Capitolo 40

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«Felice Halloween amica mia!», esclama Julia, appena apre la porta e mi fa entrare in casa sua.
Ridacchio. «Anche a te, chiacchierona.»
«Ehi!», protesta, prima di seguirmi in salotto.
Mi siedo sul divano. «Sei sola?»
«Sì, i miei sono a cena fuori. Perchè? Ci vuoi provare con me?»
«Esatto, mi hai scoperta.»
Ride e si viene a sedere accanto a me.
«Tuo padre?», domanda.
Faccio un lungo sospiro. «Appena salutato, mi ha accompagnato lui qui.»
«Scoperto qualcosa di nuovo?»
Faccio segno di no con la testa. «Ma lo scoprirò.»

«Sei pronta per la festa?», mi chiede, mentre si fa uno chignon.
«Non ho un costume! Cris ha detto travestitevi  più che potete. Ma cosa significa?»
«Forse è stanco di vedere le nostre facce», ipotizza, e mi ritrovo ad annuire.
«Tu che hai scelto?»
«Ne ho comprato uno da Cat Woman.» Naturalmente, ha scelto il nero.
Annuisco. «Beh, è meglio rimanere così per me», affermo, guardando i miei comodissimi jeans e la mia camicetta nera. «Altrimenti tutti mi guarderebbero per capire il mio costume.» Poggio completamente la testa sullo schienale del divano e guardo il soffitto.
«E quindi? Devi farlo proprio per questo! Te ne presto uno io. Ne ho uno da angioletto che mi ha regalato mia madre nella speranza di vedermi diversa per un anno. Non lo metterei mai, è così...»
«Bianco?», scherzo, facendola scoppiare a ridere.

«Esatto! E comunque, devi travestirti Harp, ci divertiremo! Puoi essere qualcun altro per una sera, ci pensi?»
«Non lo so...»
«Allora facciamo così. Dio mio, non credo che sto per dirlo veramente.»
La guardo.
«Ti do il mio da Cat Woman, così avrai anche la maschera al viso per il tuo primo Halloween. Io potrei provare a mettere quello da... sì... angioletto.» Fa una smorfia.
Spalanco gli occhi. «Andresti contro la tua etica di indossare solo nero? Per me?»
«Diciamo che se tu ti sforzi mi sforzo anche io. Così ci aiutiamo a vicenda», dice, anche se non è molto convinta.
So che per lei è un grande sacrificio, perché nel suo armadio non troveresti un colore diverso dal nero neanche con la lente d'ingrandimento, perciò devo accettare.

La abbraccio, incredula. Continua a non piacermi l'idea di travestirmi, soprattutto da Cat Woman, ma con la maschera addosso mi sentirei più a mio agio. Insomma, ho sempre passato Halloween a casa da sola a leggere con una candela, perciò sono un po' agitata.

Siamo in camera di Julia e non riesco a credere a quello che ho addosso.
«È così... aderente!», esclamo, guardandomi allo specchio e osservando il completo. È un unico indumento, ed è identico a quello indossato da Anne Hathaway nel film "Il cavaliere Oscuro, il ritorno". Mia madre dice che io e lei siamo simili per i capelli castani e la carnagione chiara. Mi piace da impazzire come attrice. È nella maggior parte delle nostre serate film.
«Stai benissimo, ma mancano i tocchi finali.» Mi passa la maschera, le orecchie, la cinta dotata di piccole tasche e la frusta.
«È necessaria questa?», le chiedo, indicando l'arma di Cat Woman.
«Sì. E devo chiederti anche un favore. Potresti mettere qualche assorbente nella cinta? Ho il ciclo e non so proprio come fare.»
«Certo» Me ne passa qualcuno.
«Credimi, Scott sverrà. Hai quell'aria da ragazza misteriosa ma allo stesso tempo cattiva.»
Arrossisco un po' all'idea degli sguardi che attirerò. Bene, volevo ottenere l'effetto contrario eppure eccomi qua. Almeno avrò il viso un po' coperto.

Julia indossa il vestito da angioletto e non mi sembra vero di vederla indossare il bianco.
«Con la tua carnagione olivastra sta benissimo. Dovresti indossarlo più spesso.»
Mi fulmina con uno sguardo e alzo le mani in segno di difesa.
Ha un vestitino corto, composto da un corsetto molto stretto e da un sotto in tulle. L'aureola in testa è il tocco finale.
«Devo ammettere che mia madre ha buon gusto. O forse conosce il mio», dice, scrutandosi allo specchio e sistemandosi i capelli.

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