4 - One shot Percabeth (pt. 3) ☑️

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Il pomeriggio era passato abbastanza bene e non erano neanche dovuti andare a scuola, visto che era domenica. La mattina dopo, invece, ci sarebbero dovuti andare, ed erano abbastanza agitati (strano ma vero anche Annabeth lo era). Non erano più tanto abituati quanto prima a vivere e passare del tempo tra i mortali. Comunque, sarebbero dovuti diventare amici di questo ragazzo, che si chiamava Liam (primo nome che mi è venuto in mente) e capire se fosse un semidio o meno. In più, durante la notte tra lunedì e martedì, avrebbero dormito nella scuola al buio completo, e chissà, magari lo avrebbero invitato a rimanere con loro.


-Allora Testa d'Alghe, sei pronto?- aveva chiesto Annabeth ridendo alla vista di Percy vestito solamente con i pantaloni del pigiama, appena uscito dal letto, con un'espressione assonnata in volto. La parte divertente era che dopo massimo cinque minuti sarebbero dovuti uscire per andare a scuola. E lui doveva anche lavarsi. Lei e Grover invece erano già pronti, con lo zaino in spalla e le giacche addosso. Il ragazzo, assonnato, aveva balbettato qualcosa tipo -Sono quasi pronto- oppure -Aspettatemi!- I suoi due amici continuavano a ridere e lui non ne capiva il perché. Poi aveva guardato l'orologio e aveva finalmente realizzato: aveva quattro miseri minuti per prepararsi. Maledetta sveglia che non aveva suonato! Aveva intrapreso una difficile corsa contro il tempo, ma alla fine dopo sei minuti era lavato, vestito e con lo zaino pronto.

Forse manipolare l'acqua nella doccia l'aveva aiutato, ma tutto sommato era stato veloce, aveva pensato Annabeth sorridendo, mentre camminava insieme ai due ragazzi verso la scuola. Arrivando, aveva fatto una lieve smorfia: l'edificio scolastico era veramente brutto e poco accogliente. Ma doveva starci solo per una settimana, quindi in realtà non le importava più di tanto.

Grover era quasi morto dalle risate osservando Percy correre per tutta la casa cercando di arrivare in tempo. Quando finalmente era riuscito a smettere di ridere, ormai la scuola era vicina. Aveva visto Annabeth fare una smorfia alla vista dell'edificio, ma non aveva idea del perché. A lui era piaciuta subito: da fuori si potevano vedere i numerosi distributori automatici che erano all'interno, e questo significava una sola cosa. Tante buone lattine da mangiare. Quella, oltre al fatto di passare più tempo con i due migliori amici, era l'unica consolazione che aveva per aver lasciato il campo (ma soprattutto Juniper) con così poco preavviso.

Percy, quando aveva visto la scuola, aveva ancora il fiatone a causa della corsa che aveva fatto per arrivare in orario. La prima cosa che aveva pensato era che non sarebbe piaciuta ad Annabeth, perché in effetti era abbastanza brutta come struttura, e infatti, quando l'aveva guardata, aveva visto una lieve smorfia di disgusto sul suo viso. Anche se a lui era piaciuta (c'erano molte ragazze carine in giro), era un po' dispiaciuto per l'amica, ma si era tirato su di morale vedendo il luccichio negli occhi di Grover alla vista delle macchinette. Si, lui sapeva leggere proprio bene i suoi amici. Come dei libri aperti.


La prima lezione per Annabeth e Grover era di storia, mentre per Percy era di matematica. Perfetto. Proprio la materia che odiava di più. Il primo pensiero che aveva avuto era che tanto non sarebbero rimasti lì a lungo, quindi non avrebbe neanche dovuto studiare. Bene, finalmente qualcosa di veramente positivo. La professoressa di matematica, l'aveva odiato fin da subito. Non stava attento in classe, e se veniva richiamato, prestava ancora meno attenzione. -Signor Jackson?- Percy aveva alzato lo sguardo dal banco -Si?- la Dodds lo aveva fulminato -Vorrebbe degnarci della sua attenzione e venire alla lavagna?- Il ragazzo aveva sbuffato, ma si era ugualmente alzato per mettere fine al tormento che gli dava la prof, facendola felice per una volta. Erano cose molto facili. Insomma, okay che non aveva voglia di studiare, ma era in quarta liceo, non poteva trattarlo come un bambino. Avendo visto la facilità con cui Percy si era applicato, la Dodds gli aveva dato un'altra cosa da fare, molto più difficile, e Percy si era subito trovato in difficoltà. La prof lo aveva quasi deriso, e con uno sguardo vittorioso, lo aveva mandato al posto per poi continuare la lezione.

Agli altri due ragazzi invece era andata piuttosto bene: la prof era brava e la lezione non era stata neanche tanto noiosa. Poi i tre si erano ritrovati in corridoio, per parlare delle nuove esperienze. Nell'ora successiva, Percy e Annabeth avrebbero avuto architettura, mentre Grover matematica. -Buona fortuna Grover. E mi raccomando, non dire che sei amico mio, se no ti ammazza- aveva riso Percy guardando il satiro con compassione. Invece lui era stato fortunato, perché con architettura avrebbe solamente dovuto ascoltare l'insegnante, senza dover leggere qualcosa sui libri, che gli veniva difficile, visto che le lettere danzavano sul foglio senza mai fermarsi. E poi era la materia preferita dell'amica, quindi era contento per lei.

***

A parte la prima ora per Percy e la seconda per Grover, la giornata scolastica era andata bene ed erano anche riusciti a convincere un piccolo gruppo di persone a dormire nella scuola di notte (tra cui c'era anche Liam). Avevano fatto i compiti appena dopo pranzo, così avrebbero avuto il pomeriggio libero per intrufolarsi e nascondersi all'interno dell'edificio senza farsi scoprire. L'appuntamento era per le sei davanti a scuola, mezz'ora prima che questa chiudesse. Il piano era andato perfettamente (strano ma vero): erano riusciti ad entrare senza farsi scoprire e si erano nascosti temporaneamente in una classe già pulita dai bidelli, in cui non sarebbe entrato più nessuno fino alla mattina dopo. Quando l'edificio era stato completamente deserto, avevano iniziato a fare casino e correre per tutti i corridoi con le torce, facendo attenzione a non essere inquadrati dalle telecamere.

Percy aveva già da un po' perso di vista Annabeth e Grover, ma non era importante. Si stava divertendo tantissimo, alla faccia della Dodds. Dopo qualche minuto in cui stava in una stanza o in una classe, cambiava e metteva tutto in disordine. Infatti, passata solo un'ora, ormai metà scuola era tutta incasinata. Avevano deciso di comune accordo di fermarsi e non esagerare, e di separarsi tra maschi e femmine in due classi diverse per dormire. Se qualcuno avesse avuto bisogno del bagno, avrebbe usato quello degli insegnanti.

Percy si era svegliato di notte e aveva guardato l'orologio: erano le tre. Aveva una gran sete, così, ricordandosi che l'acqua dei lavandini era potabile, si era avviato verso il bagno, cercando di non pestare corpi addormentati per terra.
Si era sciacquato la faccia e aveva bevuto un po'. Poi, quando si era girato per andarsene, aveva sbattuto contro qualcosa, anzi qualcuno, e inevitabilmente le loro labbra si erano toccate. All'inizio non si era staccato a causa dello stupore, ma poi, comprendendo la situazione, si era allontanato leggermente. Ma quel bacio, aveva significato qualcosa, lo sentiva dentro di sé. Infatti, quando si era nuovamente avvicinato, aveva percepito che anche l'altra persona lo cercava. Le loro labbra si erano di nuovo sfiorate, ma questa volta, entrambi erano pronti. Lui aveva messo le mani sui suoi fianchi e si erano baciati, finché una voce non li aveva distratti. -C'è nessuno?- Qualcuno stava entrando in bagno. I due, erano sgusciati fuori dalla porta senza fare rumore e di tacito accordo, erano tornati nelle loro classi.

La mattina dopo, Percy aveva subito cercato Annabeth. Doveva assolutamente dirle tutto. L'aveva trascinata in uno stanzino, il che poteva non essere il massimo, ma era un'emergenza. All'inizio, preso com'era dal racconto, non si era accorto che anche lei era molto agitata. -Allora, praticamente, stanotte sono andato in bagno e girandomi, ho baciato per sbaglio una ragazza, poi ci siamo staccati, accorgendoci della situazione, ma era stato talmente bello che ci siamo baciati di nuovo. La parte migliore è che mentre le nostre labbra si toccavano sembrava che fosse tutto perfetto e- vedendo che Annabeth impallidiva notevolmente aveva chiesto -Ma è tutto a posto?- La ragazza si era ripresa e aveva balbettato -Percy... Percy mi è successa la-la stessa c-cosa...-

Angolo autrice*

Sono riuscita a farlo finire in tre parti. Sono brava eh? 

Ditemi se devo fare un'altra parte, visto che l'ho fatta finire così, anche se questa è l'ultima in teoria.

E niente ciaooo,

Figlia di Apollo 💛

𝙾𝚗𝚎 𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚜𝚞𝚕𝚕𝚎 𝚜𝚑𝚒𝚙 𝚍𝚒 𝚙𝚓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora