Uno dice: vado in America, basterà che sappia parlare un po' di inglese. Neanche per sogno. Primo perché in "America", anzi, negli Stati Uniti, l'inglese è un concetto quasi coloniale: the Americans parlano American English, che è tutta un'altra cosa. Secondo perché anche l'American English, che non ha nulla a che fare con quello che noi popoli latini cerchiamo di imparare a scuola, è una lingua di parole troncate, vocali (e nel caso anche consonanti) aperte come le praterie del mid-West e tanti acronimi. Sigle, diciamo, con una funzione sociale ben definita: esprimere il maggior numero di concetti usando la minore quantità di parole. Per dirla all'americana: essere efficienti.
Sapersi orientare tra la sfilza di lettere che sembrano messe lì a caso come in un minestrone di rimasugli può voler dire la differenza tra una bella impressione e una brutta figura. Poi si può fingere di aver capito, ma quella è tutta un'altra storia.
Si comincia con un Blt, quando in fila al Burger King si hanno solo pochi secondi per ordinare un panino con Bacon, lettuce e tomato; un Tnt per un educato (e un po' british) rifiuto: Thanks but no thanks. Un Gag non è un invito a migliorare la tonicità del fondoschiena, ma anzi un complimento: per essere Great and good. A una festa Byob si va con una bottiglia di birra portata da casa: Bring your own beer. E per fortuna non c'è niente di geneticamente modificato in un Omg: Oh my God! L'acronimo più in voga oggi? Senz'altro Nimby, che sta per Not in my back yard. Come a dire: sono favorevole all'energia atomica, ma non costruite una centrale nucleare vicino casa mia. Conoscere questi pochi trucchetti è senz'altro un Aql di American English: Acceptable quality level.
Anche in mezzo a tutta questa efficienza, però, c'è spazio per il romanticismo. Più o meno. Kiss si può dire a tutti, in barba alle severissime regole americane sulle molestie sessuali e le pari opportunità. Ma non significa niente più di Keep it simple stupid, cioè fai le cose semplici.
I linguaggio delle sigle, per fortuna, è soprattutto scritto. Cosa che, pur non aiutando molto, concederà a tutti i confusi interlocutori qualche secondo per pensarci su. Altrimenti sarebbe davvero una Doa (Dead or alive, è una specie di "questione di vita o di morte").
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Come sopravvivere agli americani
HumorUn lemmario di cinquanta parole, dalla A alla Z, per imparare a vivere e sopravvivere da turista o da expat negli Stati Uniti d'America. Da leggere tutto d'un fiato, da spiluccare una lettera dell'alfabeto alla volta. Per chi ama gli States e per ch...