JANE'S P.O.V.
Arrivai a Seattle senza problemi, il fuso orario mi confondeva molto. Avevo tanto sonno ed ero stanca del viaggio appena fatto; potevo svenire da un momento a un altro.
“Miss Styles?” chiese una voce.
Alzai la testa e vidi Noemi, la mia ex tata. Mi piaceva chiamarla così anche se non è mai stata davvero la mia tata. Lavorava dai miei nonni sin da quando ero nata e avevo un legame speciale con lei.
“Noemi! Che bello vederti!” le dissi.
“Anche per me signorina Jane! Guardi come è cresciuta!” esclamò.
“Noemi, basta darmi del lei. Jane va benissimo.”
“Ci proverò, ma non le prometto niente. Scommetto che è stanchissima! Mi dia alcune delle sue borse e le valigie le dia a Mark!”
“Ma Noemi sono troppe! Non posso mollarle tutto al povero Mark!” protestai.
“Non si preoccupi signorina, Mark tutto muscoli è qui!” intervenne il marito di Noemi.
“Mark! Che bello rivedere anche te!”
“Signorina è sempre un piacere rivederla!”
Mi ero arresa sul fatto di non chiamarmi signorina. Questi due erano praticamente impossibili da convincere; facevano di testa loro e io non potevo farci niente. Ci avviammo verso la macchina.
“Sedile posteriore?” mi chiese Mark.
“Sedile posteriore” risposi e mi aprì la portiera, “non ce n'era bisogno” continuai.
“Ma a me piace” rispose e io feci una risata breve.
Ci avviammo verso casa. La villa dei nonni non distava molto dall'aeroporto, al massimo trenta minuti di viaggio o meno. In quei trenta minuti mi addormentai, e sognai Zayn; era un sogno strano fuori dal mondo, non saprei neanche come descriverlo.
“Siamo arrivati, è pronta a vedere i nonni? È da ieri che aspettano questo momento” disse Noemi
“Anche io non vedo l'ora di rivederli. È tantissimo tempo che non vedo la casa e loro” risposi.
Infatti era così, venivo a Seattle ogni volta ogni tre anni e vedere tutta la famiglia sparsa nel mondo era davvero un'occasione imperdibile e rara. Entrare di nuovo in quella casa mi riportò nella mia infanzia. Io, Harry e i nostri cugini correre in qua e là seguiti dai nostri padri e dal nonno e le nostre madri e la nonna a preparare la tavola e le cose da mangiare. Erano tempi indimenticabili e bellissimi. Mentre ripercorrevo il portico mi ricordai la prima litigata con mio fratello. Era stato per la bici, è buffo che ancora oggi me ne ricordo. Impossibile ma vero.
La porta d'ingresso si aprì subito ed ecco spuntare una donna dai capelli rossicci, occhi color nocciola e un sorriso bellissimo simile a quello di mio padre.
“Tesoro mio! Quanto sei diventata bella e grande!” disse
“Nonna! Mi sei mancata tantissimo!” mi buttai ad abbracciarla
“E il nonno non lo abbracci?” chiese un signore un po' robusto bruno dagli occhi verde smeraldo.
“No! Prima la nonna!” disse mia nonna Grace.
“Vieni qui nonnino! Mi sei mancato anche tu” dissi
“Hai fame Jay?” chiese mio nonno Carrick.
“Ho paura di addormentarmi sul piatto” dissi, “ma mangerei davvero volentieri qualcosa” continuai.
Durante la cena raccontai del viaggio, di mio fratello, dei miei genitori e della scuola.
“Approposito della scuola; lunedì entrerai a far parte della vecchia scuola di tuo padre e dei tuoi zii. È tutto pronto, la tua divisa è già nel tuo armadio e li libri li dobbiamo ritirare domani” disse mia nonna.
Oggi era domenica sera e io sarei dovuta entrare domani mattina? Non ce l'avrei fatta, ero troppo fusa, stanca e fuori dal mondo in cui mi trovavo.
“Nonna, domani è lunedì. Io inizio domani?” chiesi preparandomi al peggio.
“Tesoro, non siamo così idioti da mandarti a scuola subito dopo il giorno che sei arrivata!”
Amavo i miei nonni per questo.
“Grazie, quindi io andrò alla Constance-St. Jude?” risposi, mettendomi in bocca un pezzo di carne.
“Esattamente. Tutta la famiglia Styles ha frequentato quella scuola e la tradizione era finita con tua zia Mia, ma ora ci sei tu e sono tutti così onorati ad averti!” disse entusiasta mia nonna.
Bene, perfetto. Aspettative. Io le odiavo.
“Nonno, nonna io ora vorrei davvero dormire..” dissi
“Certo tesoro, vuoi che domani mattina ti svegli oppure vuoi dormire quanto ti pare?”
“Opto per la seconda opzione nonna, se non ti dispiace” risposi.
“Va benissimo, ora Noemi ti accompagnerà nella tua stanza. Dormi bene”.
Andai a baciare i miei nonni sulle guance e li salutai.
“Noemi, quale stanza hanno scelto per me?” chiesi curiosa.
“Quello di suo padre, perché sua nonna dice che vi somigliate molto e quindi ha deciso questo”
“Ah e papà non ha detto niente su questo fatto?”. Sapevo quanto mio padre ci teneva alla sua stanza.
“Oh si, hanno discusso un po' però sa, sua nonna ottiene sempre quello che vuole”
Risi.
Arrivammo davanti alla stanza e ci dammo la buonanotte. Entrai nella stanza e vidi che era tutto in ordine, anche i miei vestiti. Prima di buttarmi nel letto chiamai mio padre per dirgli che ero sana e salva e che avevo ottenuto la sua stanza. Mentre parlavo con lui notai che sulla scrivania c'era una lettera indirizzata a me.
“Papà ora vado che sono stanchissima, ci sentiamo domani e grazie per tutto quello che fai” e riattaccai.
Decisi di leggere la lettera.
“Cara Jane,
probabilmente leggerai questa lettera quando sarai in aereo o quando ti troverai a Seattle dai tuoi nonni. Ti scrivo perché come ben sai io non sono molto bravo a parlare, soprattutto con te. All'inizio non volevo lasciarti partire perché mi avrebbe fatto molto male non vederti più e non poter più scherzare con te. So che lunedì mi sveglierò con la coscienza sporca perché io sono la causa della tua partenza, io sono la causa della tua sofferenza. Io sono la causa di tutto questo. Non mi sono accorto che tu tieni a me più della tua stessa vita, e io ho fatto finta di niente. Per tutto questo tempo, ho pensato che qualcuno meritasse il tuo amore più di me. Ma mi sbagliavo, sono un idiota a scriverti questa lettera lo so; so che non servirà a farti tornare indietro da me. So anche che tu meriti qualcuno migliore di me, qualcuno che riesca ad amarti e ad asciugarti le lacrime. Qualcuno che sia pronto ad amarti nel bene o nel male. Perché tu meriti il meglio; meriti l'amore vero, passionale e forse anche pericoloso. Io posso darti solo sofferenza e amore pericoloso e io non voglio questo. Hai già sofferto abbastanza e non meriti altro dolore. Probabilmente la cosa migliore per te è separarti da me e io non sono la miglior cosa che ti sia mai capitato, lo so. Io non sono capace di guarire tutte le tue ferite, non sarò mai capace di aggiustare il tuo cuore, non sarò mai capace di difenderti, proteggerti da persone come Jake. So che molte volte hai cercato di farla finita, non me l'hai mai detto, non l'hai mai detto a nessuno. Ho capito che dopo il tuo ex non ti sei più ripresa, hai fatto finta di niente come sempre ma entrambi sappiamo che tu ti sei tenuta tutto dentro e hai alzato un muro con te stessa e con me. Ti amo Jane Styles, ti amo più della mia stessa vita e spero che un giorno mi perdonerai per tutto quello che sono e se non ti ho potuto dare quell'amore che cercavi.
Tuo per sempre,
Zayn”
Piansi, piansi fino l'ultima lacrima.
Continuavo a girarmi nel letto ma non riuscivo a dormire. Andai nella sala del pianoforte e iniziai a suonare una musica triste e lenta.
“Jane?”
“Nonna, scusa se ti ho svegliata. Non riuscivo a dormire” dissi scusandomi
“Tranquilla cara, io e tuo nonno siamo abituati a questo”
Non avevo idea di cosa stava parlando. La guardai.
“Tuo padre quando aveva la tua età la sera tardi veniva qui a suonare melodie come la tua, non siamo mai riusciti a fermarlo e vedo che tu hai preso proprio tutto da lui” nei suoi occhi vedevo malinconia e la mancanza di mio padre.
“Questo non me l'aveva mai detto, però mi ricordo che da piccola quando non riuscivo a dormire lui mi suonava la ninna nanna di Brahms al piano”.
“È proprio da tuo padre. Se non mi sbaglio lui suonava il piano quando era turbato..”
Colpito e affondato Jane
“Vogliamo parlarne?” mi chiese guardandomi dritta negli occhi
“Nonna io non so cosa mi turba, forse è solo la stanchezza” mentii
“Tesoro sono vecchia ma ancora capisco quando c'è qualcosa che non va”
“ È che non lo so, ho perso il controllo di me stessa, non so più dove andare a sbattere la testa. Alcune volte mi chiedo perché proprio a me”
“Oh tesoro mio, tutto capita per un motivo. Vedrai che il futuro ti riserverà cose buone e cattive. Sai che palle avere una vita piatta senza alti e bassi? Tu sei una ragazza forte e qualunque sia il problema tu ce la farai. Sei una ragazza intelligente, sveglia e non ti fermi al primo ostacolo. Lo so perché se uguale a Christian” disse
“Nonna a me spaventa il futuro. È più forte di me. Sono venuta qui a Seattle per pensare ma è come se i fantasmi del mio passato mi perseguitassero e io non ce la faccio.” ammisi.
“Si sistemerà tutto, vedrai. Ora vai a letto che domani sennò non ti svegli più” disse
“Grazie per la chiaccherata nonna” e la abbracciai.
Mi misi sotto le coperte e mi addormentai sognando ancora una volta Zayn..
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Bleeding Love (Zayn Malik)
Fanfiction"Si certo, però prima devo dirtela io una cosa," presi un respiro profondo, "noi due non dobbiamo stare insieme Zayn. Chiaramente non hai potuto separarti da Martha e credimi mi va bene così. Perché deve andare così, noi non siamo fatti per stare in...