Stretto tra le mie costole
Lo ascolto
È un rumore contorto
È un profumo che sa di morto
Sale profondo
Spaventoso mostro
Un giorno passa e taglia
La pelle squarciata
Le lame che incidono
Un destino
Un cammino
di un'anima pura e ignara
Il volume prima arriva da lontano
Poi piano piano la manovella si gira
E le urla diventano tenebre e forti dentro
La tua testa
Tappati le orecchie
Sono solo voci illese
Distese
Ma le grida non si arrendono
E in silenzio
Convergono
Disgregano
Le vene stra bordano
Di fiume rosso
Rubino nascosto
Non voglio più
Respirare
Consolare questo povero corpo
Che stenta a soffocare
Lasciatemi la morte materiale
Ma ridatemi la vita
L'alba
Il tramonto senza contare quando mangiare
Dove smaltire
Quel cibo oneroso
Sembra un'ancora che mi tira in fondo
Roccia di un battello
Che affonda
Che sobborgo
Che sprofonda
