capitolo 48

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Capitolo 48

Alex:

Spinsi la doppia porta del negozio e la campanella risuonò due volte. Il ronzio delle macchine che lavoravano si sentiva dall'ingresso. Un ragazzo calvo mi salutò da dietro il bancone lucido e nero.

-Alex ! Amico mio da quanto tempo !-

-Tom! Chi si rivede- esclamai battendo la mano sulla spalla di Tommaso. Era molto più basso di me, ma era un concentrato di muscoli e tatuaggi.

-Allora, cosa ti porta qui ?-

-Hai tempo per me ?- chiesi indicandomi il petto.

-Vuoi modificare il tatuaggio di Eleonora ?- chiese sbarrando gli occhi.

-No devo farne uno nuovo. È una scritta. -

-Una scritta eh? Ha qualcosa a che fare con la fede che porti al dito?- mi chiese mentre mi faceva segno di seguirlo nel suo studio.

-Si è una cosa che mi ha scritto Angelica, mia moglie, voglio rendere queste parole eterne-

-Amico tu sei sempre stato romantico, ma così mi fai venire da vomitare-

-Lavora e basta - dissi togliendomi la maglietta e sdraiandomi sul lettino.

-Vedo che ti sei tenuto in forma lo stesso - disse indicando i miei addominali che si contrassero quando mi sedetti.

-Si, dopo che hai chiuso la palestra mi sono arrangiato- Mentre scriveva sul mio petto le parole di Angelica mi riempì di domande.

-Sai, non avrei mai pensato che ti saresti sposato. Non così giovane almeno-

-E' la donna della mia vita. Non vedo perché avrei dovuto rimandare l'inevitabile- L'ago si fermò parecchio tempo dopo.

-Ecco qui. Finito- disse togliendo l'eccesso di inchiostro con un panno.

-La tua ragazza ha tatuaggi ? - chiese mentre mi sistemava la benda.

-E' mia moglie e no, non ne ha- Tom sorrise. -Beh se mai ne vorrà uno dille di venire da me. Ho proprio voglia di vedere la straordinaria ragazza che è riuscita ad accalappiarti - Pagai ed uscii dal negozio e dopo poco tempo tornai a casa. Trovai Angelica piegata sul pavimento della camera che cercava qualcosa sotto il letto.

-Ehi - dissi piano per non spaventarla. Lei sollevò la testa e si scostò i capelli degli occhi.

-Ehi- disse alzandosi e correndo da me. Allargai le gambe e la presi al volo, mentre lei allacciava le sue gambe intorno alla mia vita. Sussultai quando lei fece scorrere una sua mano sul mio petto. Lei corrugò le sopracciglia e mi fissò.

-Alex, che diavolo hai combinato ?- mi chiese posando i piedi a terra. Scoppiai a ridere e mi tolsi la giacca che lasciai cadere sul pavimento. Si avvicinò e mi afferrò il bordo della maglia. Mi chinai per aiutarla e osservai il suo volto sbiancare.

-Non è quello che pensi - le dissi rassicurandola e sfiorando la sua guancia con la punta delle dita.

-E' ancora un po' arrossato, ma si capisce lo stesso- Mi scostai ed alzai la benda bianca che contrastava con la mia pelle abbronzata. Angelica spalancò la bocca e fissò il mio nuovo tatuaggio.

-E'...E' per questo che prima avevi tanta fretta -disse sussurrando.

-Avevo paura che si cancellasse Ora invece è per sempre- I suoi occhi si inumidirono e prendendomi per mano mi tirò verso il letto. Si tolse la maglietta rimanendo in reggiseno e si stese sulle coperte nere. Prese la mia penna nera dal comodino e me la porse.

-Tocca a me. Scrivi quello che vuoi. Dopo sarà per sempre -

-Sei sicura ? Fa male sulle costole- chiesi sedendomi su di lei. Mi afferrò i capelli e portò il mio volto vicino al suo.

-Sicurissima- disse prima di baciarmi. Presi la penna e ribaltai la situazione del giorno prima. Premetti piano e scrissi

"Mi stringe senza incertezza, trattenendomi a sé come fossi un pacchetto di roba sua, poi mi pianta gli occhi sul viso. Fa un giro panoramico, le labbra, il mento, la fronte. Non se ne va dagli occhi. Resta, s'infila dentro"

(Venuto al mondo M. Mazzantini.)

-Domani ti porto da Tommaso. Li ha fatti lui questi- dissi indicandomi i tatuaggi. Angelica mi fissò e mi tirò contro il suo corpo e io passai l'intero pomeriggio a ripeterle le parole che avevo scritto sul suo petto. Intanto, in lontananza, una ragazza bionda stava componendo il mio numero, decisa a tornare nella mia vita.

Amami come nei libriWhere stories live. Discover now