- Sta arrivando...- disse Rachel sgranando gli occhi...
Due ore prima..
- Attaccare il campo... perché? - chiese Drago.
Il suo capo lo aveva chiamato per parlargli di una decisione che aveva preso, ma non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere.
Non che proprio lui decidesse di attaccare la sua casa, non di sua spontanea volontà.Quando, hai tempi della guerra contro Voldemort, aveva attaccato Hogwarts l'aveva fatto per ordine di suo padre e perché non era nemmeno troppo sicuro che quel posto poteva davvero considerarlo casa.
Percy fece un sorriso beffardo e si poggiò meglio contro la poltrona.
- Perché voglio che capiscano che non sto scherzando e che distruggerò tutto e chiunque si metterà sulla mia strada -
- Persino la tua casa? -
- Indubbiamente -
Draco però aveva provato dei rimorsi per aver attaccato la sua scuola possibile che a Percy non interessava? Possibile che era caduto talmente in basso da infischiarsene della sua famiglia?
- E... Annabeth? - chiese cauto, deciso a provare il tutto per tutto.
Non voleva che l'oscurità lo accecasse di nuovo e aveva deciso di seguire Percy per impedirgli qualche pazzia e capire che cosa l'aveva spinto a comportarsi così.
Per suo sollievo lo vide sussultare.
Strinse le mani a pugno e sospiró.- Percy...so di non essere proprio il tuo migliore amico ma in mezzo a questi pazzi sono l'unico di cui puoi fidarti e con cui puoi parlare - disse.
Per un attimo vide lo sguardo di Percy tornare limpido, ma fu una frazione di secondo e poi tornò spento e torrido.
- Voglio solo spaventarli - disse - Non ho intenzione di far del male a nessuno dei miei amici, farò quello che devo e basta -
Draco non ne era così sicuro ma contava sul fatto che bastava sentire il nome di Annabeth per far tornare un po' di lucidità nella mente e nell'anima oscura del figlio di Poseidone.
- Faccio preparare l'esercito allora - disse il mago.
- Fa preparare l'esercito... dopodiché trovami un modo per tornare in Inghilterra... andiamo a prenderci quella maledetta scuola -
***
Rachel corse fuori dalla sua grotta con Harry alle calcagna.
Aveva detto che non avrebbe interferito, che non avrebbe scelto dove schierarsi e che non si sarebbe mai messa contro Percy ma non poteva starsene con le mani in mano mentre il suo amico dava di matto e decideva di distruggere la sua stessa casa.- Chi sta arrivando Rachel? - chiese Harry dietro di lei con il fiatone.
- Percy e i Mangiamorte - disse lei correndo verso la casa grande.
- Non ci credo...- borbottò il mago.
Erano passati a malapena due giorni da quando avevamo combattuto la battaglia contro di loro e adesso quei maledetti tornavano alla carica.
Evidentemente il fatto che avessero di nuovo il loro capo gli aveva dato vigore e voglia di combattere ancora.- Dobbiamo fermarli! - esclamò Harry.
Rachel si lanciò all'interno della "sala riunioni".
- Sta arrivando e porta un esercito - disse guardando i ragazzi che erano ancora lì riuniti.
Chirone guardò i ragazzi.
- Preparatevi e...Jason prendi il comando -
Il figlio di Giove si alzò.
- Preparatevi! Poi vedremo il da farsi -
***
L'esercito dei Mangiamorte arrivò al campo ma quando fecero per avanzare sbatterono contro il muro invisibile della barriera.
Il drago guardiano del Vello d'oro aprì un occhio, guardò Percy e tornò a dormire.
- M...mio signore perché non riusciamo a passare? - chiese uno dei Mangiamorte guardando Percy.
- Perché non potete - dichiarò il semidio stringendosi nella spalle.
Proprio in quel momento Jason si fece avanti.
Armatura e spada d'oro imperiale in mano.- Sei passato di nuovo al nemico - gli disse - Hai intenzione di attaccare? -
Percy sorrise.
- No - rispose - Sono qui per avvisarvi, Jason -
Il figlio di Giove allargò le mani.
All'apparenza sembrava calmo ma ogni tanto delle scintille elettriche partivano dal suo corpo.- Avvisarci...e su cosa? -
- Attacchiamolo mio Signore! - esclamò un Mangiamorte idiota.
Percy si voltò a guardarlo male è quello cadde a terra mentre si contorceva dal dolore.
- Tu osi dare ordini a me? - chiese Percy mentre quello lo implorava con gli occhi.
Gli altri Mangiamorte indietreggiarono e Jason storse la bocca.
Come aveva fatto a non accorgersi del male che stava consumando l'amico, non lo sapeva proprio.
Percy mollò la presa solo quando il viso dell'uomo era diventato viola. Quello tossí strisciando sul terreno.
- Attaccherò Hogwarts e poi...se mi gira male anche l'Olimpo - disse - Non intralciatemi, non siete voi i miei nemici -
- Infatti sono quelli alle tue spalle - ribattè Jason.
Percy si strinse nelle spalle e fece quel ghigno inquietante che non aveva più nulla del suo vecchio modo di fare.
- E quindi gli amici sareste voi? - chiese.
I Mangiamorte alle sue spalle cominciarono ad agitarsi quando videro salire dalla collina i semidei.
Qualcuno disse anche qualche parola particolarmente colorita quando i maghi di Hogwarts si unirono a loro.- È ciò che siano...Perseus - disse la voce di Annabeth.
Percy la guardò e il suo sguardo andò ad addolcirsi leggermente.
La figlia di Atena lo capì in quel momento: non dovevano perdere la speranza, non ancora, qualcosa del vecchio Percy era lì sotto.
Ma quel momento passò e il suo sguardo tornò freddo come il mare in tempesta.Ignorò lei e si concentrò su Jason.
- Il Caos non è buono, non aiuta, lo dice la parola stessa...e io...io ho scelto una strada, quella opposta alla vostra - disse Percy con calma - Non abbiamo nulla in comune, non più, ho scelto il buio e non posso riemergere - sorrise - Il male è mio amico da adesso in poi e porterò il caos come è giusto che sia. Se mi intralciate lo porterò tra di voi e non vi piacerà -
Harry strinse i pugni e si trattenne dal prendere la bacchetta e puntarla verso il vecchio amico.
Cominciava a temere sul serio.
Percy parlava senza vitalità, come se quello che diceva non lo riguardava minimamente.Annabeth si fece avanti.
Non si sarebbe arresa, non così facilmente.
Talia allungò una mano per fermarla ma lei la scansò e scosse il capo.Superò la barriera e si mise di fronte al suo ragazzo che trattenne il fiato.
Allungò una mano verso di lui.Sperava che lo toccasse, che reagisse, solo in quel caso avrebbe saputo se poteva salvarlo ancora.
Alzò la mano verso il suo viso e quando fece per toccarlo, Percy con uno scatto si allontanò.
- Non toccarmi figlia di Atena - gli disse sprezzante - Per me sei peggio di tutti loro -
Annabeth sentì un tuffo al cuore ma non cedette, non sarebbe crollata. Alzò il mento, orgogliosa.
- Ci stai dichiarando guerra! - esclamò - È questo che vuoi? Ci schiereremo contro di te -
- Bene - rispose il figlio del dio del mare - Ve la siete voluta voi -
Poi prese la maschera d'argento a mezzo viso e se la mise sul volto, coprendo la parte destra del viso, alzò il cappuccio e coprì quasi tutto della sua identità.
- E guerra sia - disse.
Poi si voltò e si incamminò giù per la collina, dando le spalle ai suoi amici.
L'esercito dei Mangiamorte ghignò e lo seguì lasciando tristezza e rabbia alle sue spalle.
Annabeth tremò e le sue gambe cedettero, Talia e Jason gli furono subito accanto.
- Dobbiamo fare qualcosa - ringhiò Talia.
- Combatterlo? - rispose il fratello.
La figlia di Atena scosse il capo.
- Qualcosa... qualunque cosa... - sussurrò.
Angolo autrice:
Eccoci con un nuovo capitolo! Che ne dite?
Lo so che non aggiorno da tanto ma sono incasinata con la scuola e mi viene un po' difficoltoso. Appena avrò fatto tutto tornerò ad aggiornare regolarmente.
Ne approfitto per dirvi che sul profilo @Minalela sto scrivendo una crossover su Harry Potter e Percy Jackson.
Niente a che fare con questa.
È una storia simpatica e da leggere per passare il tempo. Si chiama "Una strana vacanza di mezza estate" andate a vedere se può piacervi.
Inoltre sullo stesso profilo sto facendo uno scambio di letture.
Andate a vedere anche quello se può piacervi.Questo è tutto.
Alla prossima! 😘