Nel tardo pomeriggio, qualche giorno dopo l'Anno Nuovo, Elizabeth e Draco si sistemarono accanto al camino per ritornare ad Hogwarts. Il Ministero aveva preparato questo collegamento unico per la Metropolvere per far tornare gli studenti velocemente ed in modo sicuro a scuola.
Anna e Narcissa erano lì per salutare i loro figli, mentre Bellatrix aveva ritenuto importante ricordare la priorità di aggiustare l'armadio svanitore.
"Avete sei mesi" disse freddamente.
"Andiamo, Bella" esclamò Narcissa, poggiandole una mano sulla spalla. "Lo avrai ripetuto almeno 5 volte."
Elizabeth guardò sua madre e le sorrise rassicurante. "Starai bene?" chiese.
"Sì, non preoccuparti per me" rispose lei, avvicinandosi a sua figlia per stringerla. "Promettimi che baderai a te stessa...stai lontano dai guai...."
"Lo farò mamma" disse Elizabeth. "Una normale vita da sedicenne, mi conosci."
Lei rise e si allontanò; Narcissa fece lo stesso, dopo aver baciato Draco sulla guancia.
Elizabeth entrò nel fuoco e gridò "Hogwarts!" e dopo pochi istanti, si ritrovò nello studio della professoressa McGranitt.
"Sera, Avery."
"Buonasera, Professoressa" disse, scuotendo i residui di polvere dal vestiti.
Guardò un ultima volta il camino e uscì dalla stanza, diretta verso la Torre dei Grifondoro. Probabilmente Draco sarebbe apparso nell'ufficio di Piton, il direttore della casa Serpeverde.
"Bazzecole" disse Elizabeth, quando raggiunse il quadro della Signora Grassa.
"No" disse lei.
"Cosa vuol dire 'no'"?
"C'è una nuova parola d'ordine" disse.
"E quale sarebbe?" chiese Elizabeth confusa.
"Dovresti saperlo" rispose lei, cominciando a cantare con la sua voce squillante.
"Per favore, mi faccia passare" la supplicò la ragazza.
"Potresti essere una fuorilegge!"
"Ma lei mi conosce da sei anni" sbottò Elizabeth.
"Cosa succede?"
Elizabeth si voltò, guardando Harry, Ron e Ginny camminare verso di lei.
"Non mi fa entrare" borbottò.
"Bazzecole" disse Ron.
"No" disse la Signora grassa.
Elizabeth sospirò, appoggiandosi con la schiena al muro.
"Perché no?" chiese nervosamente Harry.
"È cambiata" rispose annoiata Elizabeth.
"Ma noi siamo partiti, come potevamo saperlo?"
"Harry! Ginny!" Hermione si affrettava verso di loro, era vestita di rosa e indossava un mantello e un cappello. "Avete passato un buon Natale?"
"Sì" disse Ron per primo, "memorabile, Fred..."
"Ho qualcosa per te, Harry" disse Hermione, ignorando Ron. "Oh, aspetta, la parola d'ordine è Astinenza."
"Precisamente" disse la Signora Grassa con voce flebile e si voltò rivelando il buco nel ritratto.
"Ad ogni modo..." Hermione frugò nella sua tasca per un momento, quindi estrasse un rotolo di pergamena con la scrittura di Silente su di essa.
"Grande" disse Harry, srotolandola immediatamente. "Ho molte cose da dirvi, sediamoci."
Elizabeth abbassò la testa e iniziò camminare silenziosamente verso la sua stanza, mentre un senso di tristezza si faceva spazio dentro di lei.
Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di avere di nuovo i suoi amici con lei.
"Eli" sentì dire Harry. "Se vuoi, puoi rimanere."
La ragazza sorrise, abbassando lo sguardo per nascondere gli occhi lucidi, e si diresse verso la poltrona più vicino a Hermione.
"Allora, com'è stato il tuo Natale?" chiese Ron.
"Oh, bello" rispose lei scrollando le spalle. "Niente di speciale, voi?"
"Ho sentito Malfoy parlare con Piton" disse bruscamente Harry, soffermando lo sguardo su Elizabeth.
Lei deglutì a fatica, sperando con tutta se stessa che non si riferisse alla stessa conversazione che aveva origliato anche lei.
Ma si sbagliava, perché era esattamente quella.
"Un voto infrangibile, hai detto?" chiese Hermione.
Harry annuì, non distogliendo lo sguardo da Elizabeth, come se aspettasse impaziente una sua reazione, una sua risposta.
"Ne hai parlato con Lupin?" chiese ancora Hermione.
"Lui pensa che Piton stesse facendo finta di offrirgli il suo aiuto in modo da ingannare Malfoy a dirgli cosa stava facendo" rispose Harry con riluttanza. "Ma questo dimostra definitivamente che Malfoy prepara qualcosa, non puoi negarlo."
"No, non posso" rispose lei lentamente.
"E si sta comportando secondo gli ordini di Voldemort, come ho appena detto!" aggiunse Harry.
"Ha fatto realmente il nome di...Tu-Sai-Chi?" chiese Elizabeth.
Harry aggrottò le sopracciglia, cercando di ricordare. "Non ne sono sicuro...Piton ha detto 'il tuo padrone', e chi potrebbe essere altrimenti?"
"Non lo so" rispose Hermione.
"Forse suo padre" borbottò Elizabeth.
"Tu non ne sai niente?" le chiese Harry.
"No."
"Dove hai passato il Natale?"
"A casa mia."
"Non al Malfoy Manor?"
Elizabeth esitò un istante, poi fece cenno di no con la testa.
"Malfoy è un mangiamorte?" chiese ancora.
"Harry!" lo ammonì Hermione.
"Mi hai chiesto di unirmi a voi per potermi interrogare, Harry?" chiese Elizabeth alzandosi.
"Malfoy ha minacciato Sinister facendo il nome di Fenrir Greyback!" disse ancora Harry. "Sul retro di Notturn Alley, non ricordi? Ha detto a Sinister che Greyback era un vecchio amico di famiglia e che stava verificando i progressi di Sinister!"
Elizabeth lo guardò a bocca aperta, delusa e sorpresa da quelle accuse.
"Questo dimostra che Malfoy è un Mangiamorte, come potrebbe altrimenti essere in contatto con Greyback e dirgli cosa fare?" continuò Harry.
"Sei un idiota!" gridò Elizabeth. "Era una fottuta minaccia senza senso, conosci Malfoy, non fa altro che dire che suo padre lo verrà a sapere; ora che non c'è, avrà pensato ad un altro nome!"
"Vedremo chi ha ragione" disse Harry, arrabbiato. "Ti rimangerai le parole, Elizabeth, proprio come il Ministro."
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