Quid pro quo (Vil) 🔞🌸

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Lo so che ho fatto un pochino tardi e l'evento è già finito, ma ho dovuto gestire il Comicon, e tutti i cosplay che ho portato, e il blocco dello scrittore che ho avuto. Però intanto l'ho scritto! Poi qui "quid pro quo" è inteso come scambio, non come equivoco. Giusto per chiarirlo ed evitare malintesi durante la lettura.

Inoltre volevo ringraziare pubblicamente quella persona che quando in fiera mi ha fermata mi ha riconosciuta anche per quello che scrivo. Grazie. Non mi aspettavo di incontrare uno dei miei lettori dal vivo, mi hai resa molto felice.

Avvertimenti: Reader/MC ha il degradation kink; lievi spoiler dell'evento "Tapis Rouge at the Shaftland".


«Sei una patetica piccola patata» le aveva detto con un'espressione carica di noia e sufficienza, mentre la osservava dall'alto.

E in effetti era vero, era patetica, con i suoi piccoli lamenti e i soffici gemiti che produceva seppur Vil stesse facendo il minimo sforzo. Il modello torreggiava su di lei in tutta la sua magnificenza, ancora vestito e truccato come era sul red carpet avvenuto non molto prima, mentre lei era in ginocchio davanti a lui, con i polsi legati dietro la schiena da un foulard e il mento rivolto verso l'alto.

«Vil... non-», provò a parlare, ma il ragazzo la zittì all'istante.

«Sssshh. Meno parli e meno rischi di farci scoprire», le mormorò avvicinandosi lentamente.

(Y/n) piagnucolò ancora una volta, in risposta all'ordine, e obbedì all'istante.

La premiere e tutta la questione del red carpet a cui Vil era stato invitato erano finite solo alcune ore prima, ma per tutto il giorno la ragazza non aveva fatto altro che mangiarsi l'interno delle guance e strofinarsi le gambe l'una contro l'altra, fantasticando sul supermodello, che abbigliato e acconciato in quel modo aveva un nonsoché di altamente erotico, fino a quando a fine giornata non aveva più resistito alla logorante tentazione. Sarebbero dovuti rimanere per la notte a casa Schönheit, per poi ripartire la mattina seguente alla volta della scuola, quindi (Y/n) ne aveva approfittato per lasciare un Grim fortunatamente già dormiente nella camera che le era stata assegnata e sgusciare in quella del leader di Pomefiore.

«Non sei tu che mi hai chiesto questo? Te ne sei già pentita?», allungò il frustino e con la punta in pelle le sollevò il mento fino a costringerla a guardarlo dritto negli occhi lilla.

Dopo essersi ritrovata davanti al leader, sorpreso di vederla lì, (Y/n) aveva confessato ciò che le suscitava e che se non fosse che erano compagni di scuola, l'avrebbe pregato di legarla e calpestarla. Lei l'aveva detto ridacchiando, quasi con un tono ironico, ma Vil l'aveva considerato sul serio, o forse non aspettava altro, perché non le aveva risposto e con passo calcolato si era avvicinato al comò presente in camera e aveva sfilato un foulard dal primo cassetto con un movimento fluido, prima di ordinarle di mettersi in ginocchio e di legarle i polsi insieme.

(Y/n) scosse la testa, rispondendogli tacitamente che non si era pentita della richiesta fattagli, e Vil sospirò sconsolato. Avrebbe dovuto forse scusarsi per qualcosa che aveva desiderato così tanto fin dal giorno in cui aveva incontrato il modello? Quello era come un sogno ad occhi aperti per lei, un sogno da cui non avrebbe voluto più svegliarsi, anche perché non era certa su come avrebbe dovuto reagire quando sarebbe finito tutto. Per il momento, però, non voleva fare altro che bearsi della visione che aveva davanti, di quello sguardo che la osservava con una tale superiorità da farla sentire un insignificante e disgustoso verme.

«Non credevo fossi una tale pervertita». Vil incrociò le braccia al petto, scuotendo la testa con disappunto. «Un sacco di fan mi chiedono ogni giorno di essere "il padre dei loro figli", ma non credevo di avere una di loro così vicino», avvicinò di nuovo la punta al viso, accarezzandole delicatamente la guancia con la pelle fredda. (Y/n) era inebriata da tale semplice gesto e si protese in avanti in automatico, come se l'istinto la guidasse a non rompere quel contatto fresco e quella sensazione di totale sottomissione e degrado. «Poco male: potresti essere l'unica la cui richiesta potrebbe essere esaudita».

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Where stories live. Discover now