Distrailo (2): Nella stanza di Kalim 🔞

302 11 4
                                    

Note: ricordati che la protagonista di questa parte è MC1, che verrà segnata come (Y/N).


Scarabia era insolitamente silenziosa quella sera. Al contrario delle sue previsioni, in pochi si erano riuniti nella sala principale a chiacchierare, come sapeva succedeva ogni giorno, e (Y/n) non sapeva dire se fosse una buona cosa o una cattiva. Poteva essere positiva perché voleva dire che non rischiava che qualcun altro diverso da Jamil potesse andare alla ricerca di Kalim, negativa perché ci sarebbe stato più silenzio. Ma il sapere che la camera del ragazzo era insonorizzata la rassicurava. Il canticchiare leggero che stava producendo rimbombava per i larghi corridoi fino a quando non arrivò davanti alla suddetta camera. Bussò felice e aspettò. Da dentro sentì Kalim dire un ovattato "arrivo!" che probabilmente era stato urlato.

Aprì la porta già sorridendo, ma, quando vide la sua ragazza, si allargò ancora di più.

«Ah! (Y/n)! Sei venuta a trovarmi!», esclamò entusiasta, buttandosi subito contro di lei per stringerla in un forte abbraccio.

Tutti, nell'intera scuola, ma ancora di più nel dormitorio, si chiedevano come avessero fatto a finire insieme. Kalim dava l'impressione di una persona troppo pura e innocente persino per innamorarsi, anche solo pensarlo mentre baciava qualcuno sulle labbra faceva strano. Quando lui e (Y/n) si erano presentati nella sala comune mano nella mano, dicendo di essersi fidanzati, erano rimasti tutti a bocca aperta e la notizia fece il giro della scuola in poco tempo, anche fra i più disinteressati al gossip. La stessa (Y/n) lo trovava troppo innocente, non per dei baci, ma per quello che sarebbe venuto dopo, per quello che aveva intenzione di fare nella serata, motivo per cui aveva deciso di indirizzarlo lei.

«Volevo stare un po' con te», ricambiò l'abbraccio come meglio poteva, essendo stata incastrata fra le sue braccia.

«Vieni dentro, così possiamo parlare un po'». L'espressione che le rivolse era tanto tenera e innamorata, mostrandole con gli occhi quanto stava desiderando di poter rimanere da solo con lei, seppur la sua idea era quella di parlare della giornata. Tirò dentro la ragazza, prendendola per mano e incastrando le dita fra di loro, potendo così chiudere la porta alle spalle. La trascinò verso la panca piena di cuscini, invitandola tacito a sedersi, poiché era troppo impegnato con la bocca a raccontarle della fantastica, a detta sua, giornata. A (Y/n) non sembrava così tanto fantastica, ma trovava piacevole ascoltarlo e non poteva smettere di sorridere. Con lui sorrideva in continuazione, era semplicemente il raggio di Sole della sua vita. Era così catturata dai suoi discorsi che stava quasi dimenticando la vera ragione per cui era lì. Prima che le passasse di mente decise di agire, incoraggiata dall'odore, seppur tenue, di lavanda che sentiva nell'aria. Voleva dire che aveva seguito il consiglio di accendere le bacchette e probabilmente l'aveva fatto ogni giorno, quindi doveva facilitarle almeno un po' il lavoro. Suppose che non fosse molto forte per via dei grandi finestroni aperti sul cortile del dormitorio, che permettevano un continuo arieggiamento della stanza.

«Kalim? Non mi hai salutato con un bacio, oggi», mise il broncio, interrompendo il suo parlare continuo. Lui rimase sorpreso dalle parole, notando solo allora che aveva ragione.

«L'avevo dimenticato», rise, ma continuava ancora a non avvicinarsi per accontentarla, perciò fu (Y/n) a buttarsi sulle labbra, tirandolo per i lembi della giacca della divisa. Ancora si chiedeva come mai Kalim ci mettesse sempre così tanto per ricambiare, ma dopo un primo momento, chiudeva gli occhi e si lasciava trascinare, cercando di soddisfarla come meglio poteva. All'inizio faceva proprio schifo. Credeva che per dare un bacio bastasse solo poggiare le labbra su quelle della persona che si amava, ma dopo il primo, quando (Y/n) gli chiese perché non l'avesse ricambiato nonostante avesse detto poco prima che le piaceva, venne a sapere che il bacio ha dei suoi movimenti particolari da fare dopo il primo contatto. Meno male che aveva incontrato Lilia e gli aveva insegnato come funzionava, mettendo, poi, in pratica le sue parole ed esercitandosi sbavando sullo specchio del bagno e facendo arrabbiare Jamil un sacco di volte, poiché si ritrovava costretto a ripulire. Ora si riteneva almeno capace di ricambiare adeguatamente, sperava solo di essere accettabile per lei. Voleva darle tutto, persino la luna se gliel'avesse chiesta, sentirsi incapace di accontentarla con qualcosa di così semplice e personale lo faceva sentire in colpa.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora