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- Anche per me è si. Ha davvero tanto talento. - affermò la Celentano.

Con i quattro voti della maggioranza sono automaticamente un allieva della scuola di Amici.

- Prometto che non vi deluderò. Questa è la mia opportunità e saprò sfruttarla bene. -

- Ne siamo sicuri. - confermò Rudy accennando un sorriso grandissimo. - Non vedo l'ora di vederti in gara. -

Maria mi consegnò la maglia, che strinsi forte alle mie braccia per poi voltarmi verso i ragazzi. Alcuni di loro sembravano molto entusiasti della mia entrata. Notai Holy che già mi salutava con le mani e sorrideva. Ricambiai.

Venne aggiunto un banco in prima fila, accanto a quello di Sarah, la quale mi abbracciò calorosamente non appena mi avvicinai al banco. Anche Lil Jolie venne ad abbracciarmi. Salutai gli altri con la mano.
Dietro di me sedeva un ragazzo, anche lui cantante se ho ben capito, che mi sorrideva e applaudiva. Gli sorrisi.
Feci un piccolo inchino per ringraziare tutti. Era una mia abitudine.

- D'accordo ragazzi, ci lasciamo qui. Studiate e fate del vostro meglio durante questa settimana, vi aspettano altri compiti. Buon ritorno in casetta. -

Mi alzai dal posto, ancora incredula di quello che era successo, e seguii i ragazzi. Non riuscii a smettere di sorridere e sognare ad occhi aperti.

- Mi hai fatta sognare oggi. - disse Angela circondandomi col suo braccio. Feci lo stesso e le sorrisi.

- Sei troppo gentile. Sappi che anche io ti stimo molto artisticamente. Non a caso sei un'allieva di Rudy. -

- Hai intenzione di sceglierlo? - chiese lei guardandomi con i suoi occhi ipnotici.

Annuii e sorrisi.

- Non ho mai avuto il dubbio in realtà. Lo ritengo una figura molto seria ed è quello che io voglio per il mio percorso. -

- Vi state già coalizzando?! - esclamò Holy aspettandomi a braccia aperte. Corsi ad abbracciarlo e notai la mia compagna di banco, Sarah, avvicinarsi e guardarci con aria perplessa.

- Lo sapevo che saresti entrata. Tu non potevi non farcela! - esclamò euforicamente il rosso. - Ci siamo conosciuti ai casting di agosto. Ha spaccato tutto. - spiegò quest'ultimo alla ragazza che ci aveva raggiunti.

- Come mai sei entrata solo adesso? - chiese lei perplessa.

E come le avrei spiegato tutti i miei guai?

- Ho avuto delle complicazioni che non mi hanno permesso di fare molto. Inoltre ho appena finito di studiare, quindi era tecnicamente e fisicamente impossibile entrare a settembre con voi. Tuttavia, prometto di restare il più possibile! - conclusi smorzando una risata.

Sarah era confusa ma non chiese altro.

- Vado a prendere le valigie e vi raggiungerò in casetta. A più tardi. -

E così fu. Dopo una mezz'oretta circa feci il mio ingresso ufficiale in casa.
Molti vennero ad abbracciarmi.

- Benvenuta cara. Tu farai molta strada qui dentro. - affermò Marisol lasciandomi un bacio sulla guancia.

- Ma anche tu sei una bambolina! Guardetela! - esclamò Chiara stringendo il mio viso fra le mani. Le sorrisi e le strinsi nelle mie. - Così mi fai arrossire. -

Si avvicinarono Mida e Gaia. Quest'ultima mi strinse fortissimo a sé e ricambiai con piacere, sorridendole.

- Ammetto che sarai un avversario forte da battere, ma sono sicuro che faremo tanta strada assieme. - affermò il riccio.

- Ne sono sicura. Qui non c'è nessuno che non abbia del talento. Ognuno è speciale a modo suo. Abbiamo davvero tanto da dare. Non ho potuto seguirvi attentamente, ma quello che ho visto mi è piaciuto tantissimo. Sono davvero felice di essere qui con voi. -

Il mio piccolo discorsetto generò il panico generale. Ciò che ho detto lo pensavo davvero; ero molto grata di essere lì con loro. Avevo così tanto da imparare.

Ero in stanza con Angela, Mew e Stella.

- Tu hai talento da vendere, lo sai? - dissi non appena scorsi Mew dalla porta. Lei mi sorrise e mi strinse in un abbraccio. - Ti ho guardata spesso e sprigioni talento da tutte le parti. Nessuno sa controllare la voce come fai tu. Non a caso sei sempre in cima alle classifiche. -

- Ti ringrazio di cuore. Sei appena entrata ma non ti fai problemi nel fare complimenti. Qui manca la solidarietà. Spesso non sappiamo supportarci abbastanza e crolliamo. -

- Perciò sarà mio compito risollevarvi il morale. -

Mi sorrise e mi lasciò un bacio sulla guancia prima di andare in bagno.
Qui le ragazze erano molto affettuose, e io non sono molto abituata a ricevere affetto. In realtà non ho mai conosciuto persone così amorevoli. Sono felice.

Uscii dalla camera e incontrai Nicholas e Kumo, che dopo avermi preso a braccetto, mi trascinarono fuori dagli altri.

- Eccola! - esclamò Gaia. - Ti sei sistemata? Ti serve qualcosa? -

- È tutto a posto, grazie mille. Siete davvero molto accoglienti, è gentile da parte vostra. - risposi avvicinandomi al divano. Il ragazzo che vi era seduto si spostò per farmi spazio.

- Grazie mille. È stata una giornata pesante quanto assurda. Stasera crollerò sul letto. -

- Appoggiati allo schienale, starai meglio. - mi suggerì il ragazzo accanto. Feci come suggerito e non si sbagliava. Quel divano era dannatamente morbido e comodo.

- Wow, è morbidissimo. -

Alcuni dei ragazzi salutarono ed entrarono in casa.

- Mi sfugge il tuo nome. Tu sei ...? -

- Joseph, in arte Holden. -

A quel nome accennai un sorriso. Non c'era libro che mi fosse sfuggito dalle mani.

- Holden Caulfield? -

Le pupille del ragazzo si dilatarono. Poco dopo accennò un sorriso.

- Conosco la storia. A te deve essere piaciuta così tanto da... Adottarne il nome. -

- Mi è piaciuta da morire. -

Solo ora feci caso alla sua voce. Oggi era lui ad aver cantato Desperado. Il tono della sua voce era abbastanza singolare. 
Inoltre avvertii un leggero accento romano. Mi voltai a guardarlo e lo vidi accendere una sigaretta. Mi guardò a sua volta e non smise.

- Anche la tua esibizione. - continuò. - Dopo Dustin, sei la migliore nella pronuncia inglese. E penso decisamente che ci manderai tutti a casa ma tranquilla, non ho deciso di odiarti per questo. -

- Detto da te... - iniziai voltandomi verso di lui. - Vero, mi sfuggiva il tuo nome, ma non le tue esibizioni. -

Cercò di nascondere il sorriso.

- Oggi ti ascoltavo da fuori. Non potevo guardarti da dietro le quinte, ma la tua voce mi ha comunque emozionata. -

- Addirittura emozionata? - chiese espirando il fumo della sigaretta.

Annuii sorridendo e sorrise anche lui.

- Non ti risulta di avere un grande potenziale? -

Sorrise dall'imbarazzo. Poi fece cenno di sì lentamente con la testa e rimase a guardarmi, con la testa poggiata sullo schienale morbido, mentre continuava ad espirare fumo.

Non riuscii a mantenere il contatto visivo e abbassai lo sguardo sulla sua sigaretta.

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⏰ Last updated: Apr 08 ⏰

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Genesi¹¹¹ / Holden. Where stories live. Discover now