Capitolo 1

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Fin da piccoli ci hanno sempre riempiti di favole e fiabe.
Ci hanno letto racconti su racconti, ricchi di protagonisti e antagonisti.
In queste storie erano presenti due tipologie di ragazzi: i ragazzi buoni e quelli cattivi.
Il ragazzo buono era quello perfetto in tutto per tutto, dai modi di fare alle frasi da dire o ai gesti da compiere. Un po' il classico principe azzurro. Quello che salvava la fanciulla in pericolo.
Il cattivo ragazzo era quello screziato, dal cuore sfregiato pieno di rabbia e demoni da cui ogni madre vuole disperatamente tenerci alla larga.
E tutte le storie finivano allo stesso modo: la ragazza si innamora del ragazzo buono e vissero per sempre felici e contenti.

Ma ahimè queste sono favole.

Nella vita reale ciò non esiste. La realtà è assai più complessa.
Nella vita reale, però, possiamo trovare un'altra sorta di distinzione: il ragazzo giusto per te, quello che semplicemente ti farebbe stare bene e che ogni donna vorrebbe avere al proprio fianco, e il ragazzo che ti fa provare il vero amore.

Ma spesso le due cose coincidono?

Il ragazzo giusto per te sarà anche quello che ti fa sentire il cuore in paradiso? I principi azzurri fanno sempre sentire il cuore in gola?
Se anche il ragazzo giusto fosse il ragazzo dai modi dolci e gentili, potrebbe non corrispondere con colui che ti fa provare un amore incondizionato. Quello che fa battere il cuore all'impazzata dopo anni di monotonia.

E chissà magari il nostro cuore deve solo uscire dall'ordinario.

Sì, leggo molti libri se non si fosse capito, ma diciamo che non sono stata altrettanto fortunata come in qualche lieto fine.

Però, nonostante una delusione che mi segna ancora oggi dopo tre mesi, continuo a sperare nel vero amore. Quello che ti fa sentire uno sciame di farfalle nello stomaco e la testa in subbuglio, anche se al momento il mio unico amore sono i pancake che preparo praticamente ogni mattina e tutto ciò che sento nel mio stomaco è il suo brontolare dalla fame. Non che io sappia cucinare, ma questi non vengono per niente male. Proprio per questo anche questa mattina mi sono ritrovata a sporcare tutto per metterci 'giusto un poco poco' di cioccolata sopra.

«Buongiorno amore.» mia madre entra in cucina e si avvicina per posarmi un bacio tra i capelli come fa sempre da quando sono bambina «Vedo che anche questa mattina la casa non ha preso fuoco.» scherza lei andando a prendere la sua solita tazzina di caffè della moka. La fa ogni mattina non so con quale voglia. Ne passa una anche a me.

«Lo dici solo perché i tuoi non si possono mangiare.» le faccio una linguaccia scherzosa per poi addentare un pezzo della mia colazione. Lei ridacchia leggermente rimanendo impeccabile come sempre. Oggi torna a lavoro dopo una settimana di ferie, ma non perde mai l'abitudine di agghindarsi alla perfezione. A quanto ricordo non l'ho mai vista con qualcosa fuori posto prima di andare a lavoro. «Come sto?» fa una piccola piroetta mostrando il suo tailleur nero. «Impeccabile come ogni mattina.» le sorrido sincera mentre mangio l'ultimo boccone. Io, specialmente col cibo, sono tutt'altro che delicata. Purtroppo questo non l'ho ereditato da mia madre.
Si dirige verso lo specchio dell'ingresso e si dà un'ultima ritoccata.
«Amore io scappo, non voglio fare tardi. Mi raccomando dai da mangiare a Charlie e non combinare guai.» mi punta l'indice mentre si trova sulla soglia della porta d'ingresso. «Come sempre mamma.» alzo gli occhi al cielo e la saluto.

Appena esce lavo tutto ciò che ho sporcato e do da mangiare a Charlie, il cucciolo di casa. Ho lottato anni per prenderlo e, alla fine, mia madre è quasi più innamorata di me.
Sistemato tutto, salgo sopra per recuperare il cellulare. Sono una ragazza che preferisce di gran lunga l'ordine, ma fin troppo sbadata. Quando lo trovo, noto che mi è arrivata una notifica. Un messaggio di Vivienne. Nemmeno il tempo di aprirlo che il telefono inizia a squillare.

«Elly, non puoi capire cosa è appena successo!» Strilla così forte da farmi allontanare il telefono dall'orecchio.
«Calmati, Vi. Stavi per perforarmi un timpano.» Ma lei mi ignora e continua euforica.
«Mi ha scritta Marvin!»
Marvin?

«Ma non ti piaceva Luke?» chiedo confusa dalla sua capacità di cambiare gusti.

«Elly ma quello è stato una settimana fa.».

«Ma non era- lasciamo perdere.» ridacchio. «Allora racconta come ha fatto questo Marvin a elettrizzare così tanto la mia migliore amica.» chiedo curiosa gettandomi sul letto. Ci mancano solo i pop corn. «Allora stamattina mi ha scritto un 'Hey'. Io l'ho risposto. Abbiamo parlato del più e del meno e ho anche scoperto che gioca a football in una squadra di Boston e...»
«Vi arriva al dunque.» la esorto perché già so che stava andando fuori pista.

«Giusto. Mi ha detto che domani sera ci sarà una serata da non perdere in un locale a cui parteciperà.»

«E scommetto che tu vuoi assolutamente esserci.» concludo al posto suo.

«No, noi ci saremo.» mi acciglio. Eccola che inizia con il 'noi ci saremo'. «Ferma ferma. Di che serata si tratterebbe?»

Silenzio. Mi acciglio ancora di più. «Vi in quale locale si farà questa serata?»
«Ehm uno in zona...» Vaneggia.

«Vivienne Mary Cherie. Spara la bomba, perché ho paura che sia anche molto grossa.» un altro attimo di silenzio.

«Al Paradise club.» Di nuovo silenzio.  Oh mio Dio. «Viv ma sei impazzita!» mi alzo di scatto dal letto iniziando a camminare per la stanza come una pazza iperattiva. «La discoteca più frequentata di Boston e dintorni? Ma sei seria?» sputo incredula. Ma le è dato di volta il cervello?

«Dai Elly sarà divertente, non fare la guastafeste. Chi vuoi che ci sia.» minimizza.

«Un sacco di gente e, a quanto ricordo, almeno la metà non è per niente raccomandabile. Non se ne parla.» mi impunto e dico sul serio, non ho intenzione di andare in una discoteca come quella.

«Helen tra poco inizia l'università, dobbiamo fare le nostre esperienze adesso e poi non ascoltare le voci di corridoio. L'hanno rinnovato appena ha cambiato il proprietario e poi dobbiamo accogliere ciò che la vita ci offre. Dai Elly fallo per me.» cerca di convincermi. Già me la immagino mentre tenta con la tattica degli occhioni e il labbro inferiore in fuori.

Ripenso per un attimo a ciò che mi ero ripromessa tempo fa. Prendi la vita come viene e goditela sempre, giovane Helen.
Mi ero ripromessa qualche tempo fa. Forse devo solo smetterla di pensare e rischiare magari di fare la cosa sbagliata, ma pur sempre rischiare.

«Helen sei ancora tra noi?» mi chiede Vivienne dall'altro capo del telefono.

«Ci sto.» confermo senza ulteriori ripensamenti. «Ci sto domani.»

La mia amica non perde tempo a strillare. «Oh mio Dio, dici sul serio?! Non ci posso credere Elly ti adoro.» sorrido davanti alla sua euforia che riesce sempre a coinvolgermi. «Non farmene pentire.» faccio una finta voce severa e lei ride sommessamente. «Domani alle 6 sto da te per preparaci. Sarà indimenticabile. Promesso.»

E ci speravo.

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