Incipit
The moon is beautiful, isn't?Non mi sono mai sentito a mio agio
Lo vedevo, non ero come loroMi sentivo diverso, con uno scopo
Mi sentivo unico, ma per questo, ero considerato l'ultimo
Ed era incredibile come non me ne accorgessiNon capivo come fosse possibile che nessuno lo capisse
Mi capisse
E l'impressione d'esser perennemente fuori posto
fagocitava il cuore mio, rendendolo timidoNon mi sono mai integrato, non volevo finire come loro
Fotocopie tutte uguali che puntavano in alto, e si facevano vanto delle loro aliIo mi sentivo più piccolo
Con ali di cartoneSognavo di volare
Ma mollavo al primo nuvolone, terrorizzato dall'idea di perdere anche quel poco, che m'illudevo d'avereE vedevo loro
Liberi in quel cielo da me tanto ambito, e soffrivoMa poi, un giorno, incontrai lei, che non era come me
Le sue ali erano uguali a tutte le altre, ma non le importava volare
E non so perché, ma mi tese la manoE mi insegnò che volare dove volan tutti è noioso, che dovevo puntare all'ignoto
Scoprire che il cielo
Risulta in tutte le direzioni infinitoTimidamente ci provai, ma numerose furono le volte in cui fallii
Ma se cadevo, mi tirava suNon ero più solo
Ed ogni giorno scoprivo qualcosa di nuovo, non potevo volare in alto ma non m'importava
Per quale motivo, oh sognatore, avrei dovuto spingermi più su del cielo che ambivo ammirareUn giorno però, mentre volavo nell'orizzonte infinito, sfrecciante a pelo del mare, non mi accorsi della tempesta, che col suo vento ed i suoi lampi mi fece cadere
Disperato, chiesi aiuto
Ma il mondo appare sordo, quando sei un rifiutoMa lei era lì, come sempre era li
E in piedi davanti a me, si accovacciò, e mi sorriseE insieme mi propose di fuggire
Mi raccontò, che eravamo fatti per restare
Perché sarebbe stato tutto perfetto, perché è normale che il cielo confini con il mareChe avrei dovuto rinunciare al cielo, per smettere di soffrire
Ma non potevo lasciare il mio astro
Avevo sogni ben più grandi, ai quali non potevo rinunciareCosì, mi guardò delusa
Si rialzò, e veloce si iniziò ad allontanare, mentre con la mano mi diede l'ultimo saluto
Per poi tornare dove volano i grandi, dove il cielo lascia il posto all'ignotoHa fatto male, ero di nuovo solo
Con due ali di cartone e la paura del voloCercai a lungo la via di casa, ma attorno era buio, spaventoso
E più mi rialzavo più cadevo, e più desideravo, meno avevoCosì un giorno mi arresi
Mi strappai le ali dalla schiena e le riposi in una scatolaNon mi importava più, non avevo più alcun interesse a scappare, a cercare una via migliore
Non mi importava più imparare come si facesse a volare, volevo stare sedutoEd aspettare
Ma la tempesta non smetteva di urlare, ma la tempesta divenne uragano e sempre peggio, furono i fulmini e il fuoco iniziò a divampare, fu quindi il ghiaccio poi a distruggere ogni speranza, lasciando solo aspro e puro rancore
Ma poi, un giorno, fu pace
Fu silenzioTutto tace
E mentre passeggiavo in riva al mare
Rividi quell'angelo, che mi insegnò a volareE mi convinse ad andare con lei
Perché è normale che il cielo confini con il mare
che si specchi su di esso e che ne influenzi le sfumatureE mi tornò a riempire
E così, finalmente
Due metri sotto la superficie, ammiro il mio astro
Sempre bello, ma che ora, s'è fatto meno vividoMa appare comunque splendido
E mentre rimango attratto, lei mi prende la mano
e mi porta in fondo
Ed io, per la prima volta sono felice, ora che ho tutto ciò che ho sempre desiderato, sono felice infondoSenza sogni, ma con lei accanto
che infondo, è tutti i miei sogniDedicato a tutti coloro che sognano
dedicato ad ogni sognatore, con le ali di cartone2
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Sfoghi di un sognatore
Short StoryLa storia di un povero sognatore, alla ricerca dei propri ricordi smarriti.