Farò di te un uomo

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~Charlie~
Stilo aveva riunito tutti nel cortile dell'hotel, Vaggie, Angel, Husk, Cherri ed io componevamo una linea davanti a lui, persino gli Ovetti erano pronti ad allenarsi, mentre Alastor e Niffty ci guardavano seduti.
-Perché ho accettato ad unirmi a voi?- sospirò Angel.
-Non lo hai fatto, ci ha costretto.
-Che pall...
-IN RIGA PUTTANELLA- Stilo si comportò come un generale dell'esercito, gli era anche apparso un elmo sulla testa.
-Oh sì, sculacciami, mi piace violento.
-TI PREGO, ANGEL- sospirammo tutti insieme.
-Stilo- sussurrai -Non serve essere così rigidi.
-Ok...- il suo elmo scomparve -Allora...
Le parole iniziarono a vorticare in aria creando disegni e schemi.
-Usare l'energia demoniaca è come una pompa dell'acqua... NO, ANGEL, ferma i commenti sul termine "pompa".
-Uffa...
-Dicevo, prendiamo te, Princip... ehm Charlie, tu hai sicuramente una pressione dell'acqua più forte della nostra ed anche più acqua disponibile, ma devi regolare il getto. Puoi ampliare il range, bagneresti tutti ma con poche gocce, oppure potresti concentrare il getto, colpiresti solo me ma con più forza. Chiaro?
-Penso di aver capito- la sua spiegazione era stata semplice ed efficace.
-Qualcuno ha domande?
-Io.
-Oh Angel Dust, bravo, vedo che ti sei interessato.
-Più che altro vorrei fare un riassunto. Hai chiesto a Charlie di decidere se bagnarci tutti o se bagnare solo te. Tutto questo dopo averle parlato della sua pompa senza eguali.
Io, Stilo e Vaggie diventammo paonazzi dell'imbarazzo.
-Sei un idiota- commentò Husk.
Cherri fu l'unica a ridere divertita ed a chiamarci "verginelle".
-Ok...- riprese Stilo -Basta metafore, allenamento pratico. Miss Vagatha, in posizione.

La parola "soldato" comparve in aria ed un uomo armato di una lancia si schierò tra Stilo e Vaggie.
Era poco definito, come se fosse sfocato, aveva una lancia ma sembrava quasi il disegno di un bambino.

Era poco definito, come se fosse sfocato, aveva una lancia ma sembrava quasi il disegno di un bambino

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Vaggie schivò facilmente il suo colpo e la lancia angelica lo disintegrò.
-Visto? Ho applicato un minimo sforzo con una sola parola ed ho creato un soldato fragile che è stato sconfitto facilmente, avrei potuto crearne anche un esercito così ma sarebbero serviti a poco. Guardate invece ora.
Le parole vorticarono intorno a lui.
"C'era una volta un indomito cavaliere che indossava una lucente armatura ritenuta impenetrabile perché forgiata da un leggendario fabbro di montagna. Nella sua mano destra impugnava la spada con cui aveva tolto numerose vite sul campo di battaglia, mentre nell'altra mano si difendeva con uno scudo fatto di scaglie del possente drago sputafuoco che aveva ucciso salvando il suo villaggio."
Il cavaliere prese vita, Vaggie lo attaccò ma la sua lancia rimbalzò sull'armatura.
"Il cavaliere era nato nella miseria, costretto ad arruolarsi per guadagnare da vivere dedicando la sua intera vita alla guerra. Era alto quasi due metri ed aveva la forza di un bue adulto, ma nonostante il suo aspetto spaventoso era dal cuore buono e gentile. La guerra però non risparmiò neanche il suo figlio favorito ed un giorno egli cadde in battaglia finendo all'inferno tra i suoi compagni d'armi."
Il cavaliere fino ad allora immobile alzò la testa guardando Vaggie.
"E una volta giunto all'inferno fece l'unica cosa che era in grado di fare: combattere."
Il cavaliere sguainò la sua spada ed attaccò Vaggie, lei riuscì a schivare ma quando provò a contrattaccare il cavaliere parò il colpo con lo scudo.
-Come vedete adesso ho concentrato una quantità maggiore di potere e tempo ed ho creato un essere che non ha nulla a che vedere con il precedente. Avrei potuto crearlo con ancora più dettagli ma avrebbe consumato energia, anche in questo momento potrei impartirgli i comandi manualmente invece di lasciare il pilota automatico, ma consumerebbe ancora più energia.
"Il soldato decise di destinare la sua vita alla protezione dell'Hazbin Hotel ed all'allenamento dei suoi inquilini, obbediendo solamente alla Principessa dell'inferno Charlie Morningstar ed al suo creatore Stilo."
-E con questo abbiamo un'ulteriore linea di difesa ed un modo per allenare Miss Vagatha. Domande?
-Perché non crei altri soldati come lui?- chiese Cherri -Crea un esercito e saremo invincibili o fallo fare a Charlie.
-Io non ho abbastanza potere per creare tanti soldati del genere, in questo momento mi rimane circa il 70% dell'energia. Per quanto riguarda la Principessa Charlie... questa non è la sua magia, è la mia. Ognuno ha una quantità diversa di energia ma anche un modo personale di modellarla. Riflettete sul vostro stile di combattimento, anche i normali Sinner hanno una quantità, seppur bassa di energia demoniaca da usare. Husk, tu usi le carte da gioco, potresti continuare la lezione tu? Mostra loro come fai e prova a dare il tuo punto di vista. Appena finito allenatevi con il guerriero.
-Va bene.
-Io adesso vado a riposare per recuperare l'energia usata, devo essere al massimo della forma per la riunione.
Stilo ritirò la penna d'oca nel taschino della sua giacca, diede un'occhiata di sfida soddisfatta ad Alastor e se ne andò.

Finite le lezioni tornai in camera, ero demotivata perché non riuscivo ad usare la mia energia demoniaca pur essendo la principessa dell'inferno.
-Andrà meglio la prossima volta, tesoro- mi disse Vaggie consolandomi.
La cena fu abbastanza tranquilla, ma poco dopo qualcuno bussò alla mia porta, la aprii ed era Stilo.
-Stilo! Tutto bene, hai bisogno di aiuto?
-No, principessa. Sono venuto a sapere che le lezioni non sono state utili quanto sperassi.
-Già... ho capito la teoria eh, solo che mi sento svuotata di potere demoniaco.
-Vi andrebbe di fare un giro turistico?
Mi voltai guardando Vaggie, lei si era già addormentata, così accettai e lo seguii.
Mi portò sull'uscio dell'hotel.
-Ho lavorato per tanto tempo per Vostro padre quindi so cosa siete in grado di fare, ho piena fiducia in voi.
-Lo so, ma... non funziona.
-Sa qual è la cosa più straordinaria degli umani?
-Sinceramente no, non ho mai visto i vivi.
-È che si evolvono. Una volta vivevano nelle caverne, poi hanno capito che non bastavano più e sono usciti. La vita è estremamente corta rispetto alla morte, perciò l'evoluzione non può riguardare il singolo individuo, ma solamente l'intera specie. Per questo hanno creato racconti e miti per narrare e tramandare le loro conoscenze.
Nel cielo apparivano disegni che accompagnavano le sue parole.
-Li ami davvero gli umani eh? Sembri mio padre quando parli.
-Vostro padre mi ha insegnato molto, mentre per quanto riguarda gli umani... amare, temere, ammirare... sono solo parole, di sicuro ciò che fanno con la loro breve vita è affascinante, anche se a volte è molto triste.
Le sue parole erano dolci ma riuscivo a sentire una lieve malinconia.
-Tu sei grande Charlie, più di ogni umano, ma la tua "eternità" forse non ti sprona a dare il meglio di te. Ti sei lasciata convincere dei limiti imposti dalle altre persone e non provi a superarli perché hai tempo. L'unico limite è nel tuo sguardo- mi sorrise -Cosa vedi ai nostri piedi?
-Ehm... uno zerbino?
-Un umano una volta ci vide un tappeto volante.
In quel momento lo zerbino si ingrandì e si mise a levitare con noi sopra.
-Vi prego di sedervi.
Lo ascoltai e volammo sopra l'hotel.
-Avete mai ammirato la vista dall'alto?
In lontananza vedevo centinaia di luci provenienti dalle case, dalle case della mia gente.
-Effettivamente no. È così... bello anche se caotico. Questo è il mio popolo, devo proteggerlo.
-Ce la farete. Anche se avete solo uno zerbino a disposizione potete trasformarlo in un tappeto volante.
-Io a disposizione ho potere demoniaco bloccato assieme al mio canto.
-Se si blocca un fiume con una diga cosa succede all'acqua?
-Troverà un altra via d'uscita?
-Esatto, ottima risposta.
-Forse dovrei usare altro al posto del canto?
-Una cosa non esclude l'altra, avere più armi permette di scegliere quella giusta all'occorrenza.
-Ma non so da dove partire.
-Forse ho un'idea. Sa oggi che festa è nel mondo dei viventi?
-Non ne ho idea.
-San Valentino.
-Valentino come il demone del sesso che tormenta Angel?
-Suppongo di sì. È una festa in cui si dà un regalo a qualcuno che si ritiene... importante. Ne ho preparato uno per voi.
-Grazie, io non lo sapevo, non ho niente...
-Non si preoccupi, diciamo che non serve che lo diate a me. Quando tornate in camera magari pensate a qualcosa per Madame Vagatha, la vostra consorte.
-Ok- sorrisi.
-Chiudete gli occhi.
-Sì signore.
Sentii qualcosa toccarmi al collo, lo stava circondando era una.... collana?
-Questa collana ottiene parte del mio potere, spero che vi terrà al sicuro durante la mia assenza, ma la sua vera funzione è quella di aiutarvi ad incanalare il potere mediante la scrittura. Rune, poesie, racconti, disegni... scegliete ciò che più vi aggrada.  È una rampa di lancio, ma una volta che vi sarete abituata starà a voi imparare a concentrare le vostre energie.
-È un regalo bellissimo. Grazie- lo abbracciai, inizialmente mi sembrò rigido come se stesse cercando di interpretare il mio gesto, poi lo sentii rilassarsi.
-Domattina partirò con Alastor, vi prometto che quando tornerò riprenderemo con le lezioni, siete d'accordo?
-Vi aspetterò, ma promettetemi di tornare.
-Volete stringere un patto così che non possa violare la promessa?
-Sei sempre così drastico, non mi serve, ti credo- risi.
-È un sentimento piacevole essere creduti. A presto, Lady Charlie.
-Mi chiamerai mai semplicemente Charlie?
-Vuole obbligarmi tramite un patt...
-No.
-Ok, le auguro una deliziosa nottata e che Morfeo la stringa tra le sue braccia.
-Buonanotte anche a te, mio poeta.

Hazbin hotel: il silenzio dell'infernoWhere stories live. Discover now