Mentre finiva di preparare le proprie cose per la partenza, riempiendo lo zaino che aveva appoggiato sul proprio letto, Donovan vide avvicinarsi Jemima.
- Ah, Jem, eccoti-
- Alan mi ha detto che mi cercavi. Volevi dirmi qualcosa?-
Donovan le fece segno con una mano di aspettare un attimo e aprì il cassetto del proprio comodino, prendendo fuori una sorta di agenda. Gliela consegnò.
- Tieni, in caso dovesse servirti un aiuto- le disse, sorridendo- da adesso, fino al mio ritorno, la capogruppo sei tu-
La ragazza spalancò gli occhi.
- Io?- fece, prendendo l'agendina- Ma sei sicuro?-
- Non mi fiderei di nessun'altro-
Jemima osservò prima lui, poi l'agenda, che strinse al petto. Restò un momento in silenzio, poi lo abbracciò.
- Ti devo dire una cosa- disse, singhiozzando- hai presente David Miles, della casa di Atena?-
- Oh, sì, ovviamente. Ti faceva il filo, se non sbaglio- rispose Donovan.
- Abbiamo iniziato a uscire. Mi piace-
Sorpreso, Donovan la scostò appena, prendendola per le spalle. Le sorrise.
- Ma è fantastico!- esclamò, felice per lei- E' un tipo a posto e, del resto, tu sei troppo intelligente per stare con uno stupido e lui non lo è-
Ridendo, Jemima si asciugò gli occhi, continuando a stringere l'agenda come fosse un tesoro prezioso da non perdere.
- Fate buon viaggio- gli disse- e tornate vivi... tutti quanti. Non voglio perdere nessuno di voi, ok? Ah, tieni d'occhio il tuo ragazzo, mi raccomando, che mi sa che è una testa calda!-
- Sei la seconda persona che mi chiedere di sorvegliare Adam. Lo farò e ti prometto che torneremo tutti quanti. Ci vediamo, Jem-
La ragazza abbozzò un sorriso e lo guardò chiudere lo zaino, metterselo in spalla e uscire dalla casa di Apollo. Gli altri fratelli e sorelle erano fuori che lo aspettavano per salutarlo. Jemima rimase sulla porta, osservando gli altri salutarlo. Donovan si voltò un momento indietro e il suo sguardo incontrò quello della compagna e sorella. Le fece un segno col capo e lei ricambiò sorridendo. Tornò a guardare avanti e s'incamminò al Bunker 9, con i figli e le figlie di Apollo che lo salutavano e gli auguravano buona fortuna.
Quando raggiunse la Argo III, i compagni di viaggio erano già là. Riley stava salutando sua madre e Annabeth non sembrava disposta a sciogliere l'abbraccio. Anche Piper abbracciava Billy con fare quasi possessivo, anche se cercava di farsi forza visibilmente. I genitori di Adam, invece, non erano presenti. Avevano un rapporto particolare, ma era sicuro che Clarisse non fosse riuscita ad andare a salutare il figlio o rischiava di farsi vedere in atti affettuosi. Michaela e Ian, invece, stavano leggermente in dispare e aspettavano la partenza, probabilmente avevano già salutato i loro fratelli e sorelle.
- Ecco l'ultimo- fece Chirone, sorridendo- vieni, Donovan, è ora che andiate-
Stranamente, il figlio di Apollo ebbe la tentazione di voltarsi indietro e sperare di vedere Jemima. Resistette però alla tentazione: guardarsi indietro era sempre sbagliato, bastava chiedere ad Orfeo, ne sapeva qualcosa di quella tentazione e delle nefaste conseguenze.
Raggiunse quindi i compagni e caricarono a bordo le loro cose. Ian mostrò le cabine ad ognuno di loro, in modo che si sistemassero, poi uscirono tutti e, mentre il figlio di Efesto preparava la partenza, tutti si affacciarono ai parapetti.
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Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]
FanfictionRiley Jackson non è una tredicenne come le altre, vive in un posto chiamato Nuova Roma e i suoi genitori sono semidei greci. Si divide tra il Campo Giove e il Campo Mezzosangue e vive una vita a cavallo tra quella dei mortali e quella dei semidei, a...