7. 𝙄 𝙈𝘼𝙋𝙋𝘼 𝙝𝙖𝙩𝙚𝙧𝙨

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𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 è 𝘶𝘯 𝘷𝘪𝘭𝘭𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘵𝘶𝘳𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘶 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘳𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦

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𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 è 𝘶𝘯 𝘷𝘪𝘭𝘭𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘵𝘶𝘳𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘶 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘳𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦.

Devo stare calma.

Allora, questo capitolo sarà molto succulento e prelibato, non è per tutti i palati vi avviso.

Perché la maggior parte del fandom odia Mappa? Perché continuano a fare piagnistei inutili e privi di logica ogni volta che quel povero studio dice qualcosa? Perché cercano di boicottare ogni prodotto in uscita di Mappa? Le ragioni sono molte, ma per capire al meglio la questione, bisogna partire da un annuncio fatto qualche anno fa.

Parte 1. Il cambio d'animazione.

Quando venne annunciato che AoT sarebbe passato nelle mani di un altro studio di animazione scoppiò il panico, perché tutti erano abituati alla Wit, ma, da quanto è emerso dalle interviste ai direttori d'animazione della Wit stessa, è stato lo stesso studio d'animazione a cedere i diritti, e tutto il malloppo di volumi restanti, ad un altro studio. Da questa intervista è emerso anche che altri studi d'animazione – non è dato sapere quali nello specifico – si erano offerti di voler adattare l'ultima parte del manga, ma si sono tirati indietro a causa delle loro schedule. Inoltre era scoppiata la fake news secondo la quale l'ultima stagione sarebbe stata più corta, perciò il cagotto del "taglieranno tutto" s'insinuò nelle menti bacate di tutte quelle persone che credettero a questa notizia, perciò qualsiasi studio che avesse accettato di adattare l'ultima stagione si sarebbe ritrovato già sotto torchio dai fan, a prescindere dal lavoro che avrebbe fatto. Tutto per una fake news, dato che all'epoca non era ancora stato fatto il nome di MAPPA.

Le ragioni che hanno portato Wit ad abbandonare la produzione di Attack on Titan sono molteplici, ma diciamo che il tutto ruota attorno a due aspetti: il primo è legato alle vendite dei DVD, il secondo è la gestione di lavoro di Wit e il terzo è ciò che la quarta e ultima stagione rappresenta.

Facendo delle ricerche, ho scoperto che Wit basa il suo "palinsesto" in base alle vendite DVD di un suo prodotto. In pratica loro dicono "sì, questo anime merita una nuova stagione" e "no, quest'altro non la merita" in base alle copie vendute, contrariamente a quello che fanno le piattaforme streaming tipo Netflix (circa, dato che cancella serie di qualità molto spesso come se non ci fosse un domani anche se sono molto seguite, solo perché hanno argomenti "scomodi", capite a me), Amazon Prime e Sorcio+, che basano la loro scelta sulle views del prodotto.

Come potete immaginare, le vendite di Attack on Titan sono andate a gonfie vele, dato che ha spinto lo studio a produrre tre stagioni.

Il problema delle vendite di copie fisiche sta nel fatto che, in un mondo dove le piattaforme streaming siano nelle case di tutti, o quasi, le vendite di dischi fisici è calato drasticamente. Dieci anni fa, per dirne una, non era così, i DVD andavano alla grande, ma poi hanno subito lo stesso trattamento delle VHS: spariti, passati in disuso. Quel che conta, adesso, sono le views streaming e l'acquisto del prodotto in digitale.

𝗜𝗟 𝗟𝗔𝗧𝗢 𝗧𝗢𝗫𝗜𝗖 𝗗𝗜 𝗔𝗢𝗧Where stories live. Discover now