4)Hug

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"Ma che vuoi a quest'ora? Ma sei cretina?" bisbigliò scocciato e con la voce impastata dal sonno Louis.

Alzai gli occhi al cielo, stringendomi nelle coperte.

"Ma vaffanculo. Che razza di migliore amico sei?" lo aggredii.

Sbuffò sonoramente.

"Ma che vuoi? Tu mi chiami alle due del mattino, come dovrei risponderti?" sbottò.

Ridacchiai.

"Bell'amico" dissi fintamente offesa.

"Un amico che tutte vorrebbero, baby, notte" borbottò.

"No!" lo fermai

-Parliamo?-
-Ma io ho sonno- si lamentò.

-E dai-

-No. Notte-

Non feci in tempo a rispondere che mi staccò il telefono in faccia.

Wow.

Bell'amico di merda.

Sbuffai nuovamente, comprendomi la faccia con le coperte.
Non avevo fatto altro che ricordare, ancora e ancora quella lametta sporca di sangue.

Che brutta visione.

Sospirai, posando il telefono per poi riprenderlo.

Digitai i numeri e dopo due squilli rispose.

-Pronto?- sussurrò.

-Lou-

-Fortune, ma che cazzo vuoi? Fammi dormire!-

Mi sento veramente inutile in questo momento.

Mi sedetti sui gradini della veranda osservando Natalia che aiutava papà e la fidanzata con i bagagli.

L'osservavo e l'unica cosa che mi veniva in mente era lei chiusa in bagno mentre si tagliava.

Guardavo i suoi occhioni azzurri, ma non li vedevo, piuttosto mi sembrava di vedere il dolore viaggiare in quell'azzurro cielo.

Ma come cazzo ho fatto a non accorgermene? Dove cazzo vivevo?
Come ho fatto a non accorgermi, che passava le giornate in quel bagno a tagliarsi. Come ho fatto?!

Sospirai, distogliendo lo sguardo e guardando Amelia portare un borsone più grande di lei mille volte. Era davvero una nana quella donna.

Riportai lo sguardo su Natalia sospirai e guardandola,ancora,un senso di angoscia mi pervase. La domanda, che mi ritornava in mente in queste ore, era: Perché lo faceva?

Non ne avevo motivo.

Sbuffai sonoramente sentendo, nuovamente, le rassicurazioni di papà.

-Papà abbiamo capito. Staremo attente, tranquillo-

-Mi mancherete- ci trascinò a sé, abbracciandoci e baciandoci le fronti.

Lo sorridemmo e lo vedemmo scomparire con la macchina.

Ed ecco che iniziava il nostro mese da sole.

Ma la cosa non mi entusiasmava più come prima, guardai ancora Natalia con la coda dell'occhio ed entrai in casa stizzita.

Dopo qualche minuto entrò anche lei che prese le chiavi della macchina.

-Andiamo?-

Annuii, alzandomi dal divano e scrutandola per cercare qualche particolare, qualche cosa. Qualche cicatrice.

Niente, era tutta coperta.

Aprimmo la porta e uscimmo di casa e in sincrono entrammo nella sua macchina in silenzio.
~~
Mi sedetti sul tavolo della mensa con il mio vassoio pieno di cibo.

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