CAPITOLO XI

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Patterson aspettava Alexandra all'ingresso del Monticelli Palace. << Buongiorno Miss Crane >>, << Buongiorno a lei Mr Patterson, per favore riunisca il personale, così che possa presentarmi a loro >>, << Subito Madame >>.

Si ritrovarono davanti alle scale, le stesse che le due donne risalirono per prendere l'ascensore. Quando vi furono tutti, Alexandra che era salita di qualche gradino per farsi sentire dai presenti, disse <<Salve a tutti, io sono Alexandra Crane, la nuova proprietaria e sono qui per conoscervi meglio. Seguirò il vostro lavoro molto da vicino. Non abbiate paura e se avete qualcosa da dire non esitate>>. Dopo una breve pausa per osservare le loro reazioni aggiunse <<Passeremo tanto tempo insieme ed ora tornate pure a lavoro>>. Ci fu brusio finché non si dileguarono per tornare alle loro mansioni.

Alexandra chiese a Patterson <<Può procurarmi la lista del personale con le schede annesse e tutto ciò che c'è da sapere sull'edificio>>, gli rispose <<Si, ma dovrà aspettare la responsabile del personale>>, <<Beh io devo andare alla libreria, me li faccia mandare lì. Ci sentiremo presto Patterson>>.

Alexandra si fece lasciare dal taxi in un punto tale da poter fare una passeggiata, così da schiarirsi le idee e rilassare un po' la mente. L'aria fresca d'autunno era sempre più presente. La pelle smetteva di sudare incessantemente, i capelli potevano essere liberi di svolazzare, spostati dal vento che Alexandra sperava portasse nuvole e pioggia.

Arrivò alla libreria quasi contemporaneamente a Mrs Parkin. <<Non hai chiuso occhio, vero mia cara?>>, <<Ci ha preso in pieno. Sono andata all'hotel per chiarire alcuni punti, ma non ci sono riuscita. Vedremo più tardi>>.

Fino alle dieci fu tutto nella norma, poi arrivò Patterson con una valigetta vecchio stile, che poggiò sul bancone, accanto alla cassa. Subito gli venne lanciata un'occhiataccia da Mrs Parkin, <<Ho fatto qualcosa di sbagliato?>>, chiese. La donna prese un bel respiro e con tono duro e basso gli disse <<Con tutto lo spazio che c'è, si è messo esattamente accanto alla cassa, dove i clienti poggiano gli articoli che vogliono acquistare, quindi a meno che su quella valigetta non abbia un'etichetta col prezzo, le consiglio di spostarsi tre passi indietro>>. Patterson evidentemente turbato e preoccupato che Mrs Parkin potesse scavalcare e attaccarlo all'improvviso, indietreggiò velocemente trascinando la valigetta sul bancone. Arrivato al terzo passo, Patterson non fermò in tempo la corsa del suo braccio, che sbatté il gomito contro una piccola pila di libri, che caddero a terra. Mrs Parkin lo fulminò con lo sguardo e quando stava per aprire bocca lei alzò una mano in segno di fermarsi. Lui deglutì rumorosamente e rimase immobile. Si avvicinò al maggiordomo per raccogliere i libri. Patterson non capiva perché lo stesse trattando in questo modo. Alexandra sentendo il tonfo si avvicinò e riconoscendo Patterson, palesemente in difficoltà, lo raggiunse. <<Alla buon'ora>>. L'uomo sembrò avere un blackout mentale, probabilmente dato dal nervosismo del momento. Qualche secondo di attesa e si riprese <<Salve Miss, scusi l'orario ma il capo del personale è arrivato in ritardo. Ecco qui tutto quello che ha richiesto>>. Alexandra, che si era abbassata per non far piegare Mrs Parkin, alzò di scatto la testa tenendo lo sguardo fisso sul maggiordomo, con i libri stretti tra le mani disse <<Gli parlerò. Grazie per avermeli portati. La avverto che entro la giornata mi farò sentire>>. Dopo essere stato congedato se ne andò.

Era quasi orario di chiusura quando Alexandra finì di leggere tutti i fascicoli. <<Ho finalmente finito di esaminare i profili dei dipendenti. Ecco i più interessanti>> disse rivolta a Mrs Parkin, che le si mise accanto. Tutte e due sedute su dei sgabelli dietro il bancone, il negozio ormai vuoto, c'erano solo loro e Benny che riordinava. <<Il primo della lista lo abbiamo già conosciuto, Frank Stone è il presentatore e intrattenitore dell'hotel. Beh, non vedo l'ora di vederlo all'opera. Poi abbiamo Margaret Jensen, fa la cameriera per scelta. Aveva ottenuto una borsa di studio per Harvard, ma si è rifiutata di continuare i suoi studi, perché le piace imparare per conto suo senza qualcuno che le dica cosa fare. È molto legata a Keshini Jindal, receptionist indiana, che dopo un incidente il padre ha smesso di lavorare, quindi è lei che porta lo stipendio a casa>>. Spostò di lato i primi esaminati e continuò: <<Katlin Simpson, anche lei l'abbiamo già incontrata, oltre ad essere la segretaria di Samuel Carter è la responsabile del personale, cosa che non mi convince molto>>, <<Ora sappiamo perché c'è voluto così tanto per ottenere queste carte>>, esordì Mrs Parkin. Alexandra riprese <<Direi di sì, andiamo avanti. Ora è il turno dei gemelli Morrison, Duke e Luke. Si occupano della sicurezza dell'hotel. Dalla foto sembrano due bravi ragazzi>>, <<Direi che sono anche due bei giovanotti>>, disse Mrs Parkin lanciando un'occhiata ad Alexandra, che schivò prontamente. <<Ora il soggetto più interessante Katherine Decker. In base a quello che c'è scritto qui è in grado di riparare qualunque cosa. Ha rilevato l'attività del padre, dopo la sua morte. Sono proprio curiosa di conoscerla>>. <<E per ultimo ma non per importanza, il facchino che mi ha fermata l'altra sera, Tom Sparkle. Mi ha sorpreso il fatto che Mr Brown gli abbia fatto ottenere così facilmente tutti quei soldi per l'università, spero non sia stata scelta avventata>>. Mrs Parkin intervenne dicendo <<Aiden mi ha parlato del ragazzo, credo che non ci sia nulla di cui preoccuparsi>>. << È ora di chiudere>>.

Il sole era tramontato e le due donne tornavano a casa, accompagnate dalle luci che a poco a poco illuminavano la città.

ALEXANDRA CRANE E IL MISTERO DEL MONTICELLI PALACEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora