Prologo

241 53 42
                                    

Ho fatto un sogno.

Questa è la prima cosa che ho pensato quando mi sono svegliata.

«Mamma, ho fatto un sogno.» Invece, è la prima cosa che dico quando mi alzo.

«Che sogno, piccola mia?» Mi chiede delicatamente. Voglio dirglielo. Io le dico sempre tutto, senza alcun segreto. Ma questa mattina c'è qualcosa di strano, differente dal solito. Per la prima volta mi sembra di vedere una realtà distorta, lontana anni luce da ciò a cui sono abituata. Gli occhi della mia mamma sempre serena e gentile sono stati provati da un qualcosa che non riesco a definire. Vuoti e con occhiaie profonde e violacee. Guance scavate e zigomi sporgenti.

Cosa sta succedendo?

Mi accarezza la guancia. «Che sogno hai fatto, piccola Elly?» mi chiede di nuovo.

No, mamma, non posso. Non è giusto.

Il mio corpicino ha una specie di tremolio e i miei occhi perdono colore.

Non sono più di un azzurro brillante che mamma diceva sempre di aver ereditato dalla nonna, sono quasi incolori. Lo sento che lo sono.

Guardo esitante nello specchio al mio fianco.

Sono grigi. Di un grigio ghiaccio.

Punto i miei nuovi occhi in quelli della mia mamma e sorrido un po', dondolandomi sui talloni scalzi e inclinando leggermente la testa.

«Nulla mamma, ho sognato io e te nella nostra vecchia casa.» le dico e lei annuisce intenerita, donandomi poi un bacio tra i capelli arruffati.

Quella è stata l'ultima volta che ho mentito in tutta la mia vita.

Diamonds Where stories live. Discover now