Diario di Timotheus

6 0 0
                                    

Venerdì 21 Settembre

Caro diario,

La maestra oggi ci ha dato da fare un tema sui nostri genitori. Ci sono rimasto un po' male: non abbiamo genitori. Da che ricordo, non li abbiamo mai avuti.
Quœllo dice che in tutte le grandi storie i protagonisti non hanno genitori, quindi va bene così.
Maatsu invece dice che li avevamo, ma quando sono scomparsi solo la sorellona era nata. Mi rendo conto che non ha molto senso, ma è Maatsu, che volete farci.
Allora la maestra Ombretta (si chiama così!) mi ha detto che potevo scrivere dei miei fratelli. Questo mi piace di più: te l'ho già detto, ne ho nove!
La maestra è proprio brava (maestra, se lo leggi: lo penso davvero, non lo dico per fare il lecchino!)
Visto che voglio fare un bel tema, approfitto del fatto che tu, caro diario, non li conosci. Allora te li presento alla svelta, almeno riordino le idee su cosa scrivere dopo.
In ordine dalla maggiore al minore (che sarei io):

La più grande di tutti è la sorellona. Non ti dico quanti anni ha perché Quœllo dice che di una donna non bisogna mai dire l'età e di un uomo lo stipendio; comunque è giovane. Le sono molto affezionato. È molto bella: è magra, ha i capelli neri lunghi e lisci e gli occhi scuri e grandi. La pelle è bianca, e le piacciono anche i vestiti bianchi. Sorride poco, mi sembra sempre un po' malinconica. Lavora in un grande negozio di profumi, e quando torna a casa la sera sa di mille fiori diversi. A volte racconta che ha conosciuto un ragazzo, allora io faccio il geloso e metto il muso. (cioè, un po' sono felice per lei, ma un po' sono geloso davvero!) Lei mi mette sulle ginocchia e mi abbraccia forte. Però non penso abbia mai baciato un ragazzo. (bleah!)
Peer è il secondo. È alto alto e magro magro. Peer mi fa ridere, perché non gli va mai bene niente di quello che noi altri fratelli facciamo. Non gli piacciono i trucchi di magia di Maatsu, non va in chiesa, odia gli animali, si rifiuta di giocare alle principesse con Norne (ma quello lo faccio anche io, sono giochi da femmine). Sbuffa sempre quando gli chiedi di fare qualcosa, ma alla fine la fa. Sotto sotto ci vuole molto bene, e tutti lo sappiamo. Lavora tanto al computer, per questo è sempre pallido con le occhiaie. Dice che se non fosse per lui, la sorellona e Quœllo (che sono gli unici che lavorano), saremmo tutti per la strada a far la fame. Penso che abbia ragione.
Dopo Peer viene Kamsha. Kamsha è di sicuro uno dei fratelli più strani che ho! È basso e grassottello, e gli piacciono le religioni. Non una in particolare: tutte. Quœllo dice che l'indecisione è madre della codardia, e che a questo punto è meglio non credere in nulla. È una delle rare occasioni in cui Peer è d'accordo con qualcuno. Kamsha però ha la testa dura, e continua a pregare ogni divinità possibile e immaginabile, dai kami shinto ai feticci masai. Dice che tutti hanno ragione e nessuno ha torto. Crede nella reincarnazione, nella resurrezione, negli spiriti maligni e nei geni del deserto. Quando racconta queste cose mi lascia sempre a bocca aperta, e vorrei saperne di più! Però mi rendo conto che forse esagera troppo: sarà contento Gesù di starsene accanto a Orus e Visnù? Io mi fido un po' più di Quœllo, ma non lo dico a Kamsha: non fa del male a nessuno, dopotutto, quindi a casa lo lasciamo fare. A parte quando accende l'incenso in cucina: allora Peer lo sbatte fuori a calci nel sedere, e Kamsha lo maledice in lingua navajo.
Il quartogenito è Maatsu. Okay, qui voglio dire le cose come stanno anche se so di essere poco delicato. La sorellona dice sempre che la mia più grande qualità è la gentilezza, ma preferisco essere sincero piuttosto che gentile e dire una bugia. Maatsu è una mente semplice. Voglio dire, gli vogliamo bene, davvero tanto! Ci fa ridere spesso, e non mi sento mai in colpa, perché Quœllo dice che ridiamo con lui, non di lui. Però, anche se è poco più piccolo di Kamsha, Maatsu si comporta come un bambino. Si fa la pipì addosso la notte, lancia il cibo che non gli piace e per farci gli scherzi si spoglia, nasconde i vestiti e gira per casa tutto nudo. Il che è un problema, perché anche se si comporta come un piccolo è quasi un adulto, con i peli e tutto il resto. Tranne in testa: è quasi calvo, sembra un prete vecchio!
Maatsu è insicuro su tante cose: balbetta, non sa far di conto e legge male. Però c'è una cosa nella quale è imbattibile: i giochi di magia. Quando ci si mette, ci lascia tutti a bocca aperta (anche Peer, che però non vuole ammetterlo). Conosce ogni tipo di trucco: prestidigitazioni (questa parola l'ho imparata da lui) con le carte, incantamenti (Maatsu non riesce a pronunciare "incantesimi") con la bacchetta, eccetera. Ha provato anche il trucco della donna segata in due, ma Norne, che era la volontaria, prima del numero si è messa a piangere per la paura e allora lo spettacolo è saltato. Anche Maatsu si è messo a piangere, e ci abbiamo messo un giorno intero per tornare a farlo ridere. Kamsha, per fargli i dispetti, gli chiede se sa fare anche i miracoli. "Ancora no" risponde sempre Maatsu. "Ma dopodomani sì, e diventerò il mago più grande di tutti! Anche più dei tuoi!"
A questo punto Kamsha cerca di spiegargli che i suoi non sono maghi, ma divinità. Maatsu fa sì con la testa, si soffia il naso e dimentica tutto.
Quœllo è al quinto posto. Cioè, non è una classifica, è solo che è nato per quinto! A dire la verità, è uno dei miei preferiti. Lo so, caro diario, sembra quasi che parli di figurine, ma quando hai così tanti fratelli per forza qualcuno ti piace più degli altri. Quœllo è il fratello da cui vado se ho bisogno di consigli. Non è tanto alto, però è molto muscoloso, anche se indossa maglie larghe e non si vede. Porta occhiali rotondi dorati, e ha i capelli bianchi anche se è giovane. Lui dice che i capelli bianchi non sono segno dell'età, ma della saggezza. Secondo lui, tutti abbiamo del sale in zucca. Con l'età, il sale aumenta, entra nei capelli e li sbianca. "E i pelati?" gli chiedo io.
"Chi è bianco ha molto sale, chi è colorato ancora ne ha poco. Chi è calvo, non ne ha."
Io non credevo molto a questa teoria. Allora Quœllo mi ha indicato Maatsu con lo sguardo, e mi sono ricreduto.

Per oggi penso di avere scritto abbastanza. Manca ancora metà famiglia, ma non temere: non ti lascerò a lungo col fiato sospeso! Tanto il tema è da consegnare lunedì, ho tutto il tempo che voglio.

A domani!

Tuo,

Timotheus

AgapantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora