La mia esperienza da autolesionista

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Ciao a tutti, scusate se questo non è il capitolo che vi avevo promesso, ma attraverso una discussione con _little_gacha_cookie, ho avuto l'idea di scrivere la mia esperienza di autolesionista (o almeno ció che ho provato)

Potrebbe esservi utile semmai vorreste fare un OC autolesionista o storie sullautolesionismo, perchè non mi sono assolutamente inventata niente

Questo fenomeno colpisce tutti (maschi, femmine, non-binari e cosí via) ma parleró al femminile, visto che sono una ragazza cisgender

Ad ogni modo direi di iniziare:

L'inizio

Stavo passando un pessimo periodo e, come una cretina, credevo che l'autolesionismo fosse come lo  raccontavano su internet, cosí un giorno, per una serie di motivi che non sto a dire, ho preso il tappo di una penna e mi sono fatta le mie prime autolesioni (avevo ed ho tutt'ora troppa fifa per tagliarmi) sulle braccia

A volte addirittura me le mordevo

Lo sviluppo

Le prime volte ha funzionato ma, dopo neanche pochi giorni, la situazione si è ribaltata, infatti ogni volta che lo facevo in realtá stavo peggio di prima ed alcune volte mi veniva da piangere per i sensi di colpa, infatti a volte mi dicevo cose come "scusa, mamma" oppure sentivo la pelle che urlava dal dolore

Ma io non riuscivo ad uscirne, per me era come essere bloccata in un circolo vizioso

Spesso mi bruciavano le braccia, infatti a volte tornavo in classe con le braccia "bruciate" e quando mi sciaquavo le ferite o mi facevo la doccia mi sentivo bruciare viva

Mi facevano male quando me le toccavo e quindi dovevo per forza massaggiarmele delicatamente, visto che anche solo a toccarle mi facevano male

M'innervosivo molto spesso, mi vergognavo di me stessa, piangevo ed a scuola mi chiudevo spesso in bagno, tanto che poi le mie amiche hanno iniziato a preoccuparsi

Il mio circolo vizioso è stato:

Ansia -> Nervoso -> Lesioni -> Sollievo -> Sensi di colpa

E cosí via per ogni fottutissimo giorno

La caduta

Un giorno, a scuola, una mia compagna (che chiameró R.) mi trovó in bagno con le braccia ferite, me le ha sciacquate (un dolore davvero atroce) ed è andata a dire il tutto al nostro prof di matematica

Lui era rimasto sconvolto e non sapeva cosa dire

Mi sono sentita sputtanata ed umiliata durante quell'evento

La luce in fondo al tunnel

Fu quello il giorno che mi spinse a provare di smetterla, infatti poi nascosi tutti gli oggetti che usavo per graffiarmi, mi tagliai le unghie e, per non ricascarci, mi mettevo a giocare con una pallina

In questo modo sono finalmente riuscita ad uscirne, anche se ho comunque continuato a portare le maniche lunghe per una settimana (o forse anche di piú)

Conclusioni

L'autolesionismo non è oggettivo, in realtá dipende da persona a persona

So che un racconto del genere non lo avevate mai sentito perchè abituati ai vari stereotipi del cazzo che circolano dappertutto

Io non ho MAI usato la lametta ma le unghie, i denti e dei semplici tappi delle penne (l'oggetto cerchiato nella foto, per la precisione):

Io non ho MAI usato la lametta ma le unghie, i denti e dei semplici tappi delle penne (l'oggetto cerchiato nella foto, per la precisione):

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Quindi siete ancora sicuri che l'autolesionismo sia come lo raccontano su wattpad oppure su tumblr?

E, niente, questa è la mia esperienza come (ormai ex) autolesionista

Se volete fare qualche domanda su di me, la mia esperienza o piú semplicemente sull'autolesionismo in generale saró piú che lieta di rispondervi

E, niente, nel prossimo capitolo recensiró (davvero) il finale della raccolta sui racconti di autolesionisti e poi faró qualcosa di piú leggero, visto che ogni tanto in libri come questo bisogna cambiare

Ed ora a presto

Il libro della rabbia (parte due)Where stories live. Discover now