando vogliamo." sussurrò estasiato Stefano, ammirando le timide onde che si infrangevano sulla sabbia. Come lui, altri diciannove ragazzi di età compresa tra i dodici e i sedici anni non vedevano l'ora di godere le gioie del mare, pur consapevoli del lavoro che li attendeva nella pineta.

Guidati da tre adulti, i "capi" che avrebbero coordinato quel loro campeggio per ben dieci giorni, i venti adolescenti dissero arrivederci al mare e alle onde per tornare tra gli alberi. Avrebbero montato le loro tende, due per i ragazzi e due per le ragazze, poi avrebbero dovuto darsi da fare per preparare la cena. Ogni azione era coordinata grazie alla loro suddivisione in quattro squadre da cinque componenti; un vero esercito pronto alla battaglia.

Valeria, quattordici anni da poco compiuti, non vedeva l'ora di cominciare quell'avventura.

Capelli castani e viso ancora da bambina, indossava spesso gli occhiali da vista, ma quando poteva li riponeva nel loro fodero per far risaltare i suoi grandi occhi azzurri. Era molto introversa, ma durante quei campeggi ritrovava la vera sé, a contatto con la natura. E poi adorava portare a termine un compito grazie al gioco di squadra, che in quelle occasioni era indispensabile. Il primo incarico di quella giornata, ovvero montare le tende in cui avrebbero dormito, non era più un problema: i piccoli rifugi di stoffa si ergevano negli spiazzi di terreno tra gli alberi, circondati dagli enormi zaini dei ragazzi. Adesso ciò che mancava era la legna da ardere: dovevano raccoglierne il più possibile per i fuochi della sera, che avrebbero cotto i loro cibi e illuminato la sera sempre più vicina.

Silvia, la ragazza più grande del suo gruppo, diede l'ordine a Valeria e alle altre di addentrarsi nella parte più nascosta della pineta, dove la vegetazione era più fitta e gli arbusti graffiavano le gambe, ma era più probabile trovare rametti secchi e piccoli tronchi caduti. Così le due, con la piccola Roberta, Diletta e Giulia si diedero presto da fare. Alle loro spalle, anche il resto dei campeggiatori le aveva seguite.

"Proprio in riva al mare, non ci posso credere!" esclamò Giorgio, un ragazzino paffutello della stessa età di Valeria.

"Sai cosa significa questo?" gli fece osservare Domenico, che in quanto sedicenne aveva l'incarico di comandare la sua squadra. "Di solito i capi non ci fanno perdere troppo tempo per lavarci e vestirci, ma se facciamo il bagno dovremo fare ogni volta una doccia completa!"

Lui e Giorgio scoppiarono a ridere. Valeria pensò che quello non era l'unico vantaggio del campeggiare in un luogo del genere. Fortunatamente, quella pineta disponeva di tavolini in legno in abbondanza, quindi non avrebbero dovuto faticare a costruirne quattro, uno per ogni squadra. Quasi a leggerle nella mente, Giulia si fermò tra gli alberi e sospirò:

"Ho la sensazione che questo sarà il più bel campeggio di sempre!" 

I primi due giorni trascorsero veloci, tra giochi, fuochi di bivacco e divertimenti in riva al mare. Il gruppo era già abbastanza compatto, ma Valeria scoprì che grazie a quella convivenza poteva conoscere meglio tutti i suoi compagni.

Silvia, il capo della sua squadra, era una ragazza tosta, determinata e che difficilmente si lasciava contestare dalle altre. Roberta, nonostante quello fosse il suo primo campeggio e avesse soltanto dodici anni, dimostrò presto le sue abilità e si rivelò molto utile al gruppo. E poi c'erano le altre squadre: Carmen, a capo dell'altro gruppo femminile, era molto silenziosa ma abile nei nodi. Vittoria, la migliore amica di Diletta, aveva i capelli biondissimi e più volte Valeria si era chiesta come facesse a mantenerli puliti e in ordine in mezzo a tutto quel terreno e alla sabbia che al minimo vento li raggiungeva.

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⏰ Last updated: Feb 28, 2020 ⏰

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