Outside The Lines (18)

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****Dimitri's POV****

Rientrai in casa dopo aver guardato la macchina di Theo scomparire nel buio della notte. Tranquillamente salì le scale fino alla mia stanza, sedendomi poi alla scrivania.

Afferrai un foglio bianco e incominciai a fare uno schizzo del viso di Theo con la sua espressione chiara nella mia mente. Quel misto di terrore e imbarazzo nei suoi occhi. Volevo assolutamente disegnare quello sguardo.

L'immagine comparì sotto le mie dita, sembrando quasi come se fosse apparso magicamente dal foglio. I tratti del suo viso non erano molto definiti ma questo potevo sistemarlo dopo. Volevo solo concentrarmi sui suoi occhi e--

Il mio cuore sobbalzò un po' quando la sedia venne improvvisamente tirata indietro. Caddi dolorosamente sul pavimento e sbattei le palpebre verso una furiosa Alek.

Mi prese il disegno dalla scrivania "Sei un fottuto frocio. Un mostro. Non è neanche normale disegnare la faccia di Theo in questo modo" sibilò, strappando il foglio in minuscoli pezzettini e lanciandomeli poi addosso.

"Peccato, stava venendo fuori un disegno così bello" dissi sospirando, guardando i pezzettini del foglio sparsi su di me e sul pavimento.

Mi diede un calcio sul fianco, facendomi fare una smorfia di dolore. Dovetti reprimere una risata, sapendo che avrebbe solo peggiorato la situazione. Oh, una ragazza gelosa poteva essere una cosa abbastanza terrificante.

"Come hai potuto farmi questo?" Esclamò furiosa, prendendomi per la maglietta e mettendomi faccia a faccia con lei.

"Nel caso te lo fossi dimenticata, Aleksandra, tu sei l'unica che finge che noi due non siamo imparentati, quindi scusami tanto se non sento il dovere fraterno di prendere in considerazione i tuoi sentimenti quando è interessata anche la mia vita amorosa" risposi, impassibile all'occhiataccia che mi stava rivolgendo. Oh, se solo gli sguardi potessero uccidere!

"Questa è la parte di te che nessuno sembra voler vedere! Sei egoista e i sentimenti per te non valgono nulla!" Sbottò lei, schiaffeggiandomi.

"Se per me i sentimenti non valessero nulla, a quest'ora non mi sarei fidanzato con il piccolo Theodore. Te l'avevo detto che non mi odiava" dissi, incapace di trattenere una risata.

Lei mi schiaffeggiò di nuovo, piuttosto forte questa volta. Sospirai mentalmente quando sentì il suono ovattato di Galen salire le scale, diretto verso la mia stanza.

"Potrei strangolarti in questo preciso istante" ringhiò.

"Perché ultimamente tutti continuano a dirmi questo? Sinceramente, credo che avreste bisogno di inventarvi delle nuove minacce" sospirai. Erano tutte così poco originali, preferivo piuttosto qualcosa di nuovo.

Alek mi sbattè contro il pavimento e "Da quanto?" Domandò.

"Non da molto. Credo di averglielo chiesto il giorno in cui aveva scoperto che eravamo fratello e sorella, sebbene ci fossimo già baciati prima" risposi, sorridendo al ricordo.

Alek mi diede un pugno molto forte sulla mascella. Sentì un gemito terrorizzato provenire dallo stipite della porta e non c'era bisogno di girarmi per capire che fosse Galen.

"Papà!" Gridò lui impaurito "Papà, gli sta facendo male!"

Alek lanciò un'occhiata furiosa al fratello quando sentì i nostri genitori correre su per le scale. Con rabbia si voltò di nuovo verso di me e mi diede un altro pugno. A quanto pare questo la fece sentire meglio perché continuò a farlo ancora e ancora.

"ALEKSANDRA!"

Sentì Alek venire tirata via dal mio corpo e subito dopo una mano poggiarsi delicatamente sulla mia spalla. Alzai lo sguardo verso il viso preoccupato di mia madre.

Outside The Lines [boyxboy] (Italian Translation)Onde as histórias ganham vida. Descobre agora