Cambiamenti

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Dopo aver lasciato Kazuha davanti al suo hotel mi diressi con l'auto verso la scuola, dove avrei dovuto tenere la lezione di Karate.
La scuola media Teitan si trovava praticamente attaccata all'edificio delle superiori, tanto che i due plessi condividevano la palestra oltre che il parcheggio.
Era da poco che andavo lì a tenere il corso: nei mesi precedenti avevo sempre rifiutato per evitare di dovermi imbattere in vecchie conoscenze, ma non avevo potuto continuare a lungo dopo che Otaki aveva iniziato a ricattarmi, perciò a causa di questo motivo e per l'insistenza del mio ex insegnante di karate avevo deciso di accettare, lo stipendio era davvero buono per l'orario che comprendeva.
Una volta parcheggiata la mia auto prelevai il borsone con il necessario per l'allenamento dal bagagliaio e proprio mentre chiudevo il portello una voce familiare arrivò alle mie orecchie "Ran-neechan?" e mi voltai trovandomi davanti il volto sorpreso di Ayumi e dovetti ammettere che, nonostante tutto il significato nascosto dietro quel suffisso, mi fece piacere che mi chiamasse ancora così. Le sorrisi calorosamente e la salutai a mia volta per poi vederla voltarsi e agitare il braccio verso altre due figure nelle quali riconobbi, qualche secondo dopo, Mitsuiko e Genta che mi salutarono a loro volta: mi si scaldò il cuore a vedere come, nonostante fossero cresciuti, si trovassero ancora lì, ancora insieme e con la stessa vivacità negli occhi. "Allora come va? è da parecchio che non ci vediamo, almeno dal matrimonio! Sei venuta qui per un allenamento, ho indovinato?" disse Ayumi con tono squillante indicandomi la borsa che tenevo in mano
"Tutto bene, sì, avete ragione, e voi invece? Che cosa ci fate qui?" chiesi a mia volta e questa volta fu Mitsuiko a rispondermi
"Siamo rimasti per pulire l'aula, oggi era il nostro turno, e adesso aspettiamo il dottor Agasa, ha detto di avere una nuova invenzione da mostrarci!" disse con un cenno in più di emozione nella voce.
Chiacchierammo per qualche minuto e l'atmosfera rilassata che venne a crearsi mi fece dubitare della mia idea di evitare gli amici di Conan per evitare lui, ma qualche istante dopo tutto parve congelarsi alla mia domanda "Comunque vedo che non siete al completo, dove sono Ai-chan e Conan-kun? Hanno un altro turno per le pulizie?" dissi guardandoli con sguardo interrogativo, ma in risposta Mitsuiko mi guardò con serietà affermando
"Haibara-san oggi non è  venuta a scuola..." si interruppe e poi riprese dopo aver stretto i pugni e rivolto altrove lo sguardo "...non so nulla riguardo a Edogawa-san".
Il tono fu quasi...rabbioso?
Guardai interdtta i ragazzi pronta a fare nuove domande ma non incontrai altro che lo sguardo triste di Ayumi e quello irritato di Genta che intervenne dicendo
"È stato un piacere rivederti Ran-neechan, ma adesso dobbiamo proprio andare, aspetteremo davanti al cancello il Dottor Agasa" per poi farmi un breve cenno di saluto e andarsene lasciandomi lì con mille dubbi nella testa a guardarli andarsene.
"Ma..." sussurrai, ormai al vento vedendo solo Ayumi voltare leggermente il capo e mostrarmi gli occhi lucidi.
Mi sistemai il borsone sulla spalla e scossi la testa, ci avrei pensato dopo, dovevo muovermi se non volevo fare tardi.
Chissà che è successo?
Pensai mentre mi dirigevo all'interno della palestra passando affianco al campo da calcio senza far caso ai giocatori e a due occhi blu puntati su di me.

***

"Ricordate ciò che vi ho detto e allenatevi, ci vediamo la prossima settimana!" dissi ai miei allievi, terminando con un saluto la mia lezione di karate.
Mi avvicinai agli spalti per gli spettatori dove avevo appoggiato la mia bottiglietta d'acqua e il mio asciugamano e con un sospiro bevvi e mi tamponai il viso per assorbire il sudore: cominciava a fare veramente caldo e le porte vetrate spalancate sul giardino dell'istituto non riuscivano a compensare il calore afoso e umido di quella giornata.
Presi le mie cose e mi diressi dietro gli spalti dove si trovavano gli spogliatoi per i professori per farmi una doccia e rivestirmi per poi tornare a casa dopo quella lunga e stancante giornata. Svoltai l'angolo e sentii dei risolini provenire dal corridoio antistante agli spogliatoi e una voce femminile
"Dai, che fai?" disse la ragazza per poi ridere ancora.
Quell'area della palestra era riservata ai professori e agli insegnanti quindi mi sistemai un attimo per darmi un tono più autoritario pronta a dire a chiunque si trovasse lì di andarsene ma non appena mi avvicinai abbastanza tutti i miei buoni propositi mi morirono in gola.
Conan!
Pensai e rimasi paralizzata di fronte alla scena che mi si parava davanti.
Era proprio lui, così avvinghiato a quella ragazza con i capelli biondi e gli occhi scuri.
Mi mossi di qualche passo verso di loro, lentamente, ma non sembrava si fossero accorti della mia presenza tanto erano presi l'uno dall'altra, decisi quindi di nascondermi dietro ad uno dei pilastri che sorreggevano gli spalti e rimasi un secondo incantata a fissarli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 15, 2020 ⏰

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