[Introduciamo codesto capitolo con una nuova nefasta: da lo libello sul quale una nostra soror (fan akkanita di zi' Antonì seagremlin) studia lo Romano Impero, è stato malignamente espunto lo principato di Antonì. #indignescion #comeosate cancellare la parte migliore della romana historia?!
Bevo cicuta per dimenticare]Nelle puntate precedenti:
*insert musica drammatica in 5/4*
((pardon, era un riferimento alla colonna sonora di Mission Impossible, coro mi dà alla testa ops))
Il nostro valente eroe, dopo innumerevoli peripezie, approda a Porto Palo (e ignora di trovarsi nella pulcherrima Sicilia)...*Pasifae si schiarisce la voce*
Continuiamo
*prende un'altra dose di eroina (in stile Pizia) per narrare con più pathos*
Orbene, il nostro princeps decise che d'abord (ricordiamo che era gallofono, dopotutto) era d'uopo costruirsi un riparo per sfuggire ai gelidi venti polari di Porto Palo. #priorità
Allora, rassicurato dagli anni di maratone di Casa Su Misura e compagnia bella su RealTime, con piccone e cannolo (vd. figura a fondo capitolo) costruì in soli tre giorni una dimora ad alta tecnologia, con bagno incluso!!! Che grande ingegnere il nostro vir!Ah sì, il cannolo gli fu donato da Nettuno (che voleva farsi perdonare per il naufragio), ma Antonì lo scambiò per uno strumento edilizio e, invece di mangiarlo, si suppone che lo usò per costruire la sua dimora... La nostra fonte è talmente fatta che non ci è dato sapere in che modo egli effettivamente utilizzò il cannolo, possiamo solo fare supposizioni.
Cari adepti, secondo voi come si servì il nostro princeps del cannolo magico?Dopo aver ultimato la grandiosa opera di ingegneria (sul luogo ove sorgeva codesta villa al giorno d'oggi si trova il celeberrimo hotel Miramare, ora chiuso probabilmente a causa degli scavi archeologici della Villa Antonina Portopalica), ad Antonì sembrò cosa buona e giusta darsi all'agricoltura, in modo da procacciarsi del cibo [le sementi? Boh, probabilmente le creò lui con i suoi superpoteri, Pasifae è molto vaga a riguardo, perdonatela, le manca il toro]
Ed ecco, in preda a una mirabile visione, il nostro eroe creò nella propria mente un'effigie in 4k (sì, mi sto pigliando per il didietro da sola ~viva l'afantasia~) di un frutto misterioso, tondo e dall'esterno dorato, che gli parve opportuno appellare "pomodoro": infatti, codesta creatura mistica sembrava una mela dalla buccia d'oro.
Costì egli cominciò la coltivazione dei pomidoro e tutti gli dei accorrevano, sorpresi di essere stati tanto rincoglioniti prima della guerra di Troia. Ed essi andavano dicendo: “Ma bastava dare la mela vera a Minerva, che altrimenti scassa e si accorge, e alle altre due che sono meno rompiballe potevamo dare 'sti cosi, che tanto da fuori so' uguali. Mannaggia alla Discordia!”
[Attenti amycy a quale delle due Eris, che se no Esiodo vi pesta]
E Antonì zappava giorno e notte, finché Porto Palo divenne un'immensa distesa dorata, meta di schiavi e liberti che desideravano mettersi al servizio di un uomo tanto geniale da possedere una coltura tanto stravagante.
Da allora, tutti i fedeli servitori del nostro prode tengono nella propria dimora un pomodoro, in segno di rispetto per Antonì e a monito per gli dei di non chiamare un ritardato tipo Paride invece del prinneceppes per fare da arbitro nella contesa della mela d'oro.
E così, cari ventilatori (questa era bruttissima, lo so) del princeps supremo Antonino Pio, avete scoperto che tutti i professori vi hanno sempre mentito sull'origine della piantagione del pomodoro!!
E niente, vi lascio con la meravigliosa fanart di Antonino Costruttore. Alla proxima!!!
“Maaaattone su mattone viene su una grande casa”, 2019 (credo), vestiti/piccone/cannolo su Antonì, Musée du Wattpàd
Fanart gentilmente offerta dalla #Antonìstan n°1, la prima vera adepta che mi ha supportato da tempo immemorabile nella creazione di questa storia e a cui devo la creazione del culto misterico dei pomidoro: glauxopis (ah, ha cambiato nome, ora è ceruleesolitudini)
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Antonì's fanclub
HumorIl titolo è sufficientemente esaustivo. (Ah raga questo libro è ironico, per chi non se ne rendesse conto)