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Se il buon giorno si vede dal mattino, quella giornata stava già iniziando piuttosto male, con crampi fortissimi alla pancia ed un dolore alle tempie martellante. Decisi di indossare qualcosa di non troppo appariscente, come al mio solito, prendendo dall'armadio un paio di jeans neri ed una camicia a quadri rossi e neri piuttosto lunga. Non avevo voglia di fare niente quella mattina e, dopo essermi messa le lenti, decisi di non mettere neanche un filo di trucco né di pettinarmi.

Le risate dei ragazzi si facevano sempre più forti man mano che scendevo i gradini delle scale e mi chiesi subito cosa ci fosse di così tanto divertente e interessante, ma l'odore improvviso di dolci proveniente dalla cucina mi distolse completamente da quel pensiero. Qualcuno quella mattina aveva cucinato a quanto sembrava ed ero anche abbastanza certa che quello fosse l'odore inconfondibile di crepes. Mi fiondai subito in cucina, con i morsi della fame che si facevano sempre più forti, per vedere se il mio intuito mi aveva preso in giro oppure no. Ovviamente... no, quelle erano crepes.

Mi sedetti accanto a mio fratello ed gli rubai uno dei suoi pancakes. Lui cercò di urlare, tentando di strapparmi il pancakes dalla bocca, invano, o facendo per giunta il finto offeso. Ma con me quelle tecniche non funzionavano più da tempo, soprattutto non dopo la notte precedente.

"Ora sono miei, visto ieri sera mi avete abbandonato da Nando's senza aver ordinato e siete tornati a casa dopo di me, come mai?" Dissi finendo i pancake di Lucas e cercando di prenderne uno da Michael che, al contrario, mi diede uno schiaffo sulla mano per poi infilarsi in bocca l'intero pancake. Era una scena davvero esilarante, anche se io stavo veramente morendo di fame e quel pancake me lo sarei mangiato molto volentieri. Il divertimento finì quando Daniela, dopo aver appoggiato in mento sulla mano, mi chiese come avessi fatto a tornare a casa, dal momento che loro se n'erano già andati da qualche altre parte. In quel momento lo sguardo di Daniela era maligno e divertito, sapendo come avrebbe reagito alla mia risposta mio fratello, che, in quel momento, mi guardò curioso. Tutta la sua attenzione, come quella degli altri, era sulle prossime parole che avrei tirato fuori. Ero sicura che avrebbe reagito in maniera eccessiva, ma d'altronde si era dimenticato di me, no? Non avevo avuto nessun'altra possibilità.

"Mi ha riaccompagnato Shawn. Ma non è successo nulla." dissi prendendo del latte e versandomelo nel bicchiere come se non fosse nulla di grave. Era così, per me. Mio fratello si limitò a dire va bene. Noi lo guardammo confusi, mio fratello non avrebbe mai detto una cosa del genere. "Si, non esci più di casa tanto" disse sorridendomi, dal suo sguardo potevo notare come pensasse di avere il completo controllo su di me. Povero ingenuo. Mi alzai da tavola e, dopo essermi posizionata di fronte a lui, gli dissi che non mi sarebbe importato, visto che la colpa era sua, dal momento che mi aveva abbandonata ad una festa senza soldi per un taxi. Non l'avrebbe mai avuta vinta quel giorno.

Il suo labbro inferiore tremava ed iniziò a balbettare, non sapendo cosa dire lasciò perdere. Io, vittoriosa, me ne tornai al mio posto per finire il latte. Ovviamente Michael non gliela fece passare liscia ed iniziò a prenderlo in giro per essere appena stato battuto da sua sorella, sputacchiandogli in faccia dei pezzettini di pancakes, al suo solito.

Mi alzai nuovamente da tavola e, dopo aver posto il bicchiere vuoto nel lavandino, chiesi cosa avessero intenzione di fare quel giorno. Le opinioni erano piuttosto contrastanti: Rebecca e Daniela volevano assolutamente andare a fare shopping, al contrario mio, di Michael e Lucas. Allora Rebecca, in tono piuttosto scontroso, ci chiese cosa avessimo in mente noi. Ovviamente la mia risposta fu quella di andare a mangiare un boccone, dal momento che avevo fame ed era comunque ora di pranzo, e magari andare successivamente al karaoke. Non sapevo effettivamente cosa fare e di certo non avevo voglia di cantare al karaoke, ma avrei fatto qualsiasi cosa pur di sviare il discorso shopping. I ragazzi acconsentirono subito, mentre le ragazze avevano bisogno di un po' di pressione, dal momento che non erano sicure. Quindi iniziammo a fissarle.

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