Non Diteglielo.

451 20 0
                                    

JAMIE’S POV

Venerdì Arrivò, e io ero contentissima. Ci saremo rivisti, avrei rivisto Niall e, soprattutto, Zayn. Sarebbe tornato tutto come prima, per tre gironi saremo stati di nuovo noi. Mi sarei potuta svegliare e abbracciare Zayn, sarei potuta andare in terrazza con lui. Avrei rivisto Demi sorridere mentre teneva la mano al suo ragazzo. E avrei rivisto mio fratello felice.

Il campanello di casa nostra suonò alle diciannove in punto, così io chiamai mio fratello che stava finendo di prepararsi e uscii, raggiungendo il moro che mi aspettava fuori dalla macchina e gettandomi tra le sue braccia.

Quanto mi erano mancate.

“Zayn” sussurrai contro la sua spalla, troppo contenta di averlo lì vicino a me.

“Ehi, piccola” sussurrò dandomi un piccolo bacio sulla fronte.

Lo abbracciai forte, e sentii le sue braccia muscolose stringermi al suo corpo forte.

“Ehi fratello!” la voce di Louis ci fece staccare da quel dolce momento tra noi due, e così io presi posto nei sedili posteriori mentre i due amici si salutavano, con delle pacche sulle spalle.

Mi fermai un istante ad osservare mio fratello.

Era sempre lui. Non era cambiato.

Il lunedì successivo avrebbe dovuto cominciare le cure per il suo tumore, ma avevamo deciso entrambi che per quella sera sarebbe stato tutto normale.

In pochi minuti raggiungemmo la casa degli Styles, e così potei riabbracciare sia Niall che Demi.

Dopo i soliti saluti, il biondo domandò subito a che ora saremmo andati a prendere le pizze, ristabilendo, se così si può dire, la normalità che aveva la mia vita qualche mese prima.

Harry mi lanciò uno sguardo e disse: “Andiamo ora io e Jamie”

Prese le chiavi della macchina, e mi aspettò sull’ingresso. Lo raggiunsi infilandomi il giubbotto e chi avviamo verso la sua macchina nera.

Il tragitto verso la pizzeria fu a dir poco strano. Harry continuava a guardare me e la strada, alternativamente e sempre con un espressione preoccupata in viso. Alla fine, troppo stanca di sopportare quelle espressioni strane, dissi: “Che succede, Riccio?”

“Volevo sapere come stavi” disse guardando l’asfalto nero davanti a noi.

“Io… bene” non sapevo come reagire veramente a quella domanda.

“So di Louis. Me l’ha detto. Tu come l’hai presa?”

“Come vuoi che l’abbia presa? Mi sono disperata, lui mi ha rassicurata e io mi sono calmata. L’ho presa come ho preso tutto il resto”

“Se ti vuoi sfogare, io ci sono” affermò.

“Harry, mio fratello ha un tumore. Veramente credi che io stia bene?” lo guardai seriamente, mentre parcheggiava vicino alla pizzeria.

Spense il motore e si lasciò andare sul sedile della macchina. Per qualche secondo guardò di fronte a sé,  poi spostò i suoi occhi smeraldini su di me e disse: “Anche io sono rimasto pietrificato”

“Non è tuo fratello”

“Ma è come se lo fosse. Hai presente te e Demi? Ecco, io e Lou siamo così”

“Non riesco ad accettare il fatto che possa andarsene” dissi incrociando le braccia al petto e spostando lo sguardo sul marciapiede vuoto.

STRONG.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora