XVII

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Deku era in un angolo, lo sguardo assente puntato contro il faccia a faccia di Endeavor e Dabi, mentre combatteva con i propri sentimenti.

Era profondamente turbato e non lo sopportava.

Non ragionava più lucidamente, era come se un gruppo di persone lo circondasse e gli urlasse contro ognuno una cosa diversa.

Era nella confusione più totale, nessun pensiero era perfettamente nitido, nessuna risposta sembrava valida.

Avrebbe voluto soltanto crollare al suolo a piangere e gridare.

Aveva un'espressione stravolta, questo era noto.

Non vedeva più ciò che aveva davanti, come se una fitta nebbia lo stesse avvolgendo.

«Deku!» una voce giunse alle sue orecchie.

Fu come una secchiata d'acqua bollente.

Si voltò verso il ragazzo da cui proveniva.

Bakugou Katsuki, in piedi davanti a lui, lo guardava, con gli occhi pieni di lacrime.

Aveva finalmente parlato e la prima cosa che aveva detto era stata il suo nome.

Il vento, mentre prima gli colpiva il viso, ora gli batteva sulle spalle e sembrava spingerlo verso l'amico.

Ma non poteva, non voleva...

Davvero non voleva?

"Kacchan non gli aveva mai voluto bene".

Se lo era ripetuto così tante volte che aveva finito con il crederci sul serio.

Ma ora ogni sua certezza vacillava, di nuovo.

Il ragazzo, sfidando ogni buon senso, era giunto a lui, con il rischio di essere ucciso.

Kacchan tese una mano verso di lui, guardandolo negli occhi.

Accennò un minuscolo sorriso, rassicurante.

Non distolse lo sguardo dai suoi occhi.

Non esisteva più nessuno per lui.

Erano solo loro due, fermi nel tempo.

Si guardarono per un tempo che parve infinito, mentre Deku combatteva con i mostri nella propria testa.

La sensazione allo stomaco lo stava divorando ma le voci sembravano essersi calmate.

Tutto grazie al ragazzo.

Voleva seguirlo, ma sapeva di non avere alcuna speranza tornando alla sua vecchia vita.

Cosa sperava di ottenere?

Tutti lo avevano visto compiere quelle azioni orribili.

Ma non voleva più continuare.

Non sarebbe più potuto tornare indietro, né proseguire per la strada che aveva intrapreso.

Era bloccato, incastrato, oppresso.

Sarebbe morto di sensi di colpa, sarebbe marcito da solo.

Però... Kacchan era lì, davanti a lui.

Non era stato intimorito dalle terribili azioni che gli aveva visto compiere.

Era comunque venuto da lui.

Lo voleva ancora nella propria vita.

Fece un passo avanti, verso l'amico, tenendo appena la mano verso di lui.

Un debolissimo sorriso tinse le sue labbra.

Un sorriso vero, benché piccolo.

Sapeva di non avere alcuna possibilità nel tornare indietro ma al momento non gli importava.

Aveva lui dalla sua parte, questo gli importava.

Ma non fece in tempo a fare il secondo passo che il pavimento sotto ai suoi piedi fu distrutto da una terribile e profonda crepa.

Si disintegrò in pochi istanti, inclinandosi verso l'esterno e franando rapidamente.

Deku tentò di saltare verso Bakugou ma era stato privato di ogni appoggio.

Bakugou fece uno scatto verso di lui ma non fece in tempo.

Il ragazzo stava precipitando.

Giù, sempre più giù.

L'ultima cosa che vide fu il volto dell'amico che urlava il suo nome, poi immagini confuse, durante la rapidissima caduta.

Un suono terribile.

Poi più nulla.

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