Buon Natale Electra

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La neve attecchiva ogni secondo, le luci di Natale non cessavano  di lampeggiare neanche per un momento.

I bambini giocavano con la neve mentre le mamme li rincorrevano per coprirli con sciarpe e cappelli.

I comignoli sulle case erano tormentati dal fumo dei camini, i negozi chiudevano per andare a casa e festeggiare la vigiglia di Natale in famiglia.

" Electra vieni a darmi una mano! "
Gridò mia madre dal salone.

Già...Mi chiamo Electra e ho i capelli blu, non mi piace stare al centro dell' attenzione però i capelli sono solo un' eccezione per i miei tredici anni.
Li ho tinti di blu per intonarli ai miei occhi azzurri...Molti ragazzi li hanno definiti di ghiaccio perchè dicono che hanno gelato troppi cuori. Ma si sono spenti da quando ho perso il mio migliore amico durante il suo trasferimento...Da quel momento non mi fido più di nessuno e l' unico desiderio è di trovare una persona disposta a starmi accanto come il mio vecchio amico.

Lasciai stare il panorama innevato che ammiravo dalla finestra, per dirigermi in salone.

Presto sarebbero arrivati i miei zii per il grande cenone...Le persone più odiose al mondo!

Aiutai mia madre a raccogliere i resti di un piatto frantumato a terra.

"Gli altri piatti sono già in tavola...Dovrebbe esserci l' ultimo sul tavolo in cucina, aggiungilo agli altri"

Ordinò mia madre indaffarata nel posizionare il centro tavola.

Il campanello di casa suonò, mia madre si precipitò alla porta mentre io mettevo l' ultimo piatto in tavola...
Soltanto dopo mi accorsi che il mio fratellino Thomas era scappato in cameretta con le mani sulle guance.

I zii entrarono e Thomas fu costretto a scendere dal richiamo di mio padre per venirli a salutare.
Le lasagne vegetariane cuocevano in forno, e con i cappotti stretti, mia madre faceva fare un giro nel giardino ai zii per fargli ammirare i suoi fiori mantenuti con tanto amore.

Mio fratello bussò alla porta e con carta e penna mi raggiunse.

"Tu non scrivi la letterina a Babbo Natale?" Chiese con voce innocente.

"No...Sono stata una bimba cattiva io..." Risposi con malinconia al ricordo di quella piccola bugia detta ad ogni bambino.

"Babbo Natale perdona tutti sai?"
Concluse sdraiandosi sul mio lettone.

"Va bene..."

Sapevo che Babbo Natale non esisteva, ma ci sarebbe rimasto male se avesse aperto il mio bigliettino e non ci avesse trovato scritto niente,
così scrissi soltanto

"QUALCUNO CHE SAPPIA AMARMI"

Piegai il bigliettino e lo lasciai incastrato nel piccolo alberello in miniatura fatto da Thomas alle elementari come lavoretto.

Le ore sembravano non passare mai, ma dopo la grande cena salutammo i zii,riposi il set di creme ricevuto per regalo in bagno, mi infilai il pigiama e mi coricai sotto le coperte al caldo.

"Sorellona...Sei sveglia? Andiamo a vedere se Babbo Natale è passato!"
Sussurrava dietro alla porta Thomas.

Mi ero chiusa a chiave come tutti le notti ma avevo dimenticato la finestra aperta...
Mio fratello sgattaiolò in salone verso l' albero convinto che dormissi.

Mi sporsi per chiudere entrambe le persiane ma persi l' equilibrio e cominciai a precipitare.

Atterrai su un parquet scricchilante, un grande trambusto mi circondava...
Ma dove ero finita? Questo non sembrava affatto il mio giardino.

Buon Natale Electra (Louis Tomlinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora