One night more

Capitolo 64

Jason

«Buongiorno ragazzi», Alan esce dalla cucina con in mano due vassoi di brioche.

Melanie lo saluta e si siede a tavola.

«Buongiorno» aggiungo io.

«Avete dormito bene?» domanda il mio amico.

Sposto lo sguardo su Melanie che, dopo aver incrociato i miei occhi, abbassa lo sguardo e sorride.

«Alla grande» rispondo sedendomi.

«Menomale».

Posa i vassoi in tavola e successivamente torna in cucina. Tra me e Melanie cala il silenzio.

«Tu come hai dormito?» chiedo prendendo un croissant.

Lei alza lo sguardo e trattiene un sorriso.

«Bene» risponde.

«Dopo ti devo parlare» confesso.

È il momento di dirle di Los Angeles.
Ora o mai più.

«Qualcosa di grave?» domanda.

«No, solo un piccolo cambio di programma» rispondo.

«D'accordo» replica iniziando a mangiare.

Quando Alan torna e si siede accanto a me, la domanda mi sorge spontanea.

«Gli altri dove sono?» chiedo.

«Non sono tornati stanotte» rivela.

«Come mai?». La curiosità di Melanie è fastidiosa delle volte.

Cosa gliene importa?

«Tu lo sai? Cara Melanie... Si vede che ancora non li conosci. Quelli scompaiano e tornano come se non se ne fossero mai andati» risponde lui.

«La notte d'altra parte è loca» commenta Melanie.

«Fosse solo quello cara» replica Alan.

Lo fulmino con lo sguardo e rimango in silenzio.

«Che intendi?».

«Dico solo che non sempre fanno baldoria, spesso combinano guai. Spero che non sia il nostro caso» risponde lui sorseggiando il caffè.

Melanie mi guarda ma io resto in silenzio.

«Adesso basta parlare di loro, saranno rimasti a dormire a casa di qualcuna» replico io.

«Può darsi».

Mentre continuiamo a mangiare ascoltiamo le notizie in tv e quando finiamo, la porta di casa si apre.

«Ecco i festaioli» commenta Alan.

Benjamin e Harry entrano in casa e quest'ultimo si tiene la testa tra le mani.

Melanie mi guarda spaventata.

«Harry vai in camera a riposare» gli ordino.

Lui alza lo sguardo e annuisce.

«Mi scoppia la testa» rivela mentre cammina verso le scale.

«Vedi di farti una bella dormita» gli consiglia Alan.

Con la mano ci rivolge un ok fino a scomparire lungo la grande scalinata.

«Ti devo parlare», Ben compare alle mie spalle e quando mi giro riesco a percepire la sua serietà.

«Non posso, devo parlare con Melanie».

«Ti prego amico, è una cosa importante. C'entra Harry...» aggiunge.

«Se riguarda lui può aspettare».

«Tu non capisci. Ti ho detto che è una cosa importante. Ha fatto una cosa ieri sera, ho provato a fermarlo ma non mi ha dato ascolto».

Sbuffo e infine dico: «Possiamo parlarne dopo? Adesso devo dire una cosa importantissima a Melanie».

«Fai come ti pare», sbuffa e sale in camera sua pure lui.

«Vieni con me» dico a Melanie.

Entrambi andiamo in camera nostra e quando siamo dentro, ci chiudo a chiave.

«Sputa il rospo» mi sprona sedendosi sul letto.

«Molto probabilmente devo trasferirmi a Los Angeles» confesso.

«Scherzi? Io vengo e tu parti?» domanda.

«Lo so ma non sarà così per sempre o almeno spero».

«Speri? Ma ti senti quando parli?» chiede confusa.

«Potresti venire con me...» mi affretto a dire.

Lei rimane in silenzio.

«Spiegami perché prima» mi ordina.

«Sto cercando una persona» ammetto.

«Chi?».

«Una persona» ripeto.

«Jason...».

«Non ti dirò chi perché non sei tenuta a saperlo».

«Ah bene. Pretendi che io venga con te senza sapere il motivo», la sua rabbia ribolle dentro di lei.

«Non pretendo, ti ho fatto solo la proposta di venire con me. La scelta è tua. Hai le capacità di restare qui tanto quanto ne hai per trasferirti di nuovo in un'altra città. Infondo, lo hai detto tu stessa no?».

Mi avvicino a lei e le accarezzo una guancia.

«È così, ma non ti seguirò finché non mi dirai chi stai cercando» dice seria.

«Se te lo dicessi ti farei entrare fin troppo nella mia vita, conosceresti lati di me che non voglio che tu conosca» dichiaro.

«Ed è meglio così credimi» aggiungo.

«Allora parti da solo Jason».

«Immaginavo che lo avresti detto. Non c'è nessun problema», mi allontano da lei prima che possa aggiungere altro ed esco fuori dalla stanza.