Passo davanti allo specchio prima di andare a dormire, nonostante non lo faccia spesso, osservo bene al suo interno. È tutto così cupo e tetro, non sembra nemmeno la stessa stanza.
Il mio rilfesso mi somiglia a stento, è scarno, visibilmente pallido e ha svariate ferite sul corpo.
Le sue orbite sono nero pece, mi sta osservando confuso, anche lui fatica a riconoscermi; ha scordato chi fosse molto tempo fa.
"Cosa ne stai facendo della tua vita?" mi chiede con una voce rotta, quasi distorta nel riecheggiare della stanza.
"Non ne ho idea, sto vivendo ogni giorno come fosse l'ultimo" rispondo freddo.
"Era esattamente ciò che ti eri ripromesso di non fare, hai tradito i tuoi ideali, hai lasciato indietro chi amavi ed hai continuato a correre" lampi di rabbia si manifestano nel suo sguardo.
"Ho avuto i miei motivi" gli dico, senza provare un minimo di rimorso.
"E quali sarebbero?" la sua voce è sempre più rauca e nevrotica.
"Ho giurato a me stesso che avrei affrontato la vita senza farmi distruggere completamente da essa, ho giurato a me stesso che avrei fatto di tutto pur di non diventare come.."
"Come?" insiste lui.
"Come te"
Lo vedo tremare.
Lacrime nere gli tagliano le guancia e il suo sguardo mi fissa con rabbia, sferra un destro alla lastra che ci divide e si infrange, lasciando scoperto il vero specchio.
Il mio riflesso è tornato il solito di sempre, è quello che rispecchia il mio aspetto fisico, quello che sembro da fuori.
Non era un incubo, è la mia testa che gioca con le mie paure.
Ripenso alle sue parole, alle cose che ho sbagliato negli anni: un lieve senso di colpa mi assale.
Nel riflesso dello schermo del mio cellulare noto un piccolo dettaglio, le mie orbite si stanno scurendo e sono più pallido del solito.
Forse diventare ciò che siamo è inevitabile.
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Nostalgia Da Insonnia
General FictionUna serie di brevi racconti che prendono in considerazione oggetti di uso comune, pensieri che faccio ogni giorno e talvolta sogni.