La matassa dell'amore

17. This afternoon?

12.35, ancora lunedì
Si teneva la testa con la mano, Debora, ascoltando distrattamente la lezione, mentre faceva dei disegni sul quaderno di latino, fingendo di prendere noiosi appunti sull' "illustre poeta romano Orazio", come amava definirlo la Di Dante.
<"Bruzzese!"> gracchiò la professoressa, guardandola con occhi malefici, usando quelle voce altisonante e così antipatica.
Con uno sforzo disumano le sorrise, sollevando lo sguardo verso di lei, tentando di sembrare una brava alunna diligente.
Ma quella befana se la prendeva sempre con lei. Mai che le mettesse subito la sufficienza, doveva prima farle fare due, a volte anche più, compiti di recupero.
La odiava.
E pensare che insegnava loro anche italiano e storia.
<"Si professoressa?"> disse, celando il fastidio dietro un tono mieloso, fingendo di non voler già superare la fila di banchi che la dividevano dalla cattedra e strapparle quei capelli secchi con tutta la cute.
<"Mi sembra di averti fatto una domanda, se ti degnassi di rispondere la classe te ne sarebbe enormemente grata."> spiegò la Di Dante, enfatizzando le parole con i gesti esagerati delle mani e le espressioni del viso, che denotava una certa anzianità.
Intanto Debora, non trovando nella sua mente il ricordo della domanda che sicuramente non aveva ascoltato persa nei suoi pensieri, rispose risoluta, calcando sulle ultime parole:<"Mi sembra di non averla sentita.">
<"Continui con questo atteggiamento e vedrà che riesco a farla rimandare.">
<"È tutto un equilibrio sopra la follia."> borbottò, credendo, povera illusa, che non la sentisse.
Ma invece:<"Non mi sembra il caso di citare Vasco Rossi nella mia classe Bruzzese, però forse in corridoio apprezzeranno meglio di me i suoi gusti musicali."> disse, con il gessetto bianco in mano e le palpebre strette a due fessure, quasi volesse sfidarla.
Non se lo fece ripetere due volte; preparò rapidamente lo zaino, poiché era l'ultima ora, e uscì dalla classe, sbattendo più forte del dovuto la porta, sotto lo sguardo di rimprovero di Stella.
Se fosse stata una sfida, l'avrebbe avuta vinta lei.
Era disciplinata solitamente, ci voleva del tempo per farle perdere la pazienza, ma quell'insegnante ci riusciva sempre.
Si mise a fare avanti e indietro, aspettando che la campanella suonasse, quando qualcuno le mise una mano sulla spalla non occupata dalla spallina dello zaino.
Sobbalzò, girandosi: <"Luca! - sospirò di sollievo; si era spaventata, temeva fosse il bidello che andava ad avvertirla dei provvedimenti presi dalla Di Dante - ma cosa ci fai qui a quest'ora?"> esclamò.
<"Stavo tornando dal bagno e ti ho vista che camminavi come un'ossessa per il corridoio."> scherzò, ma solo in parte.
Stava camminando veramente come un'ossessa.
Allora lei prese a raccontargli di ciò che era successo, fin quando lui non la interruppe, dicendole:<"Senti, dovevo chiederti una cosa...">
<"Sì, dimmi"> rispose, stupita dal comportamento dell'amico, così estraneo ai soliti modi gentili che tanto le piacevano.
<"Pensavo che avremmo potuto anticipare la nostra uscita a... - e qui si fermò, pochi secondi, titubante - a...oggi pomeriggio...che ne pensi?">
Lei rimase a fissarlo, aveva la mente confusa, non riusciva a mettere insieme una frase di senso compiuto.
<"Beh... - iniziò, senza sapere ancora cosa rispondere, lasciandosi guidare dall'istinto - va benissimo! Ci vogliamo vedere alle 5 sotto casa mia?">
<"Sì sì è perfetto, più che perfetto"> rispose ilare.
Proprio in quel momento suonò la campanella, le prime ad uscire furono Marta e Stella, che salutarono Luca, il quale rispose con un rapido cenno, prima di scomparire trascinato dalla folla di studenti, spiccando per il sorriso e per la giacca rosso carminio.
Buon pomeriggio a tutti! Quanti di voi al mare? Oppure siete sfigatelli come me che non ancora ci sono andata una volta? 😢
Vi è piaciuto il capitolo? Strano (come sempre 😅) il comportamento di Luca, non trovate? E che ne pensate di questa parte un po' ribelle di Debora?
Commentate e, se volete, lasciate una stellina ✨.
Alla prossima ❤️❤️