-You know it all, you are my best friend.-
Non appena i miei capelli furono asciutti notai con stupore quanto bene fossero venuti, Taeyong aveva proprio fatto un buon lavoro! Eppure non riuscii a sorridere non appena vidi le ciocche rosa che avevo tanto desiderato starmi bene sul viso. Ero in ansia di sapere come stesse il mio migliore amico, visto che ormai Taeyong mancava da più di un'ora, e in più odiavo quella sensazione di vuoto che era stato creato da Taehyung dopo le parole che mi aveva riservato. Le pensava davvero quelle cose? Non ne ero sicura, però il modo in cui lo aveva detto, il suo sguardo furioso... di sicuro mi aveva fatto male da morire. Chiudere gli occhi e ritrovarmi il suo viso sprezzante che mi guardava da tutte le angolazioni mi aveva fatto venire un nodo allo stomaco che mi stava rendendo pazza. Dovevo dimenticarlo, ormai me l'ero promesso, soprattutto dopo quelle parole dure e fredde. Ma perché era così difficile togliermelo dalla testa? Perché non ero riuscita un solo momento a scordarmi della sua esistenza? Sospirando legai i capelli e tornai in cucina per guardare che ora fosse. Le lancette segnavano le nove e un quarto di sera e di Taeyong nessuna notizia ancora! In ansia mi lasciai cadere sul divano di peso e sbuffai; ad ogni "tic tac" il mio cuore aumentava di battiti. Come mai ci stava mettendo tanto? Mi chiesi e senza farci nemmeno caso mi addormentai.
Fu proprio Taeyong a svegliarmi, facendomi aprire di scatto gli occhi. Confusa in un primo momento non riuscii nemmeno a ricordarmi dove mi trovavo e guardai l'orario con stupore. Erano le undici e mezza!
«Yah, ma dove diamine sei stato?» chiesi arrabbiata, ricordandomi tutto d'un tratto del piano che avevamo organizzato.
Taeyong si buttò stanco sul divano e si liberò delle scarpe con uno sguardo assonnato.
«Calmati confettino di Pasqua! Ho perso un po' di tempo a consegnare alla gente che aveva davvero prenotato prima di andare dal tuo amico e poi ci siamo fermati a fare una lunga chiacchierata.» Taeyong si voltò verso di me con un sorriso e il mio cuore esplose per la gioia non appena realizzai cosa aveva detto. Aveva parlato con Jeonghan, stava bene!
«Oh Dio menomale! Che vi siete detti?» chiesi immediatamente e senza essermene accorta una lacrima rigò il mio viso. Sapere che lui stava bene per me era una gioia, perché non avrei mai sopportato che gli venisse fatto del male per colpa mia. Ma sapere che era tutto ok, che potevo andarmene spensierata e tranquilla da Seoul mi stava facendo tornare a respirare. Da un po' di tempo stavo vivendo a metà, persa nei miei pensieri e nella preoccupazione che gli fosse successo qualcosa ma ora tutto era tornato alla normalità. Ora sarei potuta partire verso una nuova vita, un nuovo futuro lontano da Seoul.
«Dapprima era molto confuso. Non appena ho suonato al campanello e si è ritrovato davanti a me ha corrucciato le sopracciglia.» Taeyong fece la sua risatina carina, che avevo davvero sentito poche volte, creandomi un piccolo sorriso sul volto. Non osavo interromperlo, volevo sapere tutto quello di cui avevano parlato! «Anch'io in realtà ero un po' confuso. Nella foto che mi hai dato aveva i capelli lunghi, adesso sono corti.» presa alla sprovvista da quella novità spalancai gli occhi non riuscendo a trattenermi.
«Cosa? Aveva detto che non li avrebbe mai tagliati!» esclamai sbalordita, facendolo di nuovo sorridere.
«Se mi lasci raccontare... allora, non appena comunque ho capito di aver trovato la persona giusta gli ho chiesto se ci fosse qualcuno a casa sua. Conoscendo tuo padre credevo che mandasse qualcuno a controllare che tu non andassi da lui, ma confuso mi ha risposto di no. Insomma, gli ho spiegato un po' la situazione, ovvero che stai bene e che eri stata tu a mandarmi da lui e subito si è messo a piangere per la contentezza! Aveva paura che ti fosse successo qualcosa e avrebbe tanto voluto chiamarti, se solo non gli tenessero controllato il telefono. Mi ha spiegato che due volte la settimana vanno a controllarlo a sorpresa e che tuo padre l'ha minacciato per bene ma che non gli ha mai nemmeno toccato un solo capello. E a proposito di capelli, mi ha detto di averli tagliati per sentirsi un po' meglio. Sai, è stato così male di non aver avuto più tue notizie da aver pensato che fare un cambiamento lo avrebbe in qualche modo fatto sentire meglio e poi mi ha lasciato un messaggio per te.» spiegò senza fermarsi un solo attimo mentre la mia faccia era completamente bagnata a causa del pianto di gioia. Andava tutto bene, non era stato in nessun modo ferito. «Mi ha detto che gli manchi e che devi fare attenzione. Ha sentito parlare gli uomini di tuo padre, dice che stanno setacciando tutta Seoul per poterti trovare e che verrà a cercati in qualsiasi casa se dovesse arrivare a tanto. In più, lui crede di aver sentito male... ma dice che uno di loro ti sia stato più vicino di quanto credi.» un brivido mi percorse la schiena quando Taeyong concluse la frase. Qualcuno mi era stato vicino, ma chi? Taeyong già in passato aveva detto che alcuni di loro mi erano stati ad un passo, che niente era una coincidenza. Che si trattasse delle stesse persone?
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||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸
FanfictionCompleta✔️ Haeun ha sempre vissuto sotto l'ombra di un padre autoritario, capo di una rete criminale che impone regole ferree e una vita di restrizioni. La sua esistenza era un susseguirsi di giornate tutte uguali, scandite da doveri e aspettative c...