Tom
Arrivo svogliatamente e terribilmente in ritardo nell'ufficio di mio padre, il quale ovviamente, non appena varco la porta, mi guarda con irritazione.
"Alla buon'ora" afferma ironico.
"Ciao papà, perdona il ritardo, ho avuto un contrattempo" rispondo con tono pacato.
"Immagino. Allora perché volevi vedermi?" Domanda secco.
"Ho bisogno del tuo aiuto per una questione delicata" affermo con la testa bassa.
Mai in vita mia avrei pensato di trovarmi in questa situazione, di chiedere una mano all'uomo a cui ho riservato rancore per la sua poca presenza e odio per la sua rigidità.
"Ma non mi dire..." sogghigna fastidiosamente.
"Papà è una questione personale e molto importante per me" dico guardandolo negli occhi per fargli capire la mia serietà.
"Avanti, sentiamo" risponde incrociando le braccia al petto.
"Mi sono fidanzato con una ragazza. Lei è...come ho detto, molto importante per me. La sua situazione familiare è particolare. Il padre è sempre stato aggressivo e continua a esserlo. Ogni volta che provo a parlare con Jane riguardo questa situazione, lei cerca di cambiare discorso e di mascherare la sua tristezza, quindi non sono riuscito a scoprire il nome del bastardo né altre informazioni" dico tutto d'un fiato.
"E io come dovrei aiutarti esattamente" domanda alzando un sopracciglio.
"Ho bisogno che contatti le tua agenzia d'investigatori e che mi procuri quante più informazioni possibili: nome, luogo di residenza, cosa fa durante il giorno, se prova a contattarla, qualsiasi cosa" affermo con tono irremovibile.
"Tom, non credo sia una buona idea" dice mio padre con una strana preoccupazione negli occhi.
"Devo farlo, non posso più continuare così, con il timore che venga aggredita ogni volta che esce di casa, con la paura che possa accaderle qualcosa" supplico con lo sguardo.
"Ho lavorato duramente per anni, privandomi di tante cose. Ho lavorato per darti un futuro solido e proficuo. Ti prego Tom, non mandare tutto a monte. Fa' ciò che ritieni sia giusto ma fallo con la testa e non con l'istinto" dichiara appoggiando la sua mano sopra la mia.
"Non ti preoccupare per me, però fa' ciò che ti ho chiesto. Contattali oggi stesso e chiedigli anche di tenere d'occhio Jane" chiedo alzandomi dalla poltrona per poi dirigermi verso la porta.
"Tom..." mi blocco sul posto prima di varcare la soglia e sento le sue ultime raccomandazioni.
"Stai attento e non fare niente di avventato" sussurra.
"Non appena avrò un piano te ne parlerò" dico per poi andare via.
Esco dall'azienda sentendomi finalmente sollevato. Negli ultimi giorni non ho fatto altro che pensare a me e Jane, a quanto in così poco tempo sia diventata indispensabile, a quanto il mio sentimento nei suoi confronti cresca giorno dopo giorno. Se dovesse accaderle qualcosa non me lo perdonerei mai, i sensi di colpa mi distruggerebbero.
Entro in macchina e parto come un fulmine verso casa, la nostra casa. Jane dovrebbe tornare a momenti ed ho intenzione di portarla a cena fuori per discutere di alcune cose. So che a casa non si sente molto a suo agio, così ho pensato che potremmo fare dei lavori per renderla più nel suo stile e confortevole, oppure potremmo affittarla e prenderne un'altra che le piace di più. Qualsiasi cosa pur di renderla felice.
Parcheggio nel mio solito posto e noto che Jane non è ancora arrivata. Strano, di solito a quest'ora è rientrata da un pezzo.
Mi dirigo frettolosamente verso l'ingresso ed all'improvviso una sensazione di malessere si fa spazio dentro me.
Apro la porta di casa e dopo pochi secondi ho la conferma che Jane non c'è. Lascio le chiavi e gli occhiali nel solito posto e mi dirigo in cucina per prendere un po' d'acqua.
Bevo gustandomi la sensazione dell'acqua gelida che scende lentamente, alleviando la mia tensione.
Il telefono vibra nella tasca dei miei jeans informandomi di una chiamata. E' Mike.
"Ehi amico" dico entusiasta.
"Tom, ciao...tutto bene?" Chiede preoccupato ed io mi irrigidisco all'istante.
"Si, perché non dovrebbe?" Domando sospettoso.
"Jane è scappata via dal locale un'ora fa dicendo che si sentiva poco bene. Volevo sapere se era a casa e se si sentiva meglio." Controbatte ed in quel momento la mia mente mi abbandona, mostrandomi gli scenari peggiori.
Il telefono mi casca dalle mani, rimbalzando sul pavimento, le gambe cedono alla stanchezza, piegandomi in ginocchio mentre cerco di incanalare aria e di riprendere lucidità.
Sento la voce di Mike richiamarmi ma non riesco a controllare le mie azioni, restando sul pavimento ad osservare il telefono, confuso e spaventato.
Capisco pochi minuti dopo, che non posso lasciare alla paura il comando, non posso rischiare di perdere minuti fondamentali.
Mi alzo e corro nella nostra camera per vedere se si trova lì e se ha bisogno d'aiuto.
Apro la porta e non trovo nessuno.
Ispezioni ogni armadio, notando con immenso dispiacere che le cose di Jane non ci sono più.
Il mio cuore batte ad un ritmo innaturale e la tensione sprigiona tutte le lacrime che avevo forzatamente rinchiuso per anni.
Trovo un foglio sul letto, con il mio nome in bella vista.
Ho paura di aprirlo, di avere la conferma che l'ipotesi che vaga nella mia testa da minuti sia corretta.
Ho paura di averla persa per sempre.
Con le mani che tremano, prendo il biglietto e lo apro, dopo aver preso un respiro profondo.
"Caro Tom,
Non avrei mai pensato di scriverti una lettera o meglio, avrei voluto scrivertela in altre circostanze.
Mi sarebbe piaciuto farti una di quelle sorprese che si vedono nei film per dichiararti il mio amore o per annunciarti qualcosa di importante ma, come ormai avrai capito, nella mia vita niente è andato come doveva.
Sono cresciuta troppo in fretta e con poche sicurezze, abbandonata al mio destino, con la testa fra le mani e il cuore spezzato.
Ho sempre pensato di non meritarmi niente di meglio, di non essere all'altezza di carezze, baci e amore, di essere stata la causa di tutti i miei dolori.
Poi sei arrivato tu e ho capito che forse qualcosa di bello lo meritavo anche io.
Non so cosa significhi amare ma so che quello che provo per te è qualcosa di destabilizzante e totalizzante. Con te vicino mi sento invincibile e soprattutto viva.
Adoro guardarti al mattino, con il tuo solito broncio infantile e gli occhi gonfi dal sonno, adoro i versi che fai mentre mangi, come ti massaggi la testa quando sei teso e soprattutto amo il modo in cui mi guardi. Come se fossi speciale, come se fossi qualcosa di talmente prezioso da aver il timore di rompermi da un momento all'altro.
La verità, mio dolce Tom, è che nessuno può rompermi perché sono stata distrutta tanti anni fa. Sono stata annientata e calpestata quando avevo solo bisogno di vivere la mia infanzia con spensieratezza. Ho scoperto la brutalità della vita troppo presto e questo nessuno potrà mai cancellarlo, nemmeno tu, purtroppo.
Probabilmente ora mi starai odiando, confuso da queste parole e arrabbiato per la mia decisone ma, come ti ho già spiegato, le cose non sempre vanno come dovrebbero.
L'unica cosa che so è che ti amo così intensamente da volerti proteggere da ogni cosa, perfino da me stessa. Ti amo come si amano le stelle luminose in un cielo buio e tetro, ti amo come si ama il mare in un deserto, come il fuoco in un gelido inverno, ti amo come non ho mai amato nessuno.
Forse un giorno arriverà il nostro momento, forse un giorno riuscirò a lasciarmi alle spalle tutto quanto ma fino ad allora non cercarmi, ho deciso di andarmene per salvaguardare te e il ricordo felice che ho di noi.
Sei un uomo incredibile Tom Brown, l'uomo che ogni ragazza vorrebbe.
Vai avanti con la tua vita, insegui i tuoi obiettivi e rendimi orgogliosa di te.
Con amore,
La tua Jane."
💫Spazio autrice 💫
Ciao ragazze, scusate per il ritardo ❤️
Come avrete capito Jane ha deciso di andarsene per proteggere Tom ed i suoi amici, seppur rinunciando alla sua felicità.
Cosa deciderà di fare Tom? Ascolterà la richiesta di Jane o contro ogni sua indicazione farà di tutto per proteggerla?
Fatemi sapere cosa ne pensate ❤️😍