V- La Giuria

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Quando gli agenti mi hanno messo le manette, ci avviamo verso la grande sala per le udienze e lì dove si deciderà la mia sorte.
Uno dei due poliziotti bussa e quello che sta all' interno apre il grande portone, ci portiamo dentro il locale.
Subitaneamente al mio ingresso, la confusione di voci che c'era, di colpo cessa, mentre avanzo al centro delle file dei sedili alla mia destra e alla mia sinistra gli occhi degli occupanti sono fissi su di me; in questo istante mi sento un fenomeno da baraccone che si esibisce davanti al pubblico.
Ad un certo punto qualcuno pronuncia il mio nome gridando:
« Bridget Fonda, sei una maledetta, devi morire atrocemente»
Proseguo guardando fisso davanti a me, mentre la confusione incalza. Le voci che prima erano di una sola persona, adesso sembrano un centinaio e piú. Mentre gli insulti aumentano susseguiti da sputi, odo il Giudice che dal canto suo urla e nel contempo batte il martelletto:
« Ordine ! Ordine! O faccio sgomberare
l' aula! »
Dopo quest'affermazione, tutto tace, quando arrivo al banco degli imputati, mi accomodo e intanto penso " Immagino che quelli che mi hanno insultato e sputato addosso, siano i parenti delle vittime".

Dopo aver subìto ' l' inquisizione',
il mio legale seguita a ripetermi:
« Stia tranquilla»
" C'è poco da star tranquilli avvocato".
Successivamente, il Giudice comincia a elencare tutti i miei misfatti facendo nuovamente infiammare gli animi.
Eddai, sotto con insulti e imprecazioni contro la sottoscritta.
Nel contempo, il mio difensore è chiamato al banco degli imputati per interrogare un testimone.
Alla sua affermazione basita mi ripeto " Testimone? Che testimone! Chi sarà adesso questo, non credo che sia un cliente della casa, oppure è qualcuno che osservava di nascosto. In qualunque modo sia venuto a conoscenza della mia attività, resta il fatto che se parla e sa piú del dovuto, sarà un grosso problema per me!.

Il mio rappresentante legale mette all'attenzione di giurati e Giudice la storia "strappalacrime" dell'aggressione.
Alla fine, lo stesso chiede:
« L'imputata si alzi, dopo aver preso atto di tutti i reati da lei commessi, come si dichiara ?!»
Dopo la domanda, rimango per qualche istante silente, davanti ai miei occhi le immagini di tutte le persone alle quali ho spezzato la vita, dei crimini commessi, ripercuotono i miei ricordi. A un certo punto affermo:
« Colpevole Vostro Onore!»
Subitaneamente alla mia proclamazione, il mio difensore mi getta un'occhiataccia di rimprovero per poi chiedere al magistrato:
« Signor Giudice, posso conferire con lei?»
Nel contempo anche il legale delle controparti, chiede un colloquio, precedentemente richiesto.
L'avvocato accusatore, è una donna ben composta con i capelli di un castano chiaro, raccolti in uno chignon basso sulla nuca; abbastanza ordinato.
Occhi credo siano blu o verdi,
da qui non ne distinguo il colore. Indossa un impeccabile tailleur nero con gonna che arriva a metà polpaccio con lo spacco dietro non molto lungo, camicia bianco candido sotto e scarpe décolleté nere con suola rossa e tacchi alti. Quello che io non indosserei mai.
" La classica donna in carriera".

Quando hanno finito di conversare con il magistrato ed essere tornati entrambi ai loro posti, il mio difensore inizia col dirmi:
« Mi sono dovuto avvicinare per parlarci, cosicché il processo si faccia, dopo che lei ha avuto la brillante idea di dichiararsi colpevole. Come le è venuto in mente, dopo tutto il lavoro che sto facendo. Per fortuna l'ho convinto quindi tra poco comincerò la mia arringa a suo favore»
« Grazie avvocato, mi scusi per prima ho avuto un attimo di conversione. Credo comunque che non sarà facile, la sua avversaria è agguerrita » Gli faccio notare.
« Si fidi di me, so quel che faccio» Afferma.
Sembra che la cosa non lo intimorisca affatto.
« Sono nelle sue mani»
Asserisco toccando la sua mano con un' espressione supplichevole.
L'avvocato viene chiamato a esporre i fatti e a interrogare il testimone che non conosco a deporre contro di me.
"Cavolo, non riesco proprio a ricordare chi sia questo tizio. E lui come fa a conoscermi e a sapere cose su di me. Boh! Chi sarà?
Mi metto buona ad ascoltare per più di mezz'ora, la arringa del mio avvocato, così fanno anche i membri della giuria, che mi accorgo che lo ascoltano con grande interesse.
" È bravo l' avvocatuccio!
Dopo essermi resa conto della cazzata che ho fatto, dichiarandomi colpevole, spero con tutto il cuore che riesca
nell'intento di non farmi condannare a morte.
Non ho voglia di morire, non qui e non adesso.
Il mio legale termina di rincoglionire i membri della giuria, con le sue parole.
Viene a risedersi accanto a me e mi dice:
«Ora tutto dipende dalla giuria»
Dicendo queste parole, ripenso alla sua arringa .
" Bravo è stato bravo, ma riuscirà a far piangere i cuori dei rappresentanti della giuria ?
Già, i bravi signori giurati, cittadini esemplari, rispettosi della legge. Persone che non hanno mai sgarrato nella vita, che non hanno mai preso nemmeno una multa. Spero tanto che aprano i loro cuori e capiscano quello che la sottoscritta è stata costretta a subire e provare. Prima di diventare Bridget Fonda.

Mentre l'avvocato parla, i rappresentanti della giuria mi fissano. E io guardo loro. Qualcuna delle donne sedute li in mezzo mi rivolge uno sguardo compassionevole, altri di odio e disprezzo. " Se non si mettono d'accordo e non ho la maggioranza dei voti, sono fottuta!
Ascolto il mio legale asserire loro:
« Mi rivolgo al gentilsesso, se vi foste trovate nella stessa situazione dell' imputata, come vi sareste comportati? Cosa avreste fatto? Se subiste un' aggressione e veniste lasciate sole a leccarvi le ferite da sole, così come è successo a questa donna! Signore e signori! Ho finito signor Giudice!»
Lo stesso comunica:
« Bene, mi ritiro per deliberare! »

 𝗦𝗔𝗩𝗘 𝗠𝗘 (𝚜𝚎𝚚𝚞𝚎𝚕 𝚂𝚝𝚊𝚗𝚍 𝚊 𝚌𝚑𝚊𝚗𝚌𝚎𝚜) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora