Ollivander

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"See the road begin to climb,
see your stars begin to shine"

"Lucy!"
Il richiamo di Hagrid riportò la ragazza alla realtà: si trovavamo ancora all'interno dell'Emporio del Gufo, dove il gigante stava facendo del suo meglio per convincere la giovane a prendere uno di quei buffi animali.
Per quanto lei trovasse affascinante il manto piumato di alcuni, si sentiva intimorita da tutti quegli occhi luccicanti che la fissavano nella penombra. Il negozio disponeva di gufi di tutti i tipi: civette, gufi bruni, barbagianni, tutti appollaiati all'interno delle loro gabbie in attesa che qualche giovane mago se ne invaghisse.
"Prendo quello" intervenne allora la giovane, ignorando completamente quanto spiegatole da Hagrid poco prima sull'importanza che l'animale fosse giovane e in buona salute; al contrario, quello indicato dalla ragazza non era che un vecchio barbagianni ridotto ormai allo stremo, che giaceva all'interno della sua gabbia privo di forze.
"Quello?" esclamò Hagrid, fuori di sé "ma non varrà nemmeno 5 galeoni!"
"È perfetto" sentenziò la ragazza, osservando meglio l'animale.
"Lucy, questo gufo è troppo vecchio...non sarà nemmeno in grado di sopravvivere fino ad Hogwarts"
"Poco importa, lo seppellirò quando arrivo"
Alla risposta della ragazza, Hagrid sorrise scrollando le spalle.
"Come preferisci. Sappi però che non sarà in grado di volare per lunghe distanze e ho come l'impressione che non avrà vita facile all'interno della guferia della scuola..."
Lucy si voltò verso il gigante, che sperava di essere riuscito a convincerla a cambiare idea, e a spendere qualche galeone in più per una di quelle maestose civette delle nevi che si trovavano in vetrina.
"So benissimo di potermi permettere di più, ma se non lo compro io, nessun altro lo farà. Insomma, guardalo"
Entrambi si voltarono verso la creatura, che in quell'istante volse gli occhi vitrei verso i suoi osservatori.
"Non merita di spendere qui il resto dei suoi giorni"
A quelle parole, lo sguardo di Hagrid si intenerì e si offrì di pagare l'animale di tasca propria. "Consideralo un mio regalo" affermò, quando vide un'espressione colma di sorpresa farsi spazio sul volto della ragazza.
"Nessuno mi aveva mai fatto un regalo prima d'ora" gli rivelò lei, una volta messo piede fuori dal negozio con la gabbia tra le mani. "Ti ringrazio"
"Che vuoi che sia, è solo un vecchio gufo" si giustificò lui, iniziando a procedere in direzione della bottega di Ollivander, a pochi passo da dove si trovavano.
"Ora cosa ci aspetta?" domandò curiosa la giovane, vedendo il gigante avanzare con aria decisa.
"Adesso è il momento che tu scelga la tua bacchetta!"
Lo sguardo di Lucy si riempì di stupore e iniziò ad aumentare il passo per cercare di star dietro al gigante, che avanzava rapidamente.
Qualche secondo più tardi i due si ritrovarono davanti alla porta di un piccolo negozio dalla parte opposta della strada; dalla vetrina era impossibile vedere cosa vi fosse all'interno, ma Lucy non aspettava altro che mettervi piede dentro.
"Sei emozionata? Per un mago è importante la scelta della propria bacchetta"
"Sono un po' agitata. Se sbagliassi a scegliere?"
Hagrid sorrise comprensivo: "Questo è impossibile. Vieni, entriamo"
I due avanzarono verso l'ingresso, da cui usciva un giovane magro in preda ad un momento di euforia, mentre sventolava sotto lo sguardo della madre un cofanetto dalla forma allungata, all'interno del quale Lucy suppose dovesse trovarsi il suo ultimo acquisto. La madre in risposta sorrideva compiaciuta.
"Calmati Draco, o finirai per romperla"
Passando accanto ai due, Lucy si domandò se sarebbe stata altrettanto felice una volta messo piede fuori di lì.
"Ollivander" lesse poco dopo sull'insegna al di sopra della porta d'ingresso.
"È uno dei migliori fabbricanti di bacchette di tutto il mondo magico" le spiegò Hagrid, iniziando a entrare e lasciandola per un attimo lì sulla soglia tutta sola.
Quando la giovane lo seguì, si ritrovò nel bel mezzo di una piccola bottega illuminata da una vecchia lampada ad olio posata sopra il bancone. Il negozio era davvero stretto, infatti vi era il giusto spazio solamente per loro tre. L'uomo dinanzi a loro – che Lucy riconobbe come il proprietario – dava l'aria di essere uno che di affari se ne intendeva; doveva avere all'incirca una settantina d'anni, data la chioma bianca brizzolata che gli ricopriva il capo e le profonde rughe che contornavano il viso pallido, su cui si vece spazio un sorriso smagliante non appena vide i suoi due nuovi clienti in piedi dinanzi a lui.
"Signorina Potter!"
Nell'udire il suo nome, Lucy arretrò appena, non ancora abituata a tutta la confidenza manifestata dalle persone incontrate sino ad ora.
"Vi stavo aspettando" aggiunse poi l'uomo, abbandonando la sua postazione e avvicinandosi ad Hagrid, che agitò una mano in segno di saluto.
"Caro Hagrid, immagino sia tu ad accompagnarla a scuola"
"No, per quello ci penserà la McGranitt, ormai dovrebbe essere quasi qui"
"Ah, capisco. È sempre un bene che sia Minerva ad occuparsi dei nuovi alunni. Soprattutto di quelli speciali"
Nel pronunciare l'ultima parola, volse lo sguardo verso Lucy, che si sentì attraversare da un brivido nel sentire gli occhi dei presenti puntati nella sua direzione.
"Dunque mia cara, sei pronta a vedere qualche bacchetta?" le domandò Ollivander, accompagnandola davanti al bancone di legno su cui si trovava già qualche scatola come quella che aveva visto tra le mani del ragazzo entrato prima di lei.
"Come saprò quale scegliere?"
Il tono preoccupato della giovane fece tenerezza ai due uomini presenti, pur essendo soliti avere a che fare con giovani maghi e streghe alle prime armi ed inesperti con l'utilizzo della magia.
"Non sarà difficile, cara. Sarà la bacchetta a sceglierti"
Lo sguardo di Lucy si fece corrucciato, mentre la ragazza cercava di interpretare quanto detto dall'uomo di fronte a lei. Non ebbe tempo di pensarci molto tuttavia, dato che si ritrovò subito faccia a faccia con tre bacchette completamente diverse tra loro nella forma e nel colore.
Lucy ne prese una tra le mani e si guardò intorno, indecisa sul da farsi. Lo strumento che teneva tra le mani era alquanto sottile, eppure sembrava pesare notevolmente ogni qualvolta cercasse di maneggiarlo.
"Forza, agitala" la esortò Hagrid.
A quelle parole, Lucy puntò la bacchetta verso la lampada accanto a lei e con un movimento del polso la mandò in frantumi.
"Assolutamente no" affermò Ollivander, recuperando la bacchetta dalle mani della ragazza, che intanto osservava con stupore i resti della lampada che giacevano sul pavimento in frantumi.
"Prova questa, con legno di castagno e crine di unicorno. È in grado di produrre incantesimi molto potenti, se utilizzata a dovere" spiegò Ollivander, porgendo alla ragazza la nuova bacchetta, più ricurva rispetto alla prima. Lucy la prese tra le mani e la osservò qualche istante, prima di ripetere lo stesso movimento della prima, ma in direzione di una pila di libri poco distante. Un raggio di luce scaturì dalla punta della bacchetta, ma anziché colpire il bersaglio, per poco non sfregiò il volto di Hagrid, che si trovava a pochi passi di distanza.
"Scusami" si affrettò a dire la giovane, abbandonando la bacchetta sul ripiano di legno accanto a lei, e soccorrendo il gigante, che tuttavia non dava segni di essersi ferito.
"Va tutto bene" la rassicurò lui, sorridendole divertito: "questa ricerca si sta rilevando più ardua del previsto"
"Vorrei provare con un altro tipo di bacchetta" continuò Ollivander, come se niente fosse successo.
Lucy riportò l'attenzione verso il venditore di bacchette, che si diresse nel retro del negozio alla ricerca dell'oggetto di suo interesse. Una volta che l'ebbe trovato, si diresse dalla ragazza, che l'attendeva impaziente.
"Undici pollici, legno di ciliegio e cuore di corde di drago. Si tratta di un abbinamento assai raro, che non dovrebbe mai appartenere ad un mago o strega che non abbia un eccezionale auto-controllo e forza d'animo"
A quelle parole, Lucy osservò attonita il bastone di legno consegnatole da Ollivander, non riuscendo tuttavia a percepire alcuna emozione dentro di lei se non un misto di esaltazione e spensieratezza. Prima ancora che potesse agitarla come aveva fatto con le precedenti, si sentì improvvisamente invasa da un forte calore e notò qualche scintilla apparire dall'oggetto nella sua mano. La stanza intorno a lei si fece più ampia e l'atmosfera cambiò, come se quel contatto avesse spazzato via tutta l'oscurità presente e riscaldato l'ambiente circostante.
"Eccola" sussurrò Ollivander, guardandola stupefatto. Lucy comprese subito a cosa si riferiva e rivolse uno sguardo stupefatto alla sua nuova bacchetta: le sembrava quasi di non aver mai visto un oggetto più pregiato di quello.

Una volta abbandonato il negozio di bacchette, per la prima volta Lucy percepì un sentimento di gratitudine nei confronti del gigante che la accompagnava. Se non fosse stato per lui, a quell'ora si troverebbe ancora rinchiusa nella stessa casa in cui aveva vissuto per tredici anni, infelice.
Tuttavia, prima che potesse esprimere quei pensieri ad alta voce, Hagrid prese parola, spiegandole i piani per il resto della mattinata. "Abbiamo preso il mantello, l'uniforme, il calderone... ci manca solo la scopa!" esclamò soddisfatto.
"Una scopa?" Lucy ormai non sapeva più di cosa sorprendersi.
"Esatto, per le tue lezioni di volo. Forza, seguimi" e detto ciò, Hagrid guidò la ragazza verso uno dei negozi più affollati di tutta Diagon Alley, dove una miriade di ragazzini si era incollata alla vetrina per ammirare il manico di scopa di ultima generazione.
Non comprendendo la ragione di quell'entusiasmo generale, Lucy si fece spazio tra la folla, seguendo il gigante all'interno del negozio e uscendone qualche attimo più tardi con un'elegante Moontrimmer, che, come spiegatole da Hagrid, si trattava di uno dei primi modelli di scopa progettati per le donne, poiché molto leggera e aerodinamica.
"Sembri quasi più soddisfatto tu di me" commentò la giovane strega una volta che i due si accorsero di aver terminato la lista di acquisti.
"Devo dire che è vero, non vedo l'ora di vederti svolazzare attorno al castello!" ribatté il gigante, sogghignando appena.
"Sei pronta ad incontrare la professoressa McGranitt? Sarà lei di qui in avanti a condurti a scuola e a spiegarti le ultime formalità"
Nelle parole del gigante Lucy colse una nota di melanconia e comprese che era giunto il momento per i due di doversi separare.
"Ti rivedrò a scuola?" gli domandò titubante, temendo di perdere l'unico amico che era riuscita a farsi finora.
In risposta, Hagrid le sorrise sincero: "Sarò lì ad aspettarti!"

Mai giudicare un libro (o un Weasley) dalla copertinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora