Pt.2

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Negazione

Apro gli occhi

Galleggiando, due metri sotto la superficie, con lo sguardo danzo tra i raggi di luce, che come lame incidono il mare e si perdono nelle profondità
E mi chiedo come, nonostante i tagli, esso silente riesca ad andare avanti, e un'onda alla volta godersi il sole che nonostante lo ferisca, ai suoi occhi appare comunque splendido

Convincendolo ad ignorare il dolore
Per un secondo, di felicità

Dunque insegnami, oh mio mare, che culli il mio corpo leggero e lo proteggi dal rumore e da tutto ciò che mi può ferire, come il mio cielo, che infinite volte m'ha fatto cadere

Insegnami, e continua a ripetermi che sei l'unico a potermi salvare
Che se lassù urla la tempesta tu mi fai da scudo, e se mi perdo, con le tue correnti mi salvi e non mi fai pensare

Ma col giungere della notte, di tanto in tanto tra i miei sogni mi confondo, mentre una lacrima di sangue sfuma lenta, nel blu profondo

Perché quando dormo non ci sei, e mi sento vuoto, ricolmo del mio passato, che come un macigno mi pesa e non mi lascia fiato

E se di giorno nella mia testa è il cielo in burrasca, ed io un'aviatore, che sfida la tempesta, con le sue ali di cartone
Tempesta che urla forte, e gonfia le piume fino a strapparle
Tempesta la cui forza sposta il corpo mio, distruggendo ogni rotta e confondendo la direzione

Tempesta, il cui vento trasporta un profumo familiare, che si cela dietro la pioggia e non risponde alle mie preghiere

Mentre a nord è il caos, quaggiù arrivano solo dolci onde, e qualche pensiero da evitare
E mentre a nord è guerra di ricordi, qui se ne sta privi, tra un battito, e l'altro
E tra un battito e l'altro nasce poesia, e si sta così bene protetti dal caldo abbraccio del mare

In questa isola deserta, lontano dai pensieri, che ho deciso di ignorare per godermi il mio cuore

La notte col suo freddo mi divora, trasformando i miei sogni nel teatro del mio passato, che mi circonda del suo vuoto

In mezzo al palco, quel povero sognatore che ero, apre un sipario insanguinato, mentre tamburi giganti scandiscono il tempo con colpi d'acciaio
E d'improvviso eccoli, maestosi con le loro ali, entrare guardinghi i miei compagni aviatori

Quei viaggiatori, senza metà

Mettere in scena il più grande spettacolo, dedicato al tempo sprecato
Io resto in centro, annoiato dalle loro voci, circondato dalle loro risate, dalla loro superficialità

Mentre penso che infondo, nel mio passato non vi fosse nulla che valesse la pena custodire

E mentre realizzo, io, unico spettatore, ammiro il mio passato alzarsi ed aprire una porta dove poco prima, vi era il vuoto
Ed entrare ad una festa, a quella dannatissima festa, alla quale non mi riuscivo a divertire

L'aria era pesante, e mi sentivo soffocare

E mentre loro erano lì, nel mio cielo a volare, io invidioso non sapevo che dire: mi sentivo solo, senza nessuno che mi riuscisse ad amare, senza nessuno in grado di capire quanto facesse male desiderare di annegare

Sfoghi di un sognatoreWhere stories live. Discover now