Coma.

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Nero. Vedevo solo il nero, ricordavo vagamente la risata del ragazzo che mi sparò, e il sangue rosso che macchiava il vestito bianco, le lacrime misciate in quel bacio..l'ultimo.
Ti prego svegliati, ritorna.

E quella fottuta voce era ancora lì...non aveva la minima intenzione di lasciarmi?

Brividi continui percorrevano il mio corpo mentre mi sentivo precipitare nel vuoto. Una luce, fioca, mi indicava qualcosa?

Ero morta? Viva? Sognavo? Che succedeva?

Aprì molto leggermente gli occhi sentendo un suono di una macchinetta molto fastidioso, dei fili attaccati sul petto e una mascherina sul volto, un ago sull'avambraccio e una coperta leggera per coprirmi.

"Oddio! Anastasia! Sei sveglia?! Mi senti piccola?! Sono io!! Sono mamma!!" Mamma? Ma che cazzo?

"Dì qualcosa ti scongiuro!" Continuava a piangere sul mio lettino, mentre io provavo a mettere insieme i pezzi. Un letto, le pareti bianche, dottori che correvano, infermiere che li seguivano.. ero in ospedale. Ma che ci facevo qui?

"M-mam-..mamma.." balbettai con fatica, come se qualcosa mi impedisse di parlare.

Provai a muovere la mano, ma i miei comandi non furono eseguiti dal mio corpo.

"Figlia mia! Oddio!"

"Signora la preghiamo di uscire dobbiamo farle delle analisi, subito" serio il dottore, la portò via, mentee mi trascinavano in una stanza per chissà cosa...

"Cosa ci faccio qui?" Chiesi con difficoltà, cercando di muovere la testa, con gli occhi oramai aperti.

"Cara ragazza, dopo 3 anni di coma, ti sei degnata di ritornare tra di noi" rispose una ragazza sulla trentina d'anni, con dei capelli biondi e gli occhi color verdognolo.
Sono stata in coma?

Quindi...Zayn non esisteva..e tantomeno Flavia... e Harry? Dov'era?

  

         ******

Erano passati due giorni oramai, da quando mi hanno fatto uscire dall'ospedale, ma ero molto confusa, il mostro non cera in casa, e mamma era dimagrita almeno 10 chili dall'ultima volta che la avevo vista. Era pallida e preoccupata in viso, ma sempre con il suo sorriso migliore, per continuare, una donna da stimare. Il papà di mamma era morto quando lei aveva solo 8 anni, e ha passato un'infanzia molto brutta, penso che dovrebbe meritarsi il meglio ora.

"Tesoro tutto bene?" Posai il libro e sorrisi.

"Certo mammina" si avvicinò alla porta e mi scrutò.

"Sembri in forma...ci sono visite piccola" mi fece l'occhiolino e un ragazzo si fece spazio nella mia cameretta. Alto, slanciato, capelli fermati da una benda legata intorno alla testa, una camicia a quadri rossa e nera con i bottoni aperti facendo intravedere i tatuaggi, fino allo stomaco, dove cera una farfalla grande, dei pantaloni neri attillati e strappati sulle ginocchia, infine delle convers bianche. Due occhi verdi accesi saltarono di gioia e le fossette si fecero spazio sulle guanciotte del ragazzo.

"Hey bellissima" mi baciò la fronte e mi porse la rosa rossa che aveva in mano.

"Harry...sei diventato così..grande....così bello, affascinante, di un po' hai fatto strage di cuori ci scommetto" rise e la sua risata mi fece fare un passo nella nostra infanzia. Una cosa stupenda. Mi abbracciò fortissimo e io ricambiai prima di rispondermi.

"Si..ma mi servivano i consigli della mia piccola sorellina..mi sei mancata scemotta!" Strofinò la mano sui miei capelli spettinandomi del tutto.

"Ehi! Non ci provare coglione!" Gli tolsi la benda, per poi trovarmi un cespuglio al posto dei suoi soliti ricci. Le sue guancie si tinsero di rosso sotto il mio sguardo.

"Ti sei lasciato crescere bene i capelli vedo.." risi così forte che delle lacrime sbucarono dagli occhi.  Istintivamente portai una mano sullo stomaco, e di colpo l'immagine di Zayn che mi sparava mi tornò in testa. Ma dello sparo, nessuna traccia, non cera un buco o una cicatrice, era tutti normale.

"Vieni piccola stupida, andiamo al MC'Donald per festeggiare" fu così che passai la mia giornata... con il mio migliore amico che credevo morto.

Dovevo ricominciare una nuova vita, avevo premuto stop e ora dovevo premere play con o senza Flavia e Zayn.

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