"Possiamo, andare a casa..."
Gli dico.
"Si, andiamocene. Andiamo a casa."Sono le 14, siamo arrivati a casa da molto ma non riesco a cambiarmi.
Non riesco ad entrare in camera.
Ormai è diventata troppo piccola e silenziosa e buia.
Non ci voglio entrare.
Sono in salotto da non so quando.
Sono seduta sul divano.
Mi sto stringendo le ginocchia al petto.
Continuo a fissare la TV è spenta.
Jun è seduto vicino a me.
"Ma è spenta."
"Lo so."
"Non vuoi fare qualcosa?"
"Sì. Voglio spiegarti"
"Non voglio costringerti però."
"No, mi hai frainteso, voglio spiegarti."
"Dimmi."
"Non mi è successo quello che pensi, è stata solo una lite con una ragazza."
"Allora perché....?"
Dice indicandomi il petto.
"Lunga storia ma c'entra sempre con la lite."
"Quindi non sei stata..."
"Grazie a Dio no."
Mi sorride.
"Cosa è successo con ragazza?"
"Le ho risposto e stupida com'è, è arrivata alle mani."
"Ti ha fatto male? Sei ferita? Fammi vedere."
Mi dice toccandomi il mento.
"Non è stato granché, sono stata fortunata, poteva andare peggio."
Mi tocca la guancia.
Mi fa ancora male, ma non credo sia niente di serio.
"Ti fa male qui?"
"Un po'."
"Ci credo, è un po' gonfio."
"No, non credo, è solo la mia guancia."
"No, le tue guance non sono mai state così grandi."
"Sì, mia mamma me lo diceva sempre e poi sono piccine."
Sorride.
"Mai detto il contrario. Ma dovresti fartela controllare quella guancia."
"Non preoccuparti, lo farò.""E se dovesse succedere di nuovo, dimmelo, non fare tutto da sola."
"Certo."
Silenzio.
Si avvicina.
Vorrei dire qualcosa.
Ci risiamo, non so che dire.
Siamo così vicini.
Le nostre labbra.
Le sue labbra.
"Grace..."
"Sì.....?"
"Le tue....."
"Le mie...?"
Il mio cuore sta impazzendo.
"Labbra.."
Mi sta per baciare.
Me lo sento.
Le nostre facce sono sempre più vicine.
Poi...la sua mano.
La sua mano mi tocca la coscia.
La sua mano è così calda...
Scende lungo la mia coscia e poi risale.Il suo viso è così vicino.
Poggia piano piano le sue labbra sulle mie.
Mi bacia.
Non é un bacio a sorpresa ne uno programmato.
É un bacio che ha preso il suo tempo.
Un tempo che forse aspettavo da tanto.Mi accarezza il viso.
La sue mani sono così leggere.Suona il campanello.
Si allontana.
No, no, no.
"Vado e torno."
"Ma io-"
Il campanello suona di nuovo.
Decido di alzarmi e lasciarlo andare.Torna da me.
"Chi è?"
"Sono venuti a prendere la mia roba."Non ci avevo mai dato troppo peso, ma mancano solo due giorni.
Ma solo adesso ho capito che lui mi piace.
Mi piace davvero.
Voglio stare con lui ma non voglio impedirgli di seguire il suo sogno.
Ecco perché ho sempre cercato di allontanarmi.
Io voglio che resti.
Io lo voglio con me.
Ma non posso.
Forse dovrei... non lo so.
"Ah."
Si siede vicino a me.
"Quindi.."
Vorrei abbracciarlo.
Vorrei davvero abbracciarlo ma sento di non poterlo abbracciare.
Io non posso.
Ma vorrei.
Ci stiamo guardando.
Non so che dire o che fare.Mi abbraccia.
"Voglio restare con te."
"Anche io."